Sanremo è lo show più atteso dell’anno, sia da chi lo ama, sia dai suoi detrattori. Nei giorni del Festival l’Italia si ferma e, tutto ciò, che accade nel nostro paese e nel mondo sembra quasi passare in secondo piano. Di Sanremo si parla molto anche nelle settimane precedenti all’inizio, addirittura nelle aule del Parlamento. A puntare il dito contro il Festival di Sanremo 2023 è stata la deputata Maddalena Morgante (FdI), che si è scagliata contro l’artista Rosa Chemical e il brano “scabroso” che avrebbe portato sul palco. L’anno scorso è invece toccato a Federico Mollicone (FdI) con il “canna-gate”, dopo l’annuncio fatto dalla co-conduttrice Ornella Muti in favore della cannabis terapeutica. Insomma Sanremo è sempre Sanremo ma, nel Festival della canzone italiana, conta più la musica o altro?

Festival di Sanremo 2023: il day after delle due serate

Per fare un esempio, nel “day-after” della prima serata di questa 73esima edizione del Festival di Sanremo si è parlato soprattutto della “figuraccia” di Blanco, che ha distrutto i fiori di scena a causa dei problemi con l’auricolare, di Gianni Morandi che pulisce il palco, del discorso di Roberto Benigni sulla Costituzione (e le polemiche relative al suo cachet), della presenza “a sorpresa” del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dei vestiti di Chiara Ferragni e del suo monologo. E la musica? C’era, anche quella ma, classifiche e pagelle a parte, se n’è parlato in “minor misura”.

Nella serata di ieri, Gianni Morandi ha voluto subito spegnere le polemiche della sera precedente. È arrivato sul palco con una scopa e ha cantato (e fatto cantare) “Grazie dei fiori” di Nilla Pizzi. Nonostante non siano mancate le polemiche, come quella relativa al freestyle di Fedez e il suo attacco al viceministro alle Infrastrutture, Galeazzo Bignami, fotografato in divisa nazista, la seconda serata del Festival di Sanremo 2023 è stata più segnata dalla musica, grazie anche all’esibizione del trio Morandi-Ranieri-Albano. Commoventi sono stati comunque i monologhi di Francesca Fagnini, con il suo discorso dedicato ai ragazzi detenuti nelle carceri minorili, e di Drusilla Foer e dell’attivista Pegah Moshir Pou, con il loro intervento in sostegno della lotta delle donne contro la repressione in Iran.

Festival di Sanremo: quando le polemiche superano la musica

Le brutte intenzioni e la maleducazione, la tua brutta figura di ieri sera… la lite tra Morgan e Bugo al Festival di Sanremo 2020 è stato di certo uno dei momenti più memorabili della kermesse firmata Amadeus. Tuttavia non è l’unico caso nella storia di Sanremo in cui, invece della musica si è preferito parlare d’altro. Tra gli esempi più recenti vi sono le polemiche riguardanti il voto, dopo la sfuriata di Ultimo in sala stampa per essere arrivato secondo (2019), le restrizioni dovute al Covid nel 2021 e i “falsi tamponi” di Madame di quest’anno. Tornando indietro nel tempo, si è parlato molto della “farfalla” di Belen Rodriguez nel 2012. Nel 2010 poi i musicisti gettarono via gli spartiti dopo che il televoto eliminò Malika Ayane in favore del trio Pupo, Emanuele Filiberto e Luca Canonici.

Si potrebbero fare tanti altri esempi come questi ma, come già detto, Sanremo è sempre Sanremo e… the show must go on. Il Festival di Sanremo 2023 non è ancora terminato e naturalmente ci si aspetta qualche altro fuori programma che metterà in secondo piano la componente musicale. Cosa susciterà più scalpore? Sarà il monologo della campionessa Paola Egonu o l’attesissimo messaggio del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, di cui si parla già da settimane? Lo scopriremo nelle prossime ore.

Sanremo 2023: conta più la musica o la polemica? ultima modifica: 2023-02-09T11:53:00+01:00 da Antonello Ciccarello

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