In passato la presenza di figure di proporzioni gigantesche veniva spesso utilizzata per aumentarne la potenza, infatti, anche gli dei e i semidei venivano spesso indicati come creature giganti. A Messina, nel mese di agosto, le imponenti statue di legno dei giganti Mata e Grifone vengono portate in processione. Sulla storia dei due giganti ci sono diverse scuole di pensiero.
Diverse scuole di pensiero
La più diffusa scuola di pensiero sostiene che Mata e Grifone siano i giganti fondatori della città di Messina.
Mata era una bella ragazza siciliana e Grifone un gigante saraceno, pirata, di fede musulmana. Durante uno dei suoi tanti atti di pirateria, vide Mata, se ne innamorò e la chiese in sposa al padre. Ma, nè il padre nè la fanciulla avevano intenzione di dirgli di sì. Grifone usò allora ogni mezzo, lecito e illecito, per ottenere ciò che voleva ma, non ci riuscì. Il gigante capì che l’unico modo per conquistare il cuore della donna amata era quello di pentirsi e cambiare vita. Quindi si convertì al Cristianesimo, si fece battezzare col nome di Grifo e si dedicò alla coltivazione della terra e alle opere di beneficenza. Mata, si innamorò dunque di quel gigante che, per amor suo cambiò vita, religione e nome e, finalmente, contraccambiò il suo amore.
Un’altra scuola di pensiero, vede una simbologia religiosa nelle figure di Mata e Grifone. Mata, gigantessa bianca sul cavallo bianco simboleggia la Chiesa Romana; Grifone, nero sul cavallo nero, la Chiesa di Costantinopoli. Queste due figure rappresentano quindi la Chiesa Orientale e la Chiesa Romana come continuità di culto cristiano prima e dopo del periodo islamico.
Le statue di Mata e Grifone
Secondo alcuni storici, il disegno dei cavalli di Mata e Grifone fu fatto da Leonardo da Vinci o da Raffaello Sanzio. Si pensa, inoltre, che la testa e il busto di Grifone siano le parti più antiche, probabilmente cinquecentesche. La testa fu scolpita da Montanini o da Calamech, che forse si ispirarono alla statua di Giove Capitolino che si trova nei Musei Vaticani; il gigante infatti non è un africano, ma ha lineamenti greco-romani.