Pizzaut, è la pizzeria di Monza dove lavora un gruppo di ragazzi autistici col supporto di professionisti della ristorazione e dei processi educativi. Ad inaugurare il nuovo locale è stato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che si è intrattenuto in maniera cordiale e informale con i giovani pizzaioli e con gli adulti che li accompagnano in questa straordinaria avventura di inclusione sociale e lavorativa. Pizzaut è, infatti, un innovativo model nato per offrire ai ragazzi autistici un presente fatto di dignità e lavoro, per costruire il loro futuro.
Pizzaut
Il presidente Mattarella, accompagnato da Nino Acampora, l’ideatore di Pizzaut, ha assistito al taglio del nastro della nuova sede, visitato la struttura e presenziato alla firma del contratto di lavoro a tempo indeterminato per due ragazzi che lavoreranno nel ristorante. Con il pranzo preparato dai ragazzi si è conclusa la visita del Capo dello Stato che ha gustato anche una prelibata ‘pizza tricolore’. Di seguito alcuni brani del saluto del presidente Mattarella ai ragazzi speciali e ai titolari della nuova pizzeria. “Grazie per avermi invitato, è un piacere essere qui. Ma vorrei dirvi, anzitutto, che siete bravissimi. La pizza era squisita, era magnifica, buonissima. E il modo di presentarla in tavola è stato ottimo.
Siccome io non sarei stato capace né a farle, né a portarle in tavola, ho ammirato la vostra capacità. Avete una professionalità davvero di alto livello. Bravissimi! Per questo non mi meraviglia che due ragazzi hanno firmato il contratto di assunzione a tempo indeterminato, perché avete professionalità, perché vi realizzate lavorando in maniera eccellente. Vorrei ringraziare Nico Acampora, perché quello che lui ha sognato, ha intuito, tempo addietro, al momento in cui lo pensava e lo ha ideato tutti lo ritenevano impossibile, lo ritenevano inverosimile. E invece è la realtà. Questo non è un luogo che è soltanto un esempio, è un luogo di normalità, perché si lavora come tutti fanno.
Sono uno di voi
Ciascuna persona, ogni persona – ogni donna, ogni uomo – ha una sensibilità, un suo modo di esprimersi, di realizzarsi, di vivere. Nessuno è uguale a un altro. Questo significa che tutti devono avere la possibilità di potersi esprimere, realizzare. E Nico Acampora ha fatto questo: ha creato la possibilità di esprimersi. E voi avete dimostrato di essere bravissimi. Ed è una riconoscenza che intendo esprimere in maniera veramente sincera, piena, non soltanto a Nico – a chi lo ha aiutato, a chi lo ha sorretto, a chi lo sostiene – ma a voi che avete dimostrato che cos’è impegnarsi, lavorare insieme, essere fra voi solidali. Ragazzi, grazie di tutto! Sono uno di voi, vi ringrazio!”.
(Foto quirinale.it)