Tommaso Paradiso senza slanci eccentrici, mai sopra le righe, senza un look definito, senza provocazioni, eppure interessante forse proprio per il basso profilo. Sembra appena uscito da scuola tra la fiumana di jolly invicta monclair e walkman, lui romano, cancro, romantico, involontariamente fascinoso, con qualche timidezza che conserva ancora il pudore, che incredibilmente esiste ancora.

Tommaso Paradiso
Lui figlio degli anni 80’ fatto e finito, al punto che sembra essere stato allattato guardando il Festivalbar e il “Drive in” e probabilmente la madre ha fatto così. Una mamma in gamba anche lei, che si faceva sgomberare il soggiorno dal figlio per trasformarlo in uno studio di registrazione, una che gli portava da mangiare e da bere; evidentemente ci vedeva lungo, perché dopo aver messo quella musica da soggiorno a decantare, e a macerare in salamoia, quel figlio ha avuto successo.

Tommaso Paradiso e gli anni ottanta

Tommaso con quei baffi da uomo su una faccia da ragazzo, frontman dei Thegiornalisti con i quali ha invaso youtube, radio e spiagge, ha sfondato. Probabilmente Paradiso gattonava per casa mentre alla tele davano Dallas o Santa Barbara, beveva la Fanta e mangiava le girelle, guardava e ascoltava Vasco, forse anche gli Spandau Ballet, masticava i Plasmon consumando Pampers, è anche se è nato dopo l’urlo di Tardelli è intriso di cultura anni ottanta.

Tommaso Paradiso e gli anni ottanta
No, non è un cantautore improvvisato, ha fatto il classico, si è laureato in filosofia, stessa facoltà di Mario Draghi e Marchionne che non è poco, e poi è arrivato il successo, ma puntuali sui social si sono scatenati gli “odiatori” che quando si ha popolarità, arrivano precisi come un’epidemia di pediculosi in una scuola elementare, e tra loro in modo strisciante si sente pure il sibilo del fuoco incrociato nemico di colleghi piuttosto lividi.
Autore di “Pamplona” e “Partiti adesso”, della musica di “Luca lo stesso”, di “L’esercito dei selfie”, e di “Riccione” con oltre tredici milioni di streaming e cinquantasei milioni di visualizzazioni su Youtube, dal quartiere Prati da cui è partito, continua a macinare successi a manetta Tommaso. Quella musica dei Thegiornalisti, forse dapprincipio “indie” ora è pop, e anche se per qualcuno è difficile da mandar giù come un fico d’india con tutta la buccia spinosa, piace, e fa ballare. Sui social Paradiso fa spallucce agli heters, e orgogliosamente è stato ingaggiato per scrivere la canzone di Natale di Radio Deejay, lui che ora vediamo vestito da tennista anni ottanta con Elisa, in “Sola in the night”, un altro successo.

San Remo e Radio Deejay

Anche andare a San Remo forse è stato un sogno da italiano medio per lui, e salirci con rispetto in smoking accanto a Morandi è stato fatto con onore, perché come dice Tommaso Paradiso di Roma, quartiere Prati, è lavoro e il lavoro si rispetta e si fa; insomma il cantautore romano non è snob. Se negli anni 80’ c’è stato il new romantic rappresentato dai Twins, dai New Order, e principalmente dal gruppo leader dei Duran Duran, oggi autori come Paradiso personificano il “new pop romantic”, che a sua volta rappresenta la nostra cultura.

Tommaso Paradiso e la canzone per radio Deejay

Noi, gli italiani medi, quelli che guardano San Remo con i gruppi d’ascolto, che negli anni ottanta mangiavano il camillino, mettevano le Timberland, guardavano i video di Madonna, di Spagna e di Sandy Marton a deejay television. Oggi è Paradiso il modello del nuovo romanticismo italiano nel “new pop romantic”, e lo immagini sfrecciare senza casco sul “sì”, o mentre telefona alla sua ragazza in una cabina telefonica con i gettoni rossi.
E’ uno che vive le emozioni in modo molto intenso il musicista romano, senza mentire, e la gente risponde con un flusso di emozioni che sembra galleggiare nell’aria. E’ anche uno che sa essere riconoscente verso la sua mamma, e che per pudore parla poco e non esibisce la sua ragazza, già il pudore, anche quello sopravvive davvero! 

Tommaso Paradiso e i Thegiornalisti, un successo in ascesa ultima modifica: 2018-07-31T09:03:23+02:00 da simona aiuti

Commenti