Appare come “Il castello dei Pirenei” di Magritte, Apricale, minuscolo borgo ligure, fra i più bei borghi d’Italia.

Apricale - immagine di sasso con sopra un castello

Dove si trova?

In Provincia di Imperia (Liguria), a un passo dalla Francia, fra le Alpi Marittime e le Alpi Liguri, sembra di essere in una fiaba. Spunta abbarbicato su un monticello, non altissimo, ma che, nel verde, pare un nudo sasso sospeso nell’aria, con un presepe appoggiato sopra. Apricale sorprende sia che ci si arrivi dalle stradine impervie che lo congiungono a Triora, altro borgo montano bellissimo, paese delle Streghe, sia che lo si raggiunga dal mare, da Imperia, passando per Dolceacqua, altro luogo incantato. È un borgo scavato nella pietra e aggrappato alle rocce. Un dedalo di viuzze, muretti a secco, ponticelli di pietra e gallerie, ne costituisce l’ossatura. Vie fatte per i muli, quando le strade dal mare erano solo ripidi sentieri nei boschi. Le strade sono ancora tortuose ma ben percorribili.

Apricale - viale di Caruggi

Cosa fare ad Apricale?

È la quintessenza della Liguria, che dai monti scivola nel Mediterraneo. Il Castello della Lucertola, che spicca sulla piazzetta, al vertice di Apricale, accanto alla chiesa, è un balcone su monti, mete ideali per un weekend di trekking. A breve distanza Dolceacqua e appena più lontani i bei borghi di Triora, Montalto, Badalucco. Ma anche il mare o Pigna, con le sue terme, un grande stabilimento storico, appartato e curato, a ottimi prezzi, gettonato fra i cugini d’oltralpe. Apricale è un borgo dove immergersi nel silenzio e contemplare le stelle, apprezzare il buio e la pace, dopo una cena al presidio Slow Food, Da Delio, capra e fagioli con vermentino del territorio. Gustate una vista mozzafiato sulla valle boscosa dalle finestrine delle autentiche case di pietra dell’albergo diffuso Muntaecara. Accoglienza favolosa, Apricale è anche presidio di alcune nicchie di artigianato (storica produzione di vini e oli extravergine pregiati) e artisti, in particolare un costruttore di originalissime cassette della posta dipinte.

Un borgo romantico ma non solo…

Il romantico borgo di Apricale è stato nel passato più remoto luogo di scambio fra Galli e Celti Liguri. L’alleanza che, a fianco dei Cartaginesi, mise in ginocchio Roma, contro l’indomabile Liguria. Luogo di passaggio di cavalieri, menestrelli occitani e naviganti. Meta di monaci solerti che, all’inizio del Medio Evo, portavano la coltivazione delle olive (ad Apricale esiste lo stroscia, l’originale gelato all’olio). Gli ulivi fecero la fortuna del territorio, un luogo dove non si poteva che avere latte di capra e castagne, nell’antichità. Ottime castagne per farne farina con la quale fare castagnacci, paste, per non parlare delle caldarroste.

apricale- paese arroccato su montagna

Ad Apricale troverete il mondo disegnato da Emanuele Luzzati e Italo Calvino. Un crocevia di mondi, monti, mulattiere, poeti, pittori, turisti, camminatori. Anche i dipinti naif sui muri contribuiscono a creare questa atmosfera unica, di riconnessione con il passato storico, con l’anima del mondo, con la natura. La “provincia remota”, di case abbandonate fino a pochi anni fa, senza strepiti, da riscoprire e che, con buona volontà e amore, diventa protagonista e traino di un nuovo turismo (“dal volto umano”), di un antico-nuovo modo di stare nel mondo e con il mondo. Lontani da stereotipi e omologazioni del turismo di massa da riflettori.

Apricale: un gioiello tra i borghi italiani ultima modifica: 2019-02-26T09:00:32+01:00 da Francesco Bonicelli Verrina

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