Articolo a cura di Matteo Donelli

Un diverbio con il suo capo nel 1923 è la scintilla.

Avere un diploma di ragioniere e avere un posto fisso in Banca, circa un secolo fa era un patrimonio indescrivibile per qualsiasi italiano.

Armando Morbidi a ventidue anni aveva le idee molto chiare. Date le dimissioni senza troppi rimpianti e con il gruzzolo da parte acquista il negozio di latte e formaggi a Siena da un anziano signore. 

Inizia un’avventura secolare, attraverso due guerre mondiali e tre generazioni. 

Il filo rosso famigliare non si è mai spezzato, fino ad arrivare incolume ai nostri giorni. Rafforzato.

Salcis - Antonio con i gli insaccati appesi

A Monteriggioni al numero 33 della Strada Provinciale c’è la fila per mangiare.

Pancetta, un hamburger un pezzo di pecorino. Si fa la fila. In un giovedì estivo. Per operai e colletti bianchi della zona è il punto fisso del pranzo. Ma anche per turisti. Condividiamo il tavolo esterno con dei danesi in tour per la toscana. Una sorta di meta per gli amanti della gastronomia.

Posto semplice, dai profumi intensi e da una cultura che impregna ogni prodotto e dettaglio.

Antonio e Alessandra. 

Mi accolgono. C’è barriera tra noi. Solo all’inizio.  E’ la cultura sotto forma di gentilezza e modestia che inonda quella stanza d’azienda, molto più vicino ad un salotto di un agenzia di comunicazione londinese. Le mie domande aspettate con il loro silenzio solo verbale. 

Si perché hanno un mondo da raccontare, cento anni ma soprattutto i loro sogni da mettere a terra per il futuro.

Antonio laureato in economia e Alessandra avvocato. Lo studio e la cultura come spina dorsale di tutte e tre le generazioni. 

Per prosperare in cento anni di vita, la famiglia Morbidi ha sempre chiesto ai figli, prima di avvicinarsi all’azienda di raggiungere traguardi scolastici importanti come le lauree. 

Molte scelte di pancia, d’intuito e di coraggio, sono sempre state supportato da una disciplina aziendale molto ferrea e molto attenta a valutare ogni potenziale dettaglio di rischio.

Il manuale di buona gestione ha però lasciato spazio alla saggezza, umiltà e alla capacità d’ascolto degli imprenditori nei confronti di tutti i collaboratori.

Tanto che diversi prodotti nuovi sono nati dalla lungimiranza di alcuni di alcuni dipendenti.

“Siamo una famiglia molto unita. Dodici milioni di fatturato nel 2022 con una costante crescita. I fatturati non ci hanno mai fatto perdere l’aderenza alla realtà e per noi imprenditori insieme ai nostri 55 dipendenti, il lavoro rappresenta una quotidiana sfida famigliare ad ottenere dei buoni risultati” racconta orgogliosa Alessandra. In più amiamo la nostra terra. In una zona quella di Siena, dominata dal commercio e dl turismo, abbiamo tanti giovani innamorati del proprio mestiere”. 

Salcis - Antonio con dipendente

Se la cultura è il troncone della famiglia, la “differenziazione” è stata ed è l’arma strategica della Salcis.

E’ Armando che dopo pochi anni dall’acquisizione del negozio, nei primi anni trenta del novecento, ad avere l’intuizione di incrementare l’offerta del negozio con prodotti inconsueti per il tempo come tonno, olive, marmellate. E’ un successo. 

Nell’arco di una decina d’anni aprirà, nel centro di Siena altri due negozi di grande successo. 

Dal periodo di successo al grande dramma della guerra. Sarà le mille difficoltà della seconda guerra mondiale a portare un ulteriore vincente cambiamento nella storia dell’azienda.  

A causa del contingentamento della carne, Armando propone ad altri salumieri senesi di unirsi in una sorta di consorzio portando alla costituzione della  S.A.L.C.I.S., acronimo di Società Anonima Lavorazione Carne e Insaccati Siena, che riunirà da subito una ventina di salumieri che metterà a fattor comune la loro esperienza e conoscenza per produrre insaccati da rivendere a terzi o nei loro negozi.  

Nell’ incontro con Alessandro e Alessandra, si percepisce che lo spirito ci cooperazione con il territorio e i suoi uomini è rimasto saldo anche dopo ottant’anni.

“I nostri ragazzi si sentono all’interno di una realtà poco gerarchica ma fortemente stimolante per chi vuole portare la sua esperienza e punto di vista nuovo.

Ascoltando gli input provenienti dal territorio, nel 1960 l’azienda intraprende un’altra importante “virata”. Sarà il figlio Alessandro, una volta conseguito la laurea, a gestire la lavorazione del latte di pecora prodotto dai greggi dei pastori sardi che in quel periodo avevano iniziato a trasferirsi in Toscana.

Gli occhi di Alessandra si accendono di felicità nel raccontarci di quel momento così epocale per le sorti della sua azienda ” È stata una intuizione del papà davvero geniale.” Infatti oltre ad aver potuto collaborare con i pastori sardi e ad apprendere la produzione del pecorino, l’azienda poté iniziare a produrre a ciclo continuo. 12 mesi su 12 mesi.  

Seguendo la stagionalità della materia prima, l’azienda poteva produrre in autunno/inverno i salumi e in primavera/estate i formaggi di pecora. 

Salcis - lavorazione mozzarella

Un successo tanto che il simbolo aziendale della Salcis divenne una pecora e il maiale stilizzato proprio per far capire il nuovo equilibrio di produzione.

Nel 1990 inizia il secondo passaggio generazionale (e dimensionale) con l’ingresso in azienda dei figli di Alessandro: Patrizia, Antonio e Alessandra.  

Sono loro la terza generazione dei Morbidi oggi alla guida di SALCIS Siena e di Morbidi Siena è il brand che identifica l’unico loro negozio nel centro di Siena.

Tanti passi verso l’internazionalizzazione. Meticolosi e sempre attraverso un orecchio ben aperto ai suggerimenti del proprio staff. Con lungimiranza anche nel marketing e nella comunicazione esterna fuori dai confini nazionali. Ed è proprio a pranzo, presso il loro shop che tocchi con mano i risultati di un brand che sta diventando sinonimo di eccellenza. Turisti stranieri al tavolo che parlano del pecorino “Monna Lisa”, del “marmorizzato al tartufo,” della finocchiona o della “Mortadella di Cinghiale.”

Li senti sciorinare con precisione i nomi dei tanti prodotti Salcis, dal pecorino alla cinta senese, come se fossero in adorazione ai monumenti della splendida città di Siena.

Alessandra, con una modestia per me allo stesso tempo avvolgente e travolgente, in poche parole, come se fosse un passaggio aziendale dovuto, mi parla del progetto della creazione di un ovile aziendale nato nel 2015 nella splendida zona di Fogliano, a pochi chilometri da Siena.

Per avere il controllo dell’intera filiera di produzione del latte, la famiglia ha deciso di diventare, in parte anche allevatore. Una struttura modello a livello tecnologico, con materiali naturali, incentrata al benessere degli animali.

Qualità senza compromessi è un dato di fatto dell’azienda che si fonda anche sul mantenimento della tradizione casearia italiana. 

Ed è un humus culturale che sta già contagiando positivamente anche la quarta generazione Morbidi, che si sta piano piano avvicinando all’azienda.

Gente innamorata della propria terra che quotidianamente vive di quei sorrisi di operai e turisti che sanno apprezzare la ricerca di rari sapori antichi che Salcis ha saputo far risorgere. 

I sorrisi antichi della Salcis in una storia lunga 100 anni ultima modifica: 2022-12-17T15:00:00+01:00 da Matteo Donelli

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