I meno informati non sanno che il Carnevale è già iniziato. Secondo il rito romano comincia subito dopo la Befana e si protrae fino al 13 febbraio, giorno del Martedì Grasso, chiamato così perchè è l’ultimo giorno in cui si può mangiare la carne, prima di iniziare la dieta quaresimale.
Il giorno successivo, il mercoledì delle Ceneri, segna l’inizio della Quaresima. Lo stesso termine ‘Carnevale’, per metà latino, vuol di proprio addio alla carne.
Castagnole o chiacchiere per Carnevale?
Sono soprattutto due i dolci che si contendono il primo posto tra i dolci carnevaleschi preferiti dagli italiani. Ma quali sono le differenze tra i due? Certamente la forma e la consistenza, ma gli ingredienti sono sostanzialmente gli stessi, tranne che per la scelta degli aromi e dei liquori utilizzati. Vediamo nel dettaglio.
Le castagnole
Sono numerose le regioni italiane che rivendicano la paternità delle castagnole, come Abruzzo, Lazio, Piemonte, Romagna e tante altre.
Queste frittelle fragranti fuori e soffici dentro fanno venire l’acquolina a tutta Italia. Nella ricetta classica viene utilizzato l’anice, ma ci sono parecchie versioni, tutte ottime. Oggi vi proporremo la nostra, semplice e veloce.
Amalgamare 1/2 kg di farina 00, 100 g di burro fuso, 4 uova, 100 g di zucchero, un pizzico di sale, scorza di 1/2 limone, un cucchiaio di liquore d’anice ed una bustina di lievito per dolci. Dopo aver ottenuto un impasto compatto e lucido formare delle strisce di 2 cm circa di spessore e poi tagliarle a pezzettini larghi un paio di cm. Riscaldare l’olio di semi di girasole fino a che diventi bollente, buttarci dentro, un po’ per volta, i dadi di pasta e, quando sono dorati, tirarli fuori, farli gocciolare su carta assorbente e, ancora tiepidi, rigirarli nello zucchero.
Le chiacchiere
Da sempre antagoniste delle castagnole, le chiacchiere hanno origini antichissime, ma ci sono tantissime versioni sia in Italia che in diversi paesi europei.
Le chiacchiere, chiamate con diversi altri nomi regionali, come sprelle, crostoli, frappe, bugie o cenci, sono un dolce tipico del Carnevale. Derivano dalla ricetta delle frictilia, dolci fritti nel grasso animale, che nell’antica Roma venivano preparati durante il periodo del calendario romano coincidente al Carnevale della chiesa cattolica.
La ricetta che vi proponiamo oggi è tramandata da generazione in generazione, ma ha una lavorazione un po’ più lunga di quella delle castagnole, perchè necessitano di una lievitazione di un paio d’ore.
L’impasto delle chiacchiere è realizzato con 375 g di farina 00, la buccia grattugiata di 1/2 arancia, 3 uova, un pizzico di sale, 3 cucchiai di zucchero, 75 g di butto fuso e 2 cucchiai di anice che può essere sostituito con altri liquori come acquavite, sambuca, grappa o un altro di vostro gradimento.
Una volta ottenuto un impasto compatto lasciare riposare per 2 ore, poi formare delle strisce sottili e rettangolari, formare dei fiocchetti e friggere in olio di semi di girasole fino a che non siano dorate.
Lasciarle gocciolare su carta assorbente e cospargere di zucchero a velo.