Affacciata su di uno strapiombo osserva la baia sottostante. Attorno a lei il mare e le rocce protagoniste di panorami mozzafiato. Un luogo dove meditare sulle bellezze della natura in cui il silenzio contrasta con il vociferare dei turisti. Visitatori pronti ad animare spiagge di sabbia che qua e là si ritagliano spazi sulla costa frastagliata. E poi il centro storico con i suoi palazzi e le dimore a narrare le vicende di un Paese dalle origini antiche. San Nicola Arcella: in Calabria c’è “la punta isolata da un uncino di roccia” che fece innamorare lo scrittore americano Francis Marion Crawford.

San Nicola Arcella: un nome che racconta

I nomi alle volte ci dicono davvero molto: parlano, raccontano, svelano retroscena. Così è anche per San Nicola Arcella. Originariamente parte dell’Impero Romano, le origini dell’odierna località sono legate a Lavinium. Un antico borgo sito sul fiume Lao che nel corso del V secolo fu oggetto delle incursioni barbariche. Il clima di caos e guerra, unitamente alle pessime condizioni igieniche in cui versava la pianura del Lao, infestata dalla malaria, portò gli abitanti di Lavinium ad abbandonare l’area.

San Nicola Arcella. Immagine del tramonto sul mare del Golfo di Policastro

 Dove recarsi quindi? Alle volte, e soprattutto così era in passato, la natura “ci aiuta”. Ecco avvistato nelle vicinanze un promontorio, quello della Scalea, pronto a tendere la mano ai tanti fuggitivi. L’altura costituiva senza dubbio una garanzia per la propria incolumità. Protetti sulla cima dell’altopiano ma anche lontani dal terreno acquitrinoso tanto ospitale alla temibile zanzara. Prende così i natali San Nicola Arcella inizialmente frazione di Scalea, poi Comune autonomo ma solo nel “vicino” 1912. Curioso è ricordare che dal vocabolo latino “arx”, con significato di rocca, deriverebbe il toponimo “Arcella”. Quella “rocca della salvezza” dove i sopravvissuti di Lavinium trovarono una nuova dimora. Ma la storia non finisce qui.

Torre d'avvistamento affacciata sul mare

Le torri: protagoniste di una storia millenaria

Le lunghe vicende di questa località sono oggi raccontate sulle pareti esterne delle abitazioni che caratterizzano il centro storico. Sulle stesse appaiono infatti murales a documentare, attraverso una narrazione per immagini, le peripezie del luogo. A partire dagli aneddoti più lontani, quelli dei primi colonizzatori di queste terre: i Greci. Navigatori impavidi che videro nelle belle località del nostro Sud Italia punti d’interesse. Le coste e il mare avrebbero infatti costituito un’importante risorsa per la gestione dei traffici commerciali. Ed ecco così delinearsi una storia millenaria di quella che oggi chiamiamo San Nicola Arcella. Inizialmente colonia della Magna Grecia, poi conquista romana quindi bizantina. Una località che faceva gola a tanti.

San Nicola Arcella. Panorama dellla costa e del mare

Ecco perché sono tutt’oggi presenti le antiche postazioni di difesa che ricordano vicende di pirati, saraceni e attacchi via mare. E così le alture si fanno protagoniste. Scelte all’occorrenza quali luogo di riparo nel più lontano passato quanto in “epoca moderna”. Qui trova ragion d’esistere la nota Torre Saracena. Costruita dagli spagnoli che nel ‘500 avevano istituito in questa terra il proprio vice Regno. Imponente, resistente come la pietra di cui è fatta e sapientemente strategica. In cima alla stessa una terrazza utilizzata per comunicare con le torri circostanti. All’avvisaglia di una potenziale incursione, grandi falò accesi sui ripiani superiori passavano il messaggio alla rocca vicina come in un “telefono senza fili”.

Visione panoramica della torre Saracena che si erge sul mare
di Vega7cnv

E chissà quale straordinario quanto temibile scenario dipingevano i fuochi, le torri e le navi all’attacco. Forse proprio l’immaginare queste vicende, portò lo scrittore americano Francis Marion Crawford a dimorare nel primo ‘900 nella Rocca Saracena. Queste le parole con le quali il Crawford descrisse a suo tempo la rocca: La torre si erge solitaria su questa porzione di roccia ad uncino e non c’è casa che si possa scorgere nel raggio di tre miglia… quando la abito mi accompagno a due marinai uno dei quali è un discreto cuoco e quando sono via la lascio in custodia ad un piccolo essere dalle fattezze simile a quelle di uno gnomo che in passato era un minatore che mi si affezionò molto tempo fa..”

San Nicola Arcella oggi

Attualmente la località è soprattutto legata al turismo. Un risveglio che potesse portare San Nicola a diventare meta d’interesse si ebbe sicuramente negli anni ’90. In quel periodo infatti  importanti interventi furono applicati nel centro storico. Restauri finalizzati a dare risalto alle facciate di palazzi tardo ottocenteschi ma anche il “ciclo di murales” volto a narrare la storia della località. Un lavoro andato a buon fine. Nelle sere d’estate infatti le piazzette si animano di una moltitudine di visitatori che alzando lo sguardo possono ammirare la splendida chiesetta incastonata in una stretta balconata nel cuore del Paese. Ma San Nicola Arcella non è solo storia.

San Nicola Arcella. L'Arco Magno apre un varco nella roccia che ospita una piccola spiaggia sabbiosa

Rinomate infatti le sue spiagge dominate dalle torri d’avvistamento e da maestose rocce che giocano con il mare disegnando capolavori naturali. Così è per l’Arco Magno, un’apertura rocciosa in cui si insinua l’acqua del mare a creare una piccola ma incantevole baia sabbiosa. E poi il golfo di Policastro e la Riviera dei Cedri. San Nicola Arcella volge al mare uno sguardo fascinoso grazie ai 110 metri dell’altopiano su cui sorge, grazie a quel braccio di roccia che sotto di lui si apre nell’acqua delineando i contorni di un delizioso porto naturale. Impossibile allora non comprendere perché lo scrittore Crawford se ne innamorò facendo divenire le vie del borgo lo scenario protagonista dei suoi racconti. Un luogo dove respirare, rallentare il ritmo, trovare l’ispirazione e dare spazio all’immaginazione.

San Nicola Arcella: “la punta isolata da un uncino di roccia” ultima modifica: 2019-07-04T09:00:08+02:00 da Sabrina Cernuschi

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