Tra le tante tradizioni del passato, una è sconosciuta ai più. Stiamo parlando delle Fabarie, strettamente connesse alle Calende. E, come suggerisce il nome, anche alle fave.

Cos’erano le Fabarie

Nell’antichità, il primo giorno di ogni mese, i Romani svolgevano precisi rituali. Parliamo delle Calende, evento durante il quale i cittadini offrivano le fave agli dei in segno di buon auspicio. Con l’arrivo del mese di giugno, le Calende cambiavano nome diventando Fabarie. La differenza? Durante le Fabarie, le fave offerte erano fresche di raccolta dai campi. Il popolo le lanciava nei pressi dei templi e delle statue degli dei, sperando nella fortuna e nella buona fertilità dei campi.

Perché proprio le fave?

Sin dagli antichi Greci e arrivando poi ai Romani, le fave sono protagoniste di diverse leggende. Da cibo proibito ed intoccabile, divennero in seguito un alimento immancabile durante le feste. La storia racconta che venivano considerate importanti solo nel primo giorno del mese, mentre per il resto dei giorni erano viste come un alimento impuro. Le fave, infatti, secondo le antiche credenze rappresentavano la morte. A dimostrarlo erano le cerimonie funebri, con il legume che “accompagnava” il defunto nel suo ultimo viaggio. Fu solo col passare dei secoli che guadagnarono importanza. Durante il Medioevo, infatti, le fave erano protagoniste delle feste in cui si decideva il Re della serata. Venivano nascoste all’interno di alcune torte servite poi agli ospiti. Il fortunato a cui capitava il dolce con all’interno il legume diventava il “re”, e guadagnava il diritto di ballare insieme ad una “regina”. 

Fabarie - Le fave
Le fave vengono mangiate sgusciate, condite con un pizzico di sale – Foto tratta da Wikipedia (credit Assianir – CC BY-SA 4.0)

Pensando alle fave oggi, alimento da secoli protagonista della tradizione romanesca, è difficie pensare come un tempo questo alimento veniva temuto e disprezzato. Fortunatamente sono molto apprezzate, in particolare negli accostamenti col pecorino o con del guanciale croccante. Tuttavia, il modo più amato per gustare le fave è quello classico, ovvero degustate con un pizzico di sale appena sbucciate

Le Fabarie: quando lanciare le fave era segno di buon auspicio ultima modifica: 2022-06-12T09:31:00+02:00 da Laura Alberti

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