La via Appia Antica, la “Regina Viarum” che collegava in antichità Roma (Porta Capena, vicino il Circo Massimo) a Brindisi, potrebbe diventare patrimonio dell’umanità UNESCO. L’iter di candidatura è stato avviato dal Ministero della Cultura, con il coinvolgimento di 4 regioni, 74 comuni, 12 città, 15 parchi e 25 università. La via, lunga 120.000 km (diramazioni comprese), era già stata iscritta nel 2006 nella lista propositiva dell’Italia. Il Mic ha ora deciso di candidare la via Appia Antica come “sito seriale”. Si tratta infatti di una tipologia specifica dell’UNESCO prevista nelle Linee guida operative della Convenzione per la protezione del Patrimonio culturale e naturale del 1972. La via Appia è infatti un esempio di capolavoro dell’ingegneria antica, divenuta poi un modello per la costruzione di tutte le strade del mondo romano.

Via Appia Antica a Roma con pini.
Foto: © Radosław Botev – Wikimedia Commons

Il ministro Dario Franceschini, in una nota rilasciata dall’ufficio stampa del Mic, ha così commentato questa importantissima candidatura per la strada più lunga e importante della Roma antica: “La via Appia è un itinerario da valorizzare e da porre al centro del turismo lento per rafforzare l’offerta di nuovi attrattori come i cammini e i percorsi sostenibili, fondamentali per lo sviluppo in chiave culturale delle aree interne, ma anche per la tutela del nostro patrimonio. La Regina Viarum unisce territori ricchi di uno straordinario patrimonio culturale, archeologico e paesaggistico e ha le caratteristiche per divenire uno dei più grandi cammini europei”.

Via Appia Antica: una strada dall’immenso valore storico e archeologico

Fatta costruire nel 312 a.C. dal censore Appio Claudio Cieco, la via Appia è una delle strade più importanti di tutto il mondo antico. Primo esempio di “via publica”, era larga 4,1 metri (14 piedi romani) e consentiva la viabilità nei due sensi di marcia. La via Appia fu importantissima sia per scopi militari, sia per il commercio. Il collegamento con i territori della Magna Grecia ebbe anche un forte impatto culturale, avvicinando Roma alla cultura greca. Nel 108 d.C. l’imperatore Traiano fece costruire poi una diramazione della via Appia, che collegava Benevento a Brindisi (via Traiana) passando per la costa pugliese. Lungo la via Appia sono presenti svariati monumenti e siti di interesse archeologico, come ad esempio le Terme di Caracalla, il Sepolcro degli Scipioni, le Catacombe di San Callisto, la Villa di Massenzio, il Tempio di Ercole Vincitore, le Catacombe e la basilica di San Sebastiano e molto altro.

Il Mic ha deciso di investire ingenti risorse economiche nel restauro di alcuni di questi monumenti e siti archeologici della Via Appia Antica. Se la candidatura dovesse avere esito positivo, la Regina Viarum si aggiungerebbe quindi ad altri importanti siti seriali italiani come esempio i Sacri Monti di Piemonte e Lombardia, le Dolomiti, Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale e le Ville e Giardini Medicei in Toscana (solo per citarne alcuni). Dopo la candidatura ufficiale da parte del Ministero della cultura, la palla passa ora in mano alla commissione UNESCO. La risposta (si spera positiva) è attesa nei prossimi mesi.

Foto in evidenza: © BKP – Wikimedia Commons (CC BY-SA 3.0).

Via Appia Antica: avviato iter di candidatura patrimonio UNESCO ultima modifica: 2022-05-09T09:00:00+02:00 da Antonello Ciccarello

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