Il gelato è italiano, ed è senza dubbio un’invenzione italiana! Risale agli antichi romani, la tradizione dei patrizi, di far arrivare dalle montagne la neve con dei carri, che poi si conservava nelle cantine, le famose “nevaie”. La neve, nonostante la canicola, si conservava benissimo in estate, e le classi agiate non rinunciavano a quelli che erano dei deliziosi sorbetti.
Ai tempi degli antichi romani
Il gelato è italiano e parte dall’antichità. Le classi agiate, mettevano la neve nelle coppe aromatizzandola con frutta fresca, spezie, noci, pinoli, oppure miele. Più avanti si usò anche la canna da zucchero.
La tradizione romana molto consolidata, si riscontra anche in Sardegna con la carapigna; in cui neve o ghiaccio, erano aromatizzati con latte di pecora, e sempre frutta secca, come mandorle e noci. Fu però soltanto durante il Medioevo che si congelarono i primi succhi di frutta; tuttavia il grande salto avvenne nel 1686. Francesco Procopio dei Coltelli, un cuoco siciliano, inventò la ricetta perfetta per confezionare il gelato vero e proprio!
Francesco Procopio mise a punto anche una macchina per la preparazione del gelato. Lo chef siciliano, piuttosto intraprendente, emigrò a Parigi, dove aprì un locale, il Café Procope. Al mitico Cafè Procope si potevano gustare le famose “acque gelate”, ovvero le granite; gelati di frutta e sorbetti.
Francesco Procopio inventore del gelato
Tuttavia, probabilmente fu a Parigi che lo chef italiano aggiunse alla ricetta come ingrediente il latte. Il successo del gelato che si gustava al Cafè Procope, fu sensazionale, al punto da attrarre famosi intellettuali dell’epoca; Voltaire, George Sand, Balzac, Victor Hugo, Diderot, D’Alembert, De Musset, il Dottor Guillotin sembra che impazzissero per il gelato italiano.
Sembra che anche l’imperatore Napoleone Bonaparte in persona, una sera abbia lasciato nella gelateria italiana in pegno il suo bicorno; il suo celebre copricapo. Quella sera l’imperatore di origini italiane, non aveva abbastanza denaro per pagare i gelati offerti ai suoi amici! Il Cafè Procope divenne velocemente il locale più famoso della città. Francesco Procopio in poco tempo aveva insegnato ai parigini a gustare sapori come pistacchio, mandorle, limoni, arance, ma anche cioccolato e caffè.
L’ascesa di Francesco Procopio raggiunse l’apice con un riconoscimento ufficiale dalle mani del Re Luigi XIV.
Il cono gelato e le cialde
Procopio si recò a Versailles per ritirare addirittura la concessione dell’esclusiva sulla produzione di “acque gelate”, ovvero la granita, dei “gelati di frutta”; e dei “fiori d’anice e di cannella”, un dolce preparato con panna, zabaione e frutta!
Secondo altri studiosi invece, sembra che sia stato un altro italiano a inventare il gelato. Facendo un bel balzo in avanti, sappiamo che la prima gelateria di New York aprì per merito del genovese, Giovanni Bosio. Bosio pare che abbia inventato in realtà il cono, ovvero la cialda in cui mettere il “gelato da passeggio”. Mentre secondo altri storici, l’idea di mettere il gelato tra due ostie di pasta wafer nacque a Milano nel 1906.
Giovanni Torre di Bussana è il depositario dell’idea innovativa. Dobbiamo poi al bolognese Otello Cattabriga l’invenzione nel 1927 della prima gelatiera automatica. L’innovazione cambiò tutto, rendendo il lavoro molto più semplice.
Anche il gelato industriale è italiano!
Era iniziata l’epoca del gelato industriale, e dei gelati confezionati, che hanno avuto grandissimo successo. Tuttavia il gelato artigianale italiano, così come i sorbetti, o le granite, ogni estate animano le spiagge italiane e non solo. In duemila anni, dagli antichi romani, dalle nevaie, di strada ne è stata fatta tanta. Ma una cosa è certa, la freschezza, la bontà del gelato artigianale italiano è imbattibile. Pensiamo, ad esempio, al gelato al gelso che si può trovare a Capri, l’isola dell’amore. Insomma, il gelato fa ormai parte delle abitudini degli italiani!