Parte la sperimentazione dei test fai da te. In Italia e, contemporaneamente, anche negli Stati Uniti e in Germania. Per ora la sperimentazione coinvolgerà gli Istituti di Microbiologia di alcuni ospedali del Veneto. In primis il Ca’ Foncello di Treviso che ha avviato le ricerche in questo ambito (così come era successo con i test rapidi antigenici) aprendosi però a un lavoro di squadra che ha coinvolto altri Istituti del Veneto.
I primi test fai da te riguarderanno duecento persone di due gruppi di soggetti diversi. Pazienti che si rivolgono al pronto soccorso e dipendenti delle aziende sanitarie. Queste le prime notizie di un test che potrebbe essere rivoluzionario. Di grande supporto, sul fronte sanitario, per l’identificazione e la tracciabilità del Covid 19 e per allargare lo screening. Ma anche, sul fronte economico, per venire incontro ad alcune attività commerciali. Per esempio i ristoranti e gli alberghi che, grazie ai test fai da te, potrebbero riavviare le loro attività “sotto controllo” creando situazioni Covid free.
La risposta in meno di due minuti
Il test fai da te è grande più o meno come uno smartphone. Il kit contiene una saponetta, una provetta con il reagente, il tampone e il sacchetto per il successivo smaltimento. Come si usa? Il tampone viene fatto ruotare più volte nelle fosse nasali (non serve in profondità) e poi inserito nella provetta con il reagente. Quattro gocce del reagente si versano sulla saponetta che dà in poco più di un minuto la risposta. Se si colora solo una barra è quella di controllo e quindi il test è negativo. Se se ne colorano due il test è positivo. Il tutto viene poi smaltito nell’apposito sacchettino con alcool che va nel rifiuto secco.
Il professor Roberto Rigoli, primario dell’Istituto di Microbiologia dell’ospedale di Treviso, che ha avviato la sperimentazione, parla di risultati di alta affidabilità. Con una sensibilità che supera il 99 per cento. “La sperimentazione potrebbe durare non più di un mese – spiega – poi dovrà avere la validazione dell’istituto Superiore di Sanità. Speriamo che i processi siano velocissimi. Certamente questo test fai da te potrebbe rappresentare una svolta su più fronti della lotta contro il Coronavirus”.
Il test fai da te: rapido, economico e affidabile
Per quel che riguarda la spesa, il kit dovrebbe costare intorno a tre euro, praticamente alla portata di chiunque: “La porta è aperta a tutte le aziende interessate – ha aggiunto Rigoli – purché forniscano garanzie di prezzi bassi e qualità elevata”. “Non si lavora per fini di lucro – gli ha fatto eco il presidente della Regione Veneto Luca Zaia – Noi siamo sanità pubblica che cura i pazienti appoggiandosi a grandi professionalità”.
Roberto Rigoli (che è anche coordinatore delle 14 microbiologie venete e vicepresidente dei microbiologi italiani) e la sua squadra recentemente sono stati in prima linea nella sperimentazione dei test rapidi antigenici, ora largamente diffusi in tutta Italia. “Naturalmente – ha concluso Luca Zaia – tutti questi strumenti vanno supportati da un’adeguata sorveglianza e dal senso civico di ogni singolo cittadino. Distanziamento (e quindi no assembramenti), mascherina e igiene delle mani restano e si dimostrano, i dati degli ultimi giorni lo confermano, pilastri fondamentali contro il contagio”.