Quando, nel mese di febbraio scorso, ha fatto la sua prima apparizione a The Voice Senior 2024, il famoso talent show di Rai 1 condotto da Antonella Clerici, Vittorio Centrone, alias Lemuri Il Visionario, 60 anni, ha lasciato tutti a bocca aperta. Impossibile non rimanere affascinati dalla voce, dallo sguardo magnetico e dallo stile ricercato e raffinato di questo artista tanto talentuoso e carismatico.

Vittorio Centrone, team LOredana Bertè

Sulle note di “Heroes”, di David Bowie, ha conquistato il pubblico e i coach, in particolare Loredana Bertè, che non ha esitato a manifestare il suo desiderio di averlo in squadra. E Vittorio, proprio con il team di Loredana, è arrivato in finale grazie alle sue doti canore, al suo stile audace e rock, ma anche grazie alla sua lunga storia artistica, che lo ha reso negli anni un cantautore ricercato, un poeta-sognatore del nostro tempo.

Vittorio Centrone

Vittorio Centrone inizia il suo percorso artistico quando, da ragazzo, entra a far parte del gruppo “Futuritmi”, come tastierista e autore. In quegli anni viveva a Pordenone, la città in cui si trasferì da Molfetta (Bari) ancora bambino, insieme alla sua famiglia. Nel 1999 esce il suo primo CD da solista dal titolo “Le cose inutili”. Seguono la partecipazione al Festival di Sanremo, come autore del brano “Chi sei non lo so”, cantato da Verdiana. Ma il momento cruciale della sua carriera arriva nel 2004, quando è la voce maschile della fortunatissima hit dance internazionale “Dragostea Din Tei”, portata al successo dalla cantante rumena Haiducii.

Dragostea

Nel 2011 nasce l’opera “Lemuri il Visionario”, che lo vede protagonista nei panni di un bizzarro musicista sognatore. L’opera diventa uno spettacolo e viene rappresentata in Italia, Stati Uniti, Canada e Francia. Vittorio, che per seguire la sua passione ha vissuto anche in altre città italiane ed europee, oggi vive e lavora a Roma insieme a sua moglie Lucia. Nella capitale, di recente, è stato protagonista di diversi concerti, tutti sold out, ai quali hanno partecipato artisti che con lui hanno condiviso l’esperienza di The Voice Senior 2024.

Il Visionario

Lemuri – come lui stesso ha spiegato in più occasioni – è un soprannome attribuitogli da un suo amico quando era un ragazzino, per via dei suoi grandi occhiali, che gli conferivano l’aspetto di un lemure, la scimmietta dagli occhi cerchiati, tipica del Madagascar. Lo abbiamo contattato per voi e, Vittorio, con grande disponibilità e umiltà, ma soprattutto con la profonda sensibilità che racchiude il suo cuore blu, ci ha concesso questa intensa intervista.

Vittorio, è uscito da poco il videoclip del tuo singolo “Niente da dire”, un inno alla vita che ti vede protagonista lungo strade, ponti e luoghi suggestivi di Budapest. In quali occasioni non servono le parole?

«Tutte le volte che un’emozione ci tocca nel profondo, per dirla alla Lemuri, del nostro cuore blu. In quei momenti le parole sono superflue e possono soltanto depauperare ciò che sentiamo. Quindi, nei suoi momenti più intensi, la vita va soltanto osservata con gli occhi stupefatti di un bimbo e non c’è veramente Niente da dire».

Fin da bambino hai vissuto in città diverse: dalla tua Molfetta, fino a Pordenone, Bologna, Londra, Milano, Budapest, Roma. C’è, tra questi, un luogo che senti più tuo, che riesce più degli altri a far volare la tua fantasia?

«Sento sicuramente un legame particolare con la Puglia e Molfetta perché, per quanto poco ci abbia vissuto, sono rimasti indelebili i ricordi delle sensazioni, degli odori e dei sapori della mia fanciullezza e adolescenza. I miei genitori erano entrambi insegnanti, quindi ogni estate la passavamo lì fino a quando sono diventato maggiorenne. A parte questo, i luoghi diventano importanti per le amicizie e i rapporti umani che ogni periodo della nostra vita ci regala. È proprio vero che la vita è l’arte dell’incontro».

Vittorio Centrone bambino e adulto

Cosa è rimasto di Lemuri bambino e come sono cambiati, negli anni, i tuoi sogni?

«Direi che è rimasto quasi tutto. Ho sempre voluto fortemente che quel bambino rimanesse vivo dentro di me e quello che può esserci di diverso è soltanto il frutto dell’esperienza della vita vissuta. I sogni sono rimasti sempre gli stessi ed è la fortuna di chi ha il privilegio di vivere inseguendo una grande passione».

Vittorio Centrone

Si dice che gli occhi siano lo specchio dell’anima. Cosa si nasconde dietro l’azzurro intenso del tuo sguardo e al centro del tuo cuore blu?

«Amore, passione, stupore, empatia verso il prossimo, ringraziamento per tutto ciò che di bello e brutto regala la vita perché ogni prova, anche dolorosa, è un’occasione per comprendere qualcosa di sé stessi ed evolvere».

Hai studiato Filosofia, una formazione mentale e culturale che probabilmente ha dato una spinta propositiva alla tua crescita artistica di cantautore pop-rock ricercato, di “nicchia”. Come nascono le tue canzoni?

«In realtà ho fatto soltanto sei esami di filosofia prima di interrompere per dedicarmi professionalmente alla musica, ma comunque il pensiero filosofico ha sicuramente influenzato il mio modo di essere. La filosofia non è altro che un confronto e un dialogo con altre persone che hanno cercato di dare un senso alla propria esistenza prima di noi. Le mie canzoni nascono sicuramente da esperienze, pensieri e visioni poetiche di ciò che mi colpisce e mi accade. La fortuna di essere un artista sta proprio nel trasformare queste canalizzazioni in qualcosa di concreto e condivisibile con altre persone».

Dandy

Non passa inosservato il tuo look sofisticato, che mescola lo stile rock a quello dandy ottocentesco. Scegli personalmente gli abiti che indossi?

«Il mio stile unisce due mie grandi passioni estetiche: il dandismo decadente dell’ottocento e la tribalità degli indiani d’America. Non è stato facile trovare degli abiti che mi rappresentassero appieno perché il mondo moderno identifica soprattutto l’uomo con un look sportivo o ordinario. Per fortuna, anni fa presentai il mio progetto a una casa di moda friulana che si chiama Cleofe Finati by Archetipo e loro lo accettarono con entusiasmo. Da quel giorno, le loro creazioni colorano il mio mondo perfettamente insieme ad altri articoli d’abbigliamento trovati da me e da un’artista che si chiama Laura Mantovi».

al pianoforte

Il tuo mondo è permeato da un’aura di spiritualità che si riflette in tutto ciò che comunichi attraverso la voce, il pianoforte, la gestualità, il disegno, la teatralità. Quanto è visionario, oggi, Lemuri, rispetto la passato?

«Lemuri è sempre stato un viaggiatore della dimensione del sogno lucido, in parole più comprensibili del sogno ad occhi aperti. Con il tempo e con l’esperienza potrei dire che oggi è migliorata la capacità di raccontare queste visioni. Il compito di ogni artista è diventare un mago capace di trasportare il proprio pubblico nella propria dimensione parallela, almeno per la durata dello spettacolo».

fumetto

La tua storia artistica, raccontata in un fumetto realizzato da Giulio De Vita, è stata portata in scena. Il tuo modo di esprimerti incontra spesso il teatro, nel senso che i tuoi concerti sono veri e propri spettacoli, in cui alla musica e al canto si unisce la teatralità. Se ti proponessero una parte in un film, quale ruolo ti piacerebbe interpretare?

«Quello di Lemuri il Visionario. A parte gli scherzi, il sogno mio e di Giulio quando cominciammo a collaborare in questo progetto è sempre stato quello di farlo diventare il soggetto di un film e quindi non mettiamo limiti alla provvidenza…».

Vittorio Centrone, prato

Credi nel potere dell’amore e nella rivoluzione che genera la malinconia, intesa come momento di crescita interiore. Quali sono le altre “forze” che stimolano la tua vena artistica e colorano la tua vita?

«Quelle fondamentali della fantasia e dell’immaginazione. In questo periodo storico, in cui il dio denaro e il materialismo imperano, solo la bellezza e l’immaginazione possono essere un’ancora di salvezza».

Alle Blind Auditions di The Voice Senior hai esordito con il brano “Heroes” di David Bowie. Chi sono stati, in passato gli “eroi” o idoli ai quali ti sei ispirato? Sono gli stessi di oggi?

«Sicuramente David Bowie e Peter Gabriel. Sì, purtroppo, sono rimasti ancora gli stessi».

finalisti

Quali emozioni ti ha regalato The Voice Senior?

«Soprattutto quella di riuscire a essere me stesso fino in fondo davanti a una platea televisiva veramente vasta. Non era facile far comprendere al pubblico un progetto artistico che dura da vent’anni in pochi minuti, ma credo di esserci riuscito».

Ti vedrei molto bene in un duetto con Loredana Bertè, che ha esultato dopo averti ascoltato per la prima volta, esclamando: “È una vita che ti aspetto!”. Hai già ricevuto qualche proposta interessante da lei o da altri?

«In questo periodo stanno nascendo molte situazioni che ancora non posso rivelare. L’unica cosa che posso dire è che ci sono trattative in corso per fare concerti durante l’estate e non vedo l’ora di cominciare».

dischi

Sei stato la voce maschile della famosa canzone “Dragostea Din Tei” e hai scritto brani per altri cantanti, fra cui Annalisa Minetti e Verdiana. Per chi ti piacerebbe scrivere, oggi?

«Cito qualche interprete a caso: Loredana Bertè, Malika Ayane e Marco Mengoni».

Quali altri sogni vorresti realizzare?

«Oltre a partecipare al Festival di Sanremo e fare un concerto all’Arena di Verona ci sarebbe quello di vivere fino a 500 anni, ma purtroppo, al momento, sembra impossibile».

(Foto: Vittorio Centrone, Pagina Facebook)

Intervista a Vittorio Centrone, in arte “Lemuri Il Visionario”:«La vita è sempre una grande occasione» ultima modifica: 2024-05-31T07:12:39+02:00 da Antonietta Malito

Commenti

Subscribe
Notificami
0 Commenti
Oldest
Newest Most Voted
Inline Feedbacks
View all comments
0
Would love your thoughts, please comment.x