C’era una volta una bambina che sognava di andare in America. Ogni volta che guardava in cielo e vedeva la scia di un aereo, sognava di esserci sopra e volare verso l’America.

Un sogno non condizionato dai tanti film e telefilm americani. No. Condizionato solo dall’ammirazione per il proprio padre. Il papà di quella bambina parlava americano (N.B. non inglese, ma americano) come se fosse la sua seconda lingua madre. Quel papà aveva imparato l’americano durante la guerra. Lui era un bambino quando nei campi intorno alla loro casa arrivarono dapprima i tedeschi a scavare le trincee. In seguito gli americani. Quel bambino, ansioso di fare amicizia con gli yankee, di scambiare gomma americana con una tazza di minestra calda, ha imparato la loro lingua.

Poi la vita, o meglio, il suo lavoro l’ha portato proprio là, in quella terra così lontana con una nave e un viaggio durato 14 giorni. Sposato in fretta con la sua fidanzata per poterla portare con sé.
Quei due sposini ebbero 4 figli, il primo nato proprio in America. Poi tornarono in Italia dove ebbero gli altri 3. Ma era la più piccola a covare quel sogno: parlare l’americano bene come il suo adorato papà.

Finalmente la partenza

Passano gli anni e la vita scorre. Quel sogno toccato e abbracciato diverse volte, è sempre sfumato via. Fino a quel 17 giugno 2011 quando sono stati prenotati i voli per quella bambina ormai cresciuta e diventata mamma due volte, suo marito e, ovviamente, i suoi due Angeli.

Partenza Lunedì 27 giugno! 10 giorni per preparare tutto e… tutti.

Iniziata come una vacanza per non illuderci troppo. Continuata come un’esperienza di due anni. E’ poi andata avanti a tempo indeterminato, con tanto di Carta Verde, il documento di residenza permanente (non è la cittadinanza).

Come mai qui? Come mai il Wisconsin? Come mai Kenosha?
A mio marito, impiegato in una multinazionale come esperto SAP, è stato chiesto di venire qui a lavorare come consulente della CNH (gruppo FIAT) ma sempre dipendente della multinazionale.

Ed eccoci qui, in questa ridente cittadina di 95 mila abitanti che sorge sulle sponde del Lago Michigan.

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Il sogno americano di Renata e della sua famiglia ultima modifica: 2017-03-06T14:27:13+01:00 da Renata Serracchioli

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