Biennale Architettura 2021, si terrà dal prossimo 22 maggio al 21 novembre. Partiamo dal titolo e dalle dichiarazioni del presidente del prestigioso ente culturale veneziano che, mai come in questa edizione, sono vicine e pertinenti al periodo che stiamo vivendo. Il titolo, How will we live together? Come vivremo insieme? Un quesito certamente legato alle nuove sfide che il cambiamento climatico pone all’architettura, ai nuovi modi del vivere insieme negli spazi pubblici, alle diverse modalità di vita in relazione all’edilizia collettiva, … tutte problematiche nate nell’era pre-pandemia. Oggi più che mai attuali perché Come vivremo insieme?, nelle sue molteplici interpretazioni, è la domanda principe che ci dovremo porre quando usciremo da questa pandemia.

Padiglione centrale Giiardini
Padiglione Centrale Giardini (Photo by Francesco Galli Courtesy of La Biennale di Venezia)

In un generale clima di incertezza. Lo stesso clima di incertezza che sta vivendo la preparazione di questa Biennale Architettura numero 17. Affrontata “Dal curatore Hashim Sarkis e dai professionisti invitati, così come dai rappresentanti delle partecipazioni nazionali, con grande determinazione, coraggio e senso di responsabilità”. Così spiega il presidente Roberto Cicutto. “Apriamo i Giardini e l’Arsenale con una consapevolezza ancora maggiore di quanto il lavoro della Biennale sia specchio del mondo contemporaneo, che viene qui interpretato e talvolta anticipato dalle proposte dei curatori e di quanti vi partecipano con le proprie opere”.

La Biennale Architettura ai nastri di partenza nonostante le incertezze per la pandemia

I numeri di questa edizione. La 17^ Mostra Internazionale di Architettura, aperta da sabato 22 maggio ai Giardini, all’Arsenale e a Forte Marghera, comprende opere di 112 partecipanti, provenienti da 46 Paesi con una maggiore rappresentanza da Africa, America Latina e Asia. Saranno 63 le partecipazioni nazionali che animeranno i padiglioni storici dei Giardini, dell’Arsenale e anche alcune aree del centro storico di Venezia. Quattro i Paesi presenti per la prima volta alla Biennale Architettura: Grenada, Iraq, Uzbekistan e Repubblica dell’Azerbaijan. Uguale la rappresentanza di artisti uomini e donne.

Across Borders Maltzan Architettura
Bureau of Engineering, Michael Maltzan Architecture (Courtesy Michael Maltzan Architecture)

La mostra sarà divisa in cinque aree tematiche, tre allestite all’Arsenale e due al Padiglione Centrale. Cinque gli architetti che parteciperanno alla sezione How will we play together? Sono gli autori di un progetto dedicato al gioco che presenteranno le loro opere negli spazi aperti alla cittadinanza e allestiti a Porto Marghera. In programma anche 17 eventi collaterali ammessi e organizzati in diverse sedi della città di Venezia.

L’Architettura può offrire modi alternativi di vivere insieme

How will we live together? ci riprova dunque, dopo che l’anno scorso, a ridosso dell’apertura, la Biennale si era trovata costretta a far slittare l’evento. In prima battuta di alcuni mesi, poi drasticamente di un anno. La pandemia da Covid-19 non dava speranze. Strana e in qualche modo ironica coincidenza questo tema proposto proprio pochi mesi prima della pandemia. Ciò nonostante, la domanda di questa edizione della Biennale è proprio per questo ancora più rilevante e appropriata. Così la pensa il curatore, Hashim Sarkis. “Sono proprio le ragioni che inizialmente ci hanno portato a porre questa domanda – l’intensificarsi della crisi climatica, i massicci spostamenti di popolazione, le instabilità politiche in tutto il mondo e le crescenti disuguaglianze razziali, sociali ed economiche, tra le altre –  a condurci verso questa pandemia e a diventare ancora più rilevanti”.

 Dettagli allegato Hashim-Sarkis-Photo-by-Jacopo-Salvi-Courtesy-La-Biennale-di-Venezia-scaled.jpg 12 Aprile 2021 2560 per 1707 pixel Immagine originale: Hashim-Sarkis-Photo-by-Jacopo-Salvi-Courtesy-La-Biennale-di-Venezia
Il curatore Hashim Sarkis (Photo by Jacopo Salvi Courtesy La Biennale di Venezia) – Hashim Sarkis Photo by Jacopo Salvi Courtesy

“Non possiamo più aspettare che siano i politici a proporre un percorso verso un futuro migliore. Mentre la politica continua a dividere e isolare, attraverso l’architettura possiamo offrire modi alternativi di vivere insieme”. Un’affermazione che in qualche modo fa eco alle parole dell’ex presidente Paolo Baratta, che comunque accompagnerà questa edizione dopo averla affidata a Sarkis. “Abbiamo confermato che tra gli scopi di una Mostra Internazionale c’era anche quello di sollecitare desiderio di Architettura”. E di Architettura – aggiunge Cicutto – mai come oggi c’è necessità.

A fine luglio danzatori e coreografi della Biennale Danza negli spazi dell’Arsenale

Interessante appendice la collaborazione tra la Biennale Architettura e il Victoria and Albert Museum di Londra. Per il quinto anno consecutivo presentano il Progetto Speciale al Padiglione delle Arti Applicate (all’Arsenale, Sale d’Armi A) dal titolo Three British Mosques. In collaborazione con l’architetto Shahed Saleem, la mostra guarda al mondo fai da te e spesso non documentato delle moschee adattate a questo uso. Interessante incrocio anche quello annunciato con il 15. Festival Internazionale di Danza Contemporanea dal 23 luglio al 1 agosto, con installazioni e danzatori-coreografi della Biennale College che si esibiranno negli spazi dell’Arsenale.

Presentata a Venezia la Biennale Architettura 2021 ultima modifica: 2021-04-13T09:37:09+02:00 da Cristina Campolonghi

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