A Venezia l’ultimo viaggio dei defunti si svolge in barca. E non solo perché l’acqua è un elemento determinante della città lagunare ma perché il cimitero si trova in un’isola, a metà strada tra Venezia e Murano. Proprio questo suo isolamento vero e proprio, ma anche il fascino stesso dell’isola di San Michele avvolta in un’atmosfera sospesa sull’acqua della laguna nord, ha fatto sì che il cimitero di Venezia sia diventato l’ultima dimora di illustri personaggi e nomi famosi che, ancora in vita, hanno scelto di riposare per sempre a San Michele. Un luogo particolare non solo per la posizione ma anche per le sue importanti architetture.
L’isola è stata per secoli sede di un grande monastero camaldolese. Fra le tante testimonianze artistiche, accoglie la splendida chiesa rinascimentale realizzata nella seconda metà del Quattrocento dall’architetto Mauro Codussi. Passando in vaporetto vicino a San Michele, se ne può ammirare anche dall’acqua la straordinaria facciata bianca, il campanile in mattoni costruito nel 1456, la Cappella della famiglia Emiliani (a sinistra della chiesa) del 1527.
San Michele in isola, luogo di spiritualità e meta turistica: tra arte, storia e ambiente
Tanta storia artistica antica, ma il cimitero in questa sede in realtà non è antichissimo. Fu collocato fuori dal centro cittadino per volere di Napoleone, nel 1804. La prima scelta era caduta sull’isola di San Cristoforo della Pace. Fin dall’inizio però lo spazio disponibile in questo sito si rivelò inadeguato. Si aggiunse quindi la vicina San Michele. Le due isole vennero unite interrando uno stretto canale per permettere l’ampliamento del camposanto che già nel 1876 si poteva dire concluso.
I silenziosi corridoi dei chiostri, i cipressi, la pace, la particolarità di questa sede così fisicamente isolata dal resto della città, ne hanno fatto un luogo “ambito” dai tanti personaggi che qui hanno voluto essere sepolti. ma anche dai tantissimi turisti che quotidianamente lo visitano per le sue bellezze e per la sua particolarità. O semplicemente per rendere omaggio alla tomba che accoglie i resti di chi in vita fu famoso e molto conosciuto.
Tante tombe di nomi illustri che hanno scelto Venezia e il suo cimitero
A San Michele in isola, come usa dire a Venezia, si trova per esempio la tomba del poeta statunitense Ezra Pound. E’ sepolto accanto alla compagna di una vita, la violinista Olga Rudge. Come non ricordare il compositore russo Igor Stravinskij che riposa a San Michele dal 1971. L’eco delle sue musiche immortali dal poco lontano Teatro La Fenice, dove vengono continuamente riproposte, arriva anche da queste parti. Altri due russi famosi hanno scelto per il loro riposo eterno l’isola di San Michele. Il coreografo Sergej Diaghilev celebre soprattutto per aver fondato la compagnia dei Balletti Russi. E il poeta Joseph Brodsky, Nobel per la letteratura nel 1987 e che con Venezia, dove volle appunto essere sepolto, ebbe un rapporto particolare.
Ancora nomi famosi. A San Michele sono sepolti i musicisti Ermanno Wolf Ferrari e Luigi Nono, lo psichiatra Franco Basaglia, lo scienziato Christian Doppler da cui prende il nome l’effetto Doppler. Ma anche l’attore Cesco Baseggio, l’attrice Lauretta Masiero, i pittori Emilio Vedova, Virgilio Guidi e Mario De Luigi. L’allenatore di calcio Helenio Herrera. Il diplomatico inglese Ashley Clarke, segretario generale di Europa Nostra e fondatore oltre che presidente dal 1983 al 1994 del Venice in Peril Found. I monumenti funebri importanti sono numerosi, e fanno di questo cimitero un museo a cielo aperto. Dove la tristezza del luogo è mitigata dalla sua contestualizzazione, artistica e ambientale. In Italia ci sono molti cimiteri monumentali, questo ha una particolarità che lo rende unico.
L’ultimo viaggio in gondola: così per Igor Stravinskij e anche per Helenio Herrera
Visto che il cimitero di Venezia è circondato dall’acqua, per il trasporto delle salme è necessario l’uso di imbarcazioni ad hoc per questo servizio. Anticamente però venivano utilizzate le gondole, a volte riccamente decorate per sottolineare l’importanza del defunto. Ebbe l’onore della gondola, cinquant’anni fa, la salma di Stravinskij. E in gondola arrivò a San Michele anche la salma del mitico Helenio Herrera. In occasione della commemorazione dei defunti, negli ultimi anni, prima dei problemi legati alla pandemia, era stata ripristinata l’usanza di allestire un ponte di barche per collegare le Fondamente Nove di Venezia all’isola di San Michele. Un camminamento lungo 400 metri e composto da venti moduli galleggianti sulla laguna. Un’opera temporanea particolare e di grande attrazione. Anche quest’anno però, come già nel 2020, non verrà realizzato per evitare il rischio di assembramenti e possibili contagi.
(ph credit: Comune di Venezia)