Quello del labirinto è un tema che ha sempre suscitato molto fascino, tanto da diventare ornamento immancabile nei giardini di famiglie nobiliari e potenti di tutto il mondo. In Italia, da nord a sud, esistono diversi e imperdibili esemplari di labirinti tutti da percorrere.

In origine c’era Cnosso

Il labirinto più famoso di tutti appartiene alla mitologia greca. Nell’isola di Creta infatti, pare che il re Minosse avesse fatto costruire nel suo palazzo di Cnosso un intrico di percorsi dal quale era quasi impossibile uscire. Il labirinto, appunto. Architetto di questa ingegnosa opera fu Dedalo, da cui deriva la parola con cui ancora oggi definiamo labirinti o ingegnosi intrecci. Perché tutto questo? Minosse aveva creato una prigione per il Minotauro, feroce creatura solo in parte umana nata dalla moglie e regina di Creta, Pasifae, che si era unita a una divinità dalle sembianze di toro. Il mito è molto crudo e infelice e coinvolge altri personaggi noti: Icaro, Teseo e Arianna con il suo proverbiale filo. Ma non è questa la sede per raccontarlo.

Pianta del palazzo reale di Cnosso

Labirinti e arte dei giardini

Privato di quella componente cruda e sanguigna del mito, il tema del labirinto ha sempre destato fascino nel corso della storia. Importante la sua rivisitazione in chiave cristiana, che lo vede come simbolo di confine tra finito e infinito. La ricerca faticosa e attenta di una via d’uscita ci ricorda la finitezza umana di fronte alla complessità del mondo e alla perfezione divina, il tortuoso cammino verso la salvezza. Questa sua carica simbolica l’ha reso un soggetto interessante nei giardini già – sembrerebbe – a partire dal Cinquecento, quando andavano di moda forme lineari e geometriche. Lo documentano i disegni conservati nei Sette libri dell’architettura, scritti e pubblicati dall’architetto Sebastiano Serlio già nel 1537! I labirinti più antichi (compreso, pare, quello di Cnosso) erano dotati di un percorso unico dall’ingresso al centro, benché complicato. Solo dal Cinquecento si dotano di vicoli ciechi e falsi percorsi.

Da allora la loro fama non fece che crescere e nei secoli successivi tutti i nobili europei vollero uno o più labirinti nei giardini delle loro case di villeggiatura. Generalmente erano fatti di tre tipi: disegno a terra con fiori e piante basse; tracciato di cespugli di media altezza; percorsi costituiti di veri e propri muri vegetali. La pianta più usata per realizzarli era senz’altro il bosso, perché facile da modellare nella cosiddetta ars topiaria, l’arte – antichissima ma ancora attuale – di potare alberi e arbusti per dare loro una precisa forma geometria. Vediamo quali sono i più interessanti che potete visitare nel Belpaese.

Giardino di Villa Barbarigo a Valsanzibio, Padova

Si tratta probabilmente di uno dei più antichi ancora visitabili in Italia, con oltre 6mila siepi di bosso piantate addirittura nella seconda metà del Seicento! Dotato di tredici trivi e quadrivi, sei vicoli ciechi e un duplice e confluente circolo vizioso, il suo significato allegorico è ben preciso e viene spiegato ai visitatori del labirinto. Ad ogni “muro” verde che ci si trova davanti è “assegnato” il nome di un peccato capitale: gola, avarizia, invidia, lussuria, accidia, superbia e ira. Ecco che raggiungendo la torretta centrale avrete fatto un vero e proprio cammino di purificazione! Se la vostra sete di labirinti non si è ancora estinta, a sette chilometri di distanza da Galzignano Terme potete visitare il Castello del Catajo, a Battaglia Terme. Anche il suo giardino è dotato di un noto labirinto!

Facciata di Villa Barbarigo a Valsanzibio
Facciata di Villa Barbarigo a Valsanzibio – Fonte fotografia: GFS – Opera propria – CC BY-SA 3.0

Giardino di Villa Pisani a Stra, Venezia

Scenario di giochi e sollazzi nobiliari settecenteschi, il labirinto di Villa Pisani è forse uno dei più difficili da attraversare. Si tratta di un disegno classico di forma circolare iscritto in un trapezio, oltre al percorso tortuoso che porta al centro, ne ha anche uno diretto che solitamente i più avventurosi fanno all’uscita. Tanti furono i personaggi che ebbero l’opportunità di conquistare la sua torretta centrale, da Napoleone allo zar di Russia Alessandro I, da D’Annunzio a Pasolini, da Mussolini a Hitler. Chissà quanti di loro hanno rinunciato all’impresa! A osservare il tutto la statua della dea Minerva al centro del labirinto, che dal 1721 è sicuramente stata silenziosa testimone di molti avvenimenti, ma soprattutto di molti amori!

Giardino di Villa Pisani
Giardino di Villa Pisani – Fonte fotografia: Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo – CC BY-SA 3.0

Labirinto della Masone a Fontanellato, Parma

Questo labirinto non solo vanta il primato di più grande labirinto esistente al mondo (e non è poco!) ma ha anche una peculiarità tutta sua. Infatti, diversamente dalla maggior parte dei labirinti noti, è realizzato interamente in siepi di bambù! Sono più di 200mila, alte tra i 15 centimetri e i 15 metri, appartenenti a oltre 20 specie diverse e ricoprono un’area di ben 7 ettari. Nato dalla fantasia di Franco Maria Ricci, il suo percorso è lungo oltre tre chilometri e all’interno si trovano curiose architetture tutte da scoprire. È senza dubbio il più recente dei labirinti qui considerati perché è stato inaugurato nel 2015 e ospita, oltre a un ricco calendario di eventi, anche una collezione d’arte.

Labirinto della Masone – Fonte fotografie: Sailko – Opera propria – CC BY 3.0

Labirinto di Villa Garzoni a Collodi, Pistoia

Se volete consolidare il vostro rapporto con la persona amata, dovete addentrarvi con lei/lui/essa nel labirinto barocco di questa splendida villa. Garantisce uno scrittore d’eccezione, Carlo Collodi – al secolo Carlo Lorenzini –, il creatore di Pinocchio! Gli scorci scenografici e le viste wow qui sono all’ordine del giorno, ardentemente voluti dal marchese Garzoni, grande appassionato di botanica. Formato da siepi di bosso alte circa 3 metri, il labirinto è dominato da una loggetta da cui il marchese si divertiva ad assistere ai tentativi dei suoi ospiti di trovare la via d’uscita. Merita una visita anche la villa, chiamata anche la villa “dalle cento finestre”.

Labirinto di Villa Garzoni
Labirinto di Villa Garzoni a Collodi – Fonte fotografia: Pescia1977 – Opera propria – CC BY-SA 4.0

Labirinto del Castello di Donnafugata a Ragusa

Anch’esso ha una peculiarità tutta sua, perché non è un labirinto naturale. Realizzato infatti con muri a secco in pietra bianca ragusana, relativamente bassi, si trova in un parco di 8 ettari che adorna la meravigliosa dimora storica di fine Ottocento oggetto di una serie di leggende. Il Barone Corrado Arezzo lo volle per allietare i suoi ospiti con una serie di giochi, scherzi e prove di abilità e coraggio. La sua forma è trapezoidale, insolita per un labirinto ma non troppo, e pare che in origine sui muretti ci fossero dei cespugli di rose che impedivano all’ardito visitatore di guardare oltre il proprio percorso. In conclusione, una nota di costume: questo è un labirinto “hollywoodiano”, infatti alcune scene del film Il racconto dei racconti di Matteo Garrone sono state girate proprio qui!

Castello di Donnafugata, vista del parco
Castello di Donnafugata, vista del parco – Fonte fotografia: Mboesch – Opera propria – CC BY-SA 3.0

Labirinto di Borges nell’isola di San Giorgio Maggiore, Venezia

Anche se qualcuno potrebbe osservare che Venezia stessa è un labirinto in cui perdersi, l’isola veneta è anche dotata di un vero e proprio labirinto in bosso. Si trova a San Giorgio Maggiore, isoletta affacciata sul bacino di San Marco, all’interno del giardino dell’antico convento benedettino. Il disegno del labirinto deriva dal racconto Il giardino dei sentieri che si biforcano del famoso scrittore argentino Jorge Luis Borges, da cui prende il nome. Visto dall’alto, il labirinto di siepi forma simboli e parole, tra le quali proprio il nome dello scrittore.

"Labirinto Borges" by Joe Shlabotnik is licensed under CC BY-NC-SA 2.0.
Fonte fotografia: “Labirinto Borges” by Joe Shlabotnik is licensed under CC BY-NC-SA 2.0.

Altri labirinti famosi

Nel veronese si possono visitare il Parco del Sigurtà a Valeggio sul Mincio e il giardino di Villa Giusti a Verona, tutti con labirinto da percorrere. A poca distanza, nel cremonese, è possibile scoprire il labirinto del Parco della Preistoria a Rivolta d’Adda. Da non perdere nel torinese è il labirinto del castello di Masino a Caravino, recentemente restaurato su modello settecentesco e protetto in quanto bene del FAI. Curioso infine il labirinto dei Giardini Trauttmansdorff in Alto Adige, al cui centro si trova un bellissimo albero di melograno.

Perdersi e ritrovarsi nei labirinti più belli d’Italia ultima modifica: 2022-10-11T09:49:00+02:00 da Giorgia Favero

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