La Chiesa italiana invita a celebrare e pregare anche in questo difficile tempo segnato dalla pandemia globale. A tal proposito l’Ufficio liturgico della Conferenza episcopale italiana ha preparato un opuscolo per questo periodo di quarantena. Come è ben noto, l’emergenza Coronavirus ha imposto anche la chiusura delle chiese e il divieto delle celebrazioni sacre alla presenza dei fedeli.

Dunque, per ovviare alla mancanza della messa e dei momenti di preghiera comunitari, i vescovi italiani hanno preparato un sussidio. “Celebrare e pregare in tempo di epidemia” questo il titolo dell’opuscolo pensato per questo periodo quaresimale caratterizzato dal pericolo del contagio. Si tratta di una sorta di vademecum che, di settimana in settimana, si arricchisce di testi e riflessioni per non trascurare la propria dimensione spirituale.
Celebrare e pregare anche se non si può andare a messa
Il libretto, che si può anche scaricare gratuitamente da internet, propone ogni domenica una scheda per la preghiera e la riflessione personale o familiare, in sintonia con la liturgia del giorno. L’Ufficio liturgico della Cei suggerisce anche di utilizzare la Liturgia delle Ore.

Nello specifico si può usufruire dell’app Liturgia delle Ore della Cei, anche questa scaricabile gratuitamente. L’app contiene tutti i testi e la possibilità dell’ascolto audio. Saranno inoltre proposti altri testi per la preghiera, tra cui la preghiera di affidamento recitata da Papa Francesco di fronte all’icona della Madonna del Divino Amore.
La Chiesa italiana e la pandemia: “No alla rassegnazione”
“Più che soffiare sulla paura, più che attardarci sui distinguo, più che puntare i riflettori sulle limitazioni e sui divieti, la Chiesa tutta sente una responsabilità enorme di prossimità al Paese”. Sono alcune considerazioni della Segreteria della Cei che ribadisce: “Tale inedita situazione deve poter incontrare una risposta non rassegnata né disarmante.

Va in questa direzione l’impegno con cui la Chiesa italiana, soprattutto attraverso le sue diocesi e parrocchie, sta affrontando questo tempo di crisi. Un’inaspettata pandemia che, come ricorda Papa Francesco, costituisce un cambiamento d’epoca, per molti versi spiazzante”.
La Chiesa italiana invita a non dimenticare gli ‘ultimi’
In questo tempo difficile “la prossimità si esprime nella disponibilità dei sacerdoti ad accompagnare il cammino spirituale delle persone con l’ascolto e la preghiera. Si esprime nel loro celebrare quotidianamente l’eucarestia, senza popolo ma per tutto il popolo”.

I vescovi italiani rimarcano che “questa prossimità ha il volto della carità”. A questo proposito la Caritas italiana, ricorda di ‘non trascurare i nuovi bisognosi e anche chi viveva già situazioni di difficoltà e vede peggiorare la propria condizione in questo tempo di grave emergenza”.
#l’Italianelcuore