Protezione e difesa dell’Italia, ma anche contribuire alla sua crescita. Sono questi i principi alla base della nascita del Corpo dei carabinieri. La “Benemerita” è stata fondata il 13 luglio del 1814, una data importante e soprattutto parte della storia dell’Italia. Anche se i militari dell’Arma festeggiano anche in un’altra data il 5 giugno, quella che comunemente viene indicata come data di fondazione. E allora per capire un po’ di più di questo corpo di sicurezza proviamo a ripercorrerne la sua storia proprio oggi in cui ricorre il duecentoseiesimo anno di nascita del corpo.
Corpo dei carabinieri, la felice intuizione del sovrano Vittorio Emanuele I
Lo sapevate che il merito di aver creato il corpo dei carabinieri si deve all’allora re del Regno Sardo Piemontese Vittorio Emanuele I? Infatti come riportano i documenti dell’epoca fu proprio lui a istituirlo il 13 luglio de 1814. Attraverso il documento su “le regie patenti”. “Un Corpo di militari distinti per buona condotta e saggezza, chiamati Corpo dei carabinieri Reali (…) – si legge nel documento -. Allo scopo di contribuire sempre più alla maggiore prosperità dello Stato, che non può essere disgiunta dalla protezione e difesa dei buoni e fedeli Sudditi nostri, e della punizione dei colpevoli”.
Fu quindi proprio l’allora sovrano a promulgare con le Regie Patenti a Torino il “Corpo dei carabinieri reali”. Una tappa storica perché il ruolo di questo corpo era proprio quello di difendere lo Stato, tutelare la sicurezza pubblica, ma anche organismo di polizia con speciali doveri e prerogative. Ed è ciò che tuttora i tanti militari dell’arma italiani continuano a fare.
Dall’Ottocento ai nostri giorni, un ruolo di primo piano a difesa dell’Italia
Quando Vittorio Emanuele I di Savoia promulgò la legge era il periodo della Restaurazione, di rinascita per l’Italia, di preludio ad un periodo che avrebbe portato a tante battaglie e rivolte ma avrebbe affermato anche la sua unità. Un corpo militare tutto nazionale aveva quindi un ruolo importantissimo per lo Stato che faceva i suoi passi più importanti proprio in quegli anni. Quello dei carabinieri, quindi, era un corpo di fanteria leggera (con una componente di cavalleria). Era un corpo militare formato da persone selezionate nell’eccellenza dei reparti piemontesi. Quindi un corpo d’élite. Come riportato anche dal sito ufficiale dell’Arma il loro primo generale fu Giuseppe Thaon di Revel, chiamato a ricoprire la più alta carica dal 13 agosto di quell’anno. E poi nel 1833 Carlo Alberto di Savoia volle l’adozione dei colori del pennacchio che conosciamo scarlatto e turchino.
Il successo del corpo dei carabinieri si deve soprattutto al suo essere al servizio della comunità. Infatti nato in Piemonte venne diffuso su tutto il territorio. E così che l’Arma ha accompagnato, con la sua presenza vigile e rassicurante, generazioni di italiani. Tanti ruoli e compiti dalla sua nascita ad oggi: tra i fatti della storia del Regno d’Italia alla nascita della Repubblica. E oggi, nei ruoli che ricopre per la pace e la sicurezza della penisola. Sono tanti i momenti difficili e drammatici che hanno caratterizzato l’Italia e in cui l’Arma è stata sempre presente.
Gli appellativi e le parole con cui la conosciamo
Tante le ricompense alla Bandiera e i riconoscimenti di tanti militari. “La Benemerita” è proprio l’appellativo con cui tutti la conosciamo. Come “Nei secoli fedele” il suo motto conosciutissimo. E poi alla sua fedeltà si ispira la marcia d’ordinanza “La Fedelissima” come la preghiera alla Maria “Virgo Fidelis”, alla quale papa Pio XII, nel 1949, scelse di affidare i Carabinieri, fissandone la ricorrenza al 21 novembre.
Oggi quindi per l’Arma si ricorda quell’anniversario. Ma in molti hanno anche festeggiato il 5 giugno, comunemente nota come data della fondazione, perché si ricorda la data di concessione, nel 1920, della prima Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Bandiera, per la partecipazione dei Carabinieri alla prima guerra mondiale.