Riapre dopo vent’anni il Tempio di Segesta, antica città elima situata nella parte nord-occidentale della Sicilia, in provincia di Trapani con una storia affascinante. Sarà finalmente possibile entrare all’interno del maestoso edificio sacro e respirare un’atmosfera magica oltre che godere di un panorama mozzafiato. All’interno del tempio si trova anche una delle installazioni di Elyma di Gandolfo Gabriele David, incentrata sul senso del sacro e sul rapporto con la natura.

Segesta la più importante città degli Elimi

Segesta è la più importante delle città elime. Secondo Tucidide fu fondata dagli scampati alla guerra di Troia guidati da Enea, il quale, prima di approdare a Roma, vi lasciò una cospicua colonia di suoi concittadini, tra i quali il vecchio padre. A governarla furono gli Elimi, un popolo estremamente raffinato e per questo soggetto agli influssi dominanti della cultura greca siceliota, ma non in posizione subalterna, come tutte le popolazioni cosiddette indigene della Sicilia. Gli Elimi mantennero rapporti con le civiltà limitrofe, ma cercando di avere sempre una autonomia che li portò a contrastare con i Greci in alleanza con i Punici e con questi ultimi in alleanza con Roma. La città divenne uno dei centri più importanti del Mediterraneo.

La sua potenza e la sua ricchezza portarono inevitabilmente Segesta a scontrarsi con le città limitrofe e, in particolare, con Selinunte. Le città ebbero un ruolo fondamentale nella guerra del Peloponneso che vide contrapporsi Sparta e Atene. Selinunte fu appoggiata da Siracusa, alleata spartana; Segesta chiese aiuto anche ai Cartaginesi. Questi distrussero Selinunte ma per vendetta, Dionisio di Siracusa distrusse Mothia. Successivamente, Agatocle di Siracusa distrusse la città.

Il maestoso tempio dorico di Segesta, uno dei più grandi e meglio conservati
Il maestoso tempio dorico di Segesta, uno dei più grandi e meglio conservati

Il tempio di Segesta, uno dei più grandi e meglio conservati

Il Tempio di Segesta è un edificio dell’antica Grecia risalente al V secolo a.C. che sorge su una collina con panorama mozzafiato a Calatafimi in Sicilia. Oggi si trova all’interno del Parco archeologico di Segesta, Calatafimi (TP) e comprende  il teatro, il tempio ed il santuario di contrada Mango

Si tratta di uno dei pochi monumenti che si conservano perfettamente integri. Esso si innalza maestoso su un pianoro che si erge a strapiombo su un Vallone dove scorre un fiume.

Si tratta di un tempio dorico costruito fra 430-420 a.C.; presenta quattordici colonne sui lati lunghi e sei sui lati brevi. Vari elementi evidenziano che i lavori non furono mai completati. Non vi sono decorazioni. Si presenta intatto nella sua struttura originaria, ma privo di copertura, della cella (nàos) e delle rifiniture. La mancanza della cella e del tetto hanno fatto discutere a lungo gli studiosi. Alcuni sostengono che il tempio è semplicemente rimasto incompleto. Altri invece pensano che gli Elimi avevano una religione diversa e abitudini diverse. L’edificio è uno dei templi più affascinanti e misteriosi della Magna Grecia.

L'interno del tempio di Segesta torna ad essere fruibile dopo vent'anni
L’interno del tempio di Segesta torna ad essere fruibile dopo vent’anni

La riapertura

Dal 7 luglio è tornato visitabile l’interno del tempio dorico di Segesta, fino ad ora ammirabile solamente dall’esterno per motivi di sicurezza.

La città di Segesta, simbolo della multiculturalità siciliana, sta vivendo una nuova stagione di scoperte, dovute a scavi scientifici che mirano a restituire un’immagine complessiva della città. Recenti scoperte nell’area della cosiddetta Casa del Navarca, nell’acropoli sud dell’insediamento, hanno riportato alla luce l’antica strada lastricata che tagliava Segesta e l’altare decorato di età ellenistica.

A questo si arricchisce la stagione teatrale allestita da anni nel teatro e la nuova fruizione dell’interno del tempio con un’installazione artistica e mostra.

La mostra

All’interno del tempio si trova anche una delle installazioni di Elyma di Gandolfo Gabriele David, incentrata sul senso del sacro e sul rapporto con la natura. La mostra, curata dallo storico dell’arte Lori Adragna e dal direttore del Parco archeologico di Segesta, Luigi Biondo, organizzata da MondoMostre per il Parco archeologico, si snoda in un percorso punteggiato dalle opere e arricchito da una sezione curata dalle archeologhe Maria Cecilia Parra e Chiara Michelini, impegnate da anni nelle indagini archeologiche dei siti siciliani di Segesta e di Entella.

La mostra sarà fruibile fino al 19 maggio 2024.

Previste anche delle aperture serali del tempio il 14, 15 e 16 luglio, 1, 2 e 3 settembre, dalle 20 alle 24. Il tempio, inoltre, resterà aperto durante le serate dal 21 al 23 luglio e dal 28 luglio al 27 agosto, in base alla programmazione rispettivamente del KFestival – festival di letteratura e del Segesta Teatro Festival.

Per informazioni clicca su: https://www.parcodisegesta.com/home/vivere/storia.html e su https://www.regione.sicilia.it/.

Una migliore fruizione di questo tesoro archeologico

Sappiamo che l’Italia è un paese meraviglioso, fatto di bellezze naturalistiche, artistiche e architettoniche che da sempre incantano e ispirano il mondo intero reso così grazie anche a culture e tradizioni che affondano le radici in secoli lontani e che continuano a sopravvivere. Tutto ciò arricchisce e rende pregevole  il patrimonio del nostro Paese che ogni giorno viene visitato e apprezzato da turisti di tutto il mondo.

Il teatro di Segesta assieme all’area archeologica costituisce uno dei tesori archeologici più preziosi dell’Italia. Ecco perché bisogna investire negli scavi archeologici e nell’arricchimento dell’offerta culturale accessibile al pubblico.

Foto di S. Portale

Riapre il tempio di Segesta ultima modifica: 2023-07-13T12:30:00+02:00 da SABRINA PORTALE

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