Gerardo Ferlaino è l’ideatore di italiani.it, la rete degli italiani nel mondo. Originario di Conflenti, un paese in provincia di Catanzaro, fin da piccolo rimane colpito dalle partenze dei suoi paesani e amici d’infanzia verso altre terre, in cerca di un futuro migliore. Cresce e diventa un esperto di informatica e marketing. La passione per la tecnologia gli vale un’intera pagina sul quotidiano La Repubblica, quando è ancora un ragazzo. Autore di siti per grandi aziende e professionisti (ne realizza uno anche per il noto fumettista Jacovitti, ndr), custodisce nel cuore il desiderio di unire i sentimenti provati da bambino e le competenze acquisite in tanti anni di studi informatici. Lo fa realizzando la più grande community degli italiani nel mondo, un originale progetto che ha lo scopo di promuovere l’Italia e l’italianità.
Insieme a sua moglie Paola Stranges, editrice della testata giornalistica online italiani.it, cavaliere dell’Ordine della Stella d’Italia e segretario generale della Società Dante Alighieri Comitato di Malta, e al loro primogenito Emanuele, laureato in International Business alla London University, costituisce la Fondazione italiani.it. Gerardo Ferlaino coinvolge in questa avventura anche i suoi compagni di infanzia, sensibili come lui ai temi che sono alla base dell’intero progetto.
Gerardo e Paola vivono a Malta. La decisione di vivere all’estero li ha portati solo fisicamente fuori dall’Italia, dove ritornano spesso. Ogni volta che gli si domanda il perché di questa scelta, Gerardo Ferlaino puntualizza d’essere un italiano che dall’estero promuove il suo Paese. In questa esclusiva intervista ci parla del suo sogno diventato realtà, oggi portale internazionale di successo. italiani.it, la sua “creatura”, frutto di grande passione e di tanto lavoro. Un sito che ha lo scopo primario di diffondere e valorizzare il bello, il buono e il vero del made in Italy nel mondo.
Gerardo, com’è nata l’idea di dar vita a italiani.it?
«È nata molti anni fa, si è concretizzata nel 2016, ma in tutto questo tempo mi è rimasta nella testa e nel cuore. Il dominio italiani.it fu registrato in una notte d’inverno del 1996. In quegli anni vivevo a Roma, poi, per scelta, ritornai in Calabria. Mi trasferii a Lamezia Terme e iniziai a utilizzare il dominio come e-commerce, per promuovere i prodotti italiani. Presto mi resi conto che l’Italia non era ancora pronta per il commercio elettronico. C’era troppa diffidenza nei confronti di internet e di quello che rappresentava, quindi, riposi la mia idea in un cassetto e mi dedicai ad altro. Iniziai a sviluppare software e a realizzare siti web per medie e grandi aziende. Intanto, sull’e-commerce italiani.it, ancora attivo, arrivavano un’infinità di email inviate da figli, nipoti e pronipoti di italiani sparsi per il mondo, che chiedevano informazioni sull’Italia. Passavo le notti a rispondere a tutte quelle richieste che avevano in comune l’amore e la nostalgia per il nostro Paese. Fu proprio questo forte attaccamento alle radici che, circa cinque anni fa, mi portò a realizzare il sito www.italiani.it, oggi la rete degli italiani nel mondo. Successivamente il progetto si è arricchito, e, alla testata giornalistica www.italiani.it si sono aggiunti la Community noi.italiani.it e ShopX un marketplace per la vendita di prodotti italiani».
Di tutte quelle email, ne ricorda qualcuna?
«Una in particolare. L’aveva scritta il figlio di un uomo originario di Gimigliano in provincia di Catanzaro, emigrato cinquant’anni prima. Mi chiedeva un regalo per suo padre: una foto della casa d’origine, in cui non era più tornato. Andai a Gimigliano, che non dista molto da Lamezia Terme, scattai la foto e gliela inviai. Lui mi ringraziò, ma notò che all’abitazione mancava il sottotetto, che in passato c’era. Decisi allora di ritornarci per chiedere spiegazioni. Parlai con il sindaco e il prete. Mi informarono che, qualche anno prima, un’abbondante nevicata aveva fatto cedere il tetto, poi messo in sicurezza dal Comune. Comunicai la notizia all’interessato che mi ringraziò per il grande e inaspettato dono che grazie a me aveva potuto fare a suo padre, promettendomi che se fossero venuti in Italia sarebbero passati a salutarmi. Lo fecero un anno più tardi, ma io mi trovavo a Londra. Non ebbi modo di incontrarli e ancora oggi mi dispiace di non averli potuti conoscere personalmente».
Qual è la missione di italiani.it?
«È quella di creare una “piazza virtuale” dove italiani e amanti dell’Italia, sparsi in tutto il mondo, possano incontrarsi e ritrovarsi. italiani.it è il contenitore di tanti siti e vuole raccontare e promuovere la nostra nazione, far conoscere e ammirare le sue bellezze, far riscoprire i borghi nascosti. Vuole trasmettere il senso di comunità e appartenenza a tutti coloro che ci seguono. Vuole essere un punto di riferimento per l’italianità, la cultura italiana e le eccellenze nostrane e, soprattutto, vuole farlo in maniera positiva e costruttiva».
Ci spiega la sua scelta di vivere all’estero?
« A settembre 2009, mi sono traferito a Malta con la mia famiglia con il desiderio di fare imparare ai miei figli l’inglese. Ma questo non ha mai allontanato me e la mia famiglia dal nostro Paese. Tutt’altro. Continuiamo a essere promotori dell’Italia. Perché essere italiani all’estero vuol dire farsi ambasciatori di quei tratti distintivi che ci rendono unici e inimitabili. Sentirsi italiani in ogni luogo e diffondere la nostra cultura nel mondo è un nostro valore, la nostra missione. D’altronde, la pizza napoletana è diventata famosa non per i napoletani che sono rimasti a Napoli, ma per quelli che sono andati in giro per il mondo. Il primo anno dal trasferimento non è stato facile. Per questo, abbiamo deciso di condividere la nostra esperienza con i nostri connazionali che arrivavano a Malta. Presto siamo diventati un punto di riferimento per la comunità italiana, per chi c’era e per chi arrivava. Abbiamo promosso la solidarietà tra gli italiani; abbiamo organizzato feste per ritrovarci, aperte anche agli stranieri».
Perché itMalta è nato prima di italiani.it?
«italiani.it è sempre stato il vero progetto, ma rimaneva custodito in fondo a un cassetto. Intanto, avevo registrato il dominio italianiamalta.com, che è l’attuale itMalta e, insieme all’amico Luigi Zurzolo, che ancora collabora con italiani.it, abbiamo realizzato il sito www.italianiamalta.com. Memore di quella email ricevuta molti anni prima, avevo deciso di creare un sito per la comunità degli italiani a Malta. Il successo fu immediato: in breve tempo ebbe grande visibilità».
Che importanza hanno gli itCittà?
«Sono il cuore del progetto, rappresentano l’Italia da promuovere. Un’Italia che viene raccontata da chi vive sul posto e ne conosce le potenzialità. Perché lo scopo di italiani.it è quello di invogliare a costruire, a rendere l’Italia un Paese migliore, e tutti nel nostro piccolo possiamo fare qualcosa per riuscirci. Per questo porto avanti il mio lavoro con la collaborazione, il supporto e i suggerimenti di tutti».
Ci racconta cosa è successo con l’università di Portland?
«Durante il lockdown di marzo e aprile 2020, ci ha inviato una mail un’insegnante della facoltà di Italianistica a Portland, nell’Oregon -Stati Uniti- informandoci che i suoi allievi hanno studiato l’italiano attraverso le nostre notizie. “Sono di Siracusa – ci ha scritto la docente – e da 28 anni vivo in America. Per riuscire a coinvolgere gli studenti con le lezioni a distanza, insieme agli altri professori abbiamo deciso di assegnare loro due articoli a settimana, scelti fra quelli che pubblicate sul vostro sito”. Per noi è stata una bella soddisfazione, un’ulteriore conferma che quello che facciamo è apprezzato ovunque. Ne è nata una partership tra l’università e italiani.it».
Cos’è la Fondazione italiani.it?
«È l’anima sociale di italiani.it. Nata per iniziativa della mia famiglia, coinvolge i miei amici Giampaolo Carnovale, Lorenzo Stranges e Luca Meli. La Fondazione mira a rinsaldare il legame fra tutti gli italiani nel mondo e il loro paese d’origine. Per perseguire tale scopo, svolge la sua funzione attraverso la diffusione della lingua e della cultura italiana, ma anche della scienza, delle tradizioni, dell’arte, della musica e dello sport. Recentemente, per il secondo anno consecutivo, abbiamo offerto delle borse di studio agli emigrati argentini. Ciò è stato possibile anche grazie al sostegno degli italiani che vivono a Malta e in Australia. La collaborazione tra di noi è lo spirito che anima il progetto. Oggi posso affermare che siamo orgogliosi di quello che stiamo facendo».
A luglio 2020 è partito il progetto che promuove lo studio della lingua italiana nel mondo. Cosa offre?
«Nel 2020 la Fondazione italiani.it ha provveduto al finanziamento di 16 borse di studio di lingua italiana e anche quest’anno sono in corso le selezioni per dieci Borse di studio per la lingua italiana.Ciascun corso si tiene online e, al termine, viene rilasciata la certificazione A1 (livello base stabilito dal quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue – QCER). A molti, l’attestato serve anche per ottenere la cittadinanza italiana».
Cos’è “Italiani per sempre”?
«È un progetto con cui la Fondazione, in collaborazione con le amministrazioni comunali, si prefigge di organizzare un viaggio per i nostri connazionali all’estero che vogliano visitare la propria terra d’origine. A gennaio di quest’anno, il Comune di Conflenti e la nostra Fondazione hanno firmato la convezione per la gestione del progetto. Ciò permetterà a due ragazzi conflentesi di terza generazione di far ritorno al paese dei loro avi, di respirarne gli odori, di assaggiarne i sapori. Questi due giovani sarebbero dovuti venire ad agosto 2020, ma a causa della pandemia il viaggio è stato rimandato. Il nonno di uno di loro ci ha contattati per esprimerci la sua gratitudine. Con la voce rotta dall’emozione, ha detto: “Mi auguro di vivere abbastanza per sapere che mio nipote ha visto il mio paese”».
Cosa c’è nel futuro di italiani.it?
«Gli italiani che vivono in Italia e quelli che risiedono all’estero ci chiedono di fare ancora di più. italiani.it intende continuare il suo lavoro di “promoter” del nostro Paese, che tanto ha dato al mondo nella storia dell’umanità e che ancora si impone a livello mondiale con le sue eccellenze. Continueremo su questa strada, cercando di offrire sempre di più, mettendoci come sempre il cuore e l’anima».