Venetian Renaissance, Paintings from the Gallerie dell’Accademia

Questo è il nome scelto per la mostra che ha portato in Giappone una cinquantina di dipinti. Realizzati tra il ‘400 e il ‘600 , tutti provenienti dal museo veneziano. L’evento si divide in due parti. Una prima esposizione al National Art Center di Tokyo fino al 10 ottobre 2016. Una seconda mostra presso il National Museum of Art di Osaka dal 22 ottobre al 15 gennaio 2017. I dipinti, inestimabili capolavori della pittura veneziana. In questo caso divengono come un ponte tra culture e paesi lontani e motivo di orgoglio per tutti gli italiani, che vedono valorizzato un momento importante della loro tradizione artistica e culturale.

Paola Marini

La dottoressa Paola Marini, direttrice delle Gallerie dell’Accademia di Venezia e curatrice della mostra,Venetian Renaissance, Paintings from the Gallerie dell’Accademia, assieme a Sergio Marinelli e a Koshikawa Michiaki, ha gentilmente accettato a rispondere ad alcune domande per Italiani.it:

Dottoressa Marini, com’è nata l’idea di portare dei grandi capolavori della pittura veneziana in Giappone?

“L’idea della mostra in Giappone è della Soprintendente Giovanna Damiani, che mi ha preceduto nella direzione delle Gallerie dell’Accademia di Venezia. Da parte mia ho cercato di ottimizzare il progetto e di renderlo più sostenibile, con la collaborazione del professor Marinelli dell’Università Ca’ Foscari, estendendone gli estremi cronologici ed inserendo opere anche meno conosciute e ‘scontate’, sottoposte appositamente a revisione conservativa da parte dei nostri bravissimi restauratori.“

Quali sono le finalità di queste due mostre e come si aspetta reagirà il pubblico giapponese?

“I giapponesi sono dei grandi appassionati di arte occidentale ed italiana in particolare. Stanno apprezzando con entusiasmo la nostra proposta, rinfrescando l’emozione del loro incontro con l’arte veneziana o preparando visite future, che naturalmente ci auguriamo in questo modo di incrementare.“
C’è da sempre un acceso dibattito sui possibili rischi dovuti al trasporto di opere d’arte. Eppure una delle principali funzioni dell’arte è sempre stata quella di veicolare un messaggio e in molti casi promuovere uno scambio culturale tra paesi diversi.

Secondo lei il rischio vale la candela?

“E’ una questione di misura e di equilibrio, di serietà di progetto scientifico, di reciprocità dello scambio. E’ chiaro che, come museo faro dell’arte veneziana, puntiamo a collaborazioni internazionali sempre più numerose, qualificate e prestigiose, minimizzando il rischio e rendendolo “valevole della candela”.“

Ha già in mente altri progetti per il dopo-Giappone?

“Dopo la nostra importante presenza in Olanda e in Spagna alle mostre dedicate a Jeronimus Bosch, a breve, il 29 settembre, avrà inizio al Denver Art Museum la mostra Glory of Venice. Masteworks of the Renaissance, a cui contribuiremo con il prestito di una ventina di opere. Tra 2018 e 2019 è in preparazione a Venezia, Palazzo Ducale e Gallerie dell’Accademia e alla National Gallery di  Washington una grande manifestazione per festeggiare il quinto centenario della nascita di Jacopo Tintoretto. Ma altre manifestazioni, non solo espositive, sono allo studio con alcuni dei più importanti musei in Europa e negli Stati Uniti.“

Arte italiana nel mondo

Venetian Renaissance, Paintings from the Gallerie dell’Accademia, ci auguriamo che questo evento abbia successo come pure gli appuntamenti in programma per il futuro, perché nulla più dell’arte può legare dei popoli lontani tra loro con un sentimento di sincera amicizia.

Venetian Renaissance Paintings from the Gallerie dell’Accademia ultima modifica: 2016-10-17T10:47:25+02:00 da Andrea Castello

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