Siamo in Valle d’Aosta, a Introd e più nello specifico nella località di Ville Dessus. Qui sorge l’antica casa rurale di Maison Bruil. Forse ancora poco conosciuta ma sicuramente meritevole di attenzione. Dall’esterno pare una piccola abitazione, visitabile in una manciata di minuti. Eppure varcando il suo ingresso, le prospettive pian piano cambiano, snodandosi in un percorso che lascia sorpresi.

tavolo in legno con spezie e frutti
“File:Maison Bruil2.JPG” by Elena Tartaglione is licensed under CC BY-SA 3.0

Maison Bruil, la casa produttiva

Visitare Maison Bruil costituisce un’esperienza particolare, capace non solo di stupire. Accedere al suo interno, osservare i dettagli architettonici, comprendere il significato delle stanze è qualcosa che induce alla riflessione. Così minuta e raccolta da fuori, tanto grande e funzionale dentro. Maison Bruil nasce a fine ‘600 per poi subire una serie di rimaneggiamenti nel corso del secolo successivo e fino al 1856. Ciò che vediamo oggi è infatti il risultato della fusione di due nuclei abitativi. La casa è a colpo d’occhio un tipico esempio di architettura valdostana, con un largo impiego di pietra, legno e le caratteristiche lose.

Maison Bruil - parete in legno con gli attrezzi da lavoro
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Articolata su tre piani è strutturata secondo uno specifico criterio, quello che coniugava vita privata e lavoro. Il principio cardine della mentalità contadina per cui nella famiglia risiedeva la forza per la sopravvivenza. Si capirà allora il perché dei numerosi vani ricavati dal piano interrato sino al tetto. L’organizzazione degli spazi rispondeva alle molteplici funzioni produttive della casa. Si potrebbe dire quindi che Maison Bruil non era solo un’abitazione, almeno non nell’accezione che abbiamo oggi. Ecco spiegato lo stupore che si prova attraversando i suoi ambienti: un pensato susseguirsi di locali in cui nulla è lasciato al caso. C’è dunque la crotta, la zona di essiccazione, la ghiacciaia, il solaio e molto altro. Un unico tetto sotto al quale riunire famiglia e animali, in una perfetta organizzazione di ruoli.

Il museo dell’alimentazione

Entrare nello spirito di Maison Bruil significa coglierne l’essenza. Un’utile guida, in questo senso, è data dall’esposizione museale. Allestimenti che hanno l’obiettivo di riprodurre l’idea della vita di un tempo e soprattutto dei saperi antichi. La famiglia era custode di conoscenze che venivano insegnate sin dalla tenera età. Occorreva “essere sul pezzo”, al passo con le stagioni o giocare d’anticipo, così da avere utili scorte future. Tutto si svolgeva con senno e attenzione perché nulla andasse sprecato. Così si studiavano molteplici metodi per la conservazione degli alimenti, come le carote messe sotto sabbia a grana fine. Oppure cassoni in legno colmi di baccelli nei quali riporre salsicce da essiccare. Far durare il cibo era certamente una priorità che portava la mente dell’uomo a scovare le soluzioni più disparate.

Maison Bruil - cantina dove si conservava frutta e verdura
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Fa sorridere pensare che oggi, pur disponendo di elettrodomestici che un tempo non esistevano, siamo capaci di far scadere un prodotto. La modernità ci ha regalato dei confort che a volte ci inducono distrazioni. La mostra ospitata a Maison Bruil segue un preciso fil rouge: “Conserver le souvenir… Se souvenir pour conserver”. Conservare il ricordo… Ricordare per conservare. Un viaggio tra le tecniche più curiose di conservazione dei cibi, sistemi per l’isolamento dell’aria, il freddo, la salatura etc. La visita si conclude con la possibilità di acquistare tipici prodotti locali, alimentari e cosmetici realizzati con le risorse del territorio. Maison Bruil è un percorso che racconta la storia di una mentalità operosa e sapiente che trova ancora oggi una sua dimensione.

Maison Bruil: la casa rurale e il museo etnografico ultima modifica: 2020-10-24T09:00:00+02:00 da Sabrina Cernuschi

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