“Viviamo nel paese più bello del mondo”, quindi occorre fare di tutto per raccontarne le sue bellezze. Può sembrare una frase fatta, che spesso siamo abituati a sentire. Ma si racchiude in queste poche parole il messaggio di due giovani ragazze, che hanno deciso di stravolgere la loro vita e di trasferirsi a Palermo. Affascinate da una città dai mille volti, ricca di storia e di tradizioni, tanto da farne la loro nuova casa. E attorno a questo desiderio di raccontare le bellezze di una città hanno dato vita a quello che in un primo momento era solo un gioco. Ma che ben presto è diventato un progetto che sicuramente le porterà lontano. Abbiamo intervistato le vulcaniche “Malìa vibes”, Giulia Proietti Timperi e Marta Bison.
Rispettivamente romana una e piemontese, ma Milano l’ultima città dove ha vissuto, l’altra. Di 28 e 25 anni che dal 5 settembre hanno “preso casa”, nel vero senso della parola, a Palermo. Attraverso i social, in particolare Instagram, dove sono seguitissime, raccontano i segreti di una città, Palermo, tutta da scoprire. Il nome che si sono date è un’unione tra i loro due. Perché con sguardo che possiamo dire “ammaliante” raccontano le tante vibrazioni della città. E loro sono legatissime. Conosciute per caso si sono presto “trovate” ed è nata non solo una profonda amicizia tra loro, ma anche una proficua collaborazione.
Quando vi siete trasferite a Palermo? Quando è iniziato tutto?
Ci siamo trasferite a Palermo il 5 settembre, quando abbiamo preso le chiavi della nostra casa. Eravamo arrivate in questa città nel mese di luglio. Eravamo colleghe di lavoro ma non c’eravamo mai incrociate. Avevamo voglia di “cambiare aria” dopo i duri mesi di quarantena. E per questo abbiamo prenotato un b&b e un biglietto di sola andata sul traghetto per trascorrere quaranta giorni a Palermo. Ci siamo così trovate in questa città e ce ne siamo subito innamorate. Poi a settembre la decisione di prendere casa a Palermo e di trasferirci.
Come nasce “Malìa Vibes”?
Malia Vibes non è un lavoro, come forse qualcuno pensa. Anche perché noi ci occupiamo di altro. Lavoriamo per due aziende di digital marketing. Una si occupa di creazione di contenuti (Marta) e l’altra di pubblicità online (Giulia). Appena arrivate in Sicilia abbiamo raccontato, attraverso i nostri social, i luoghi che visitavamo, in maniera ironica. E in poco tempo ci siamo rese conto di aver creato un gioco divertente. In molti hanno iniziato a scriverci, dicendo che ci seguivano. E ci hanno chiesto di aprire un profilo unico. Così è stato. Poi, grazie anche alle competenze acquisite con il nostro lavoro, abbiamo dato vita a Malìa Vibes. Abbiamo diversi canali social come Facebook, Telegram, Spotify, un sito web, ma principalmente Instagram.
Come vedete il vostro futuro? Quali progetti avete in cantiere anche in vista della fase di ripartenza?
Tantissimi. Ma sono in via di definizione. Vogliamo viaggiare il più possibile. E vedere molti altri luoghi della Sicilia. La scorsa estate abbiamo visto poco. Siamo state solo a Catania. Ma vogliamo portare il più possibile chi ci segue in vari luoghi di questa terra. E così continuare a raccontare con il nostro modo di fare, tra gag e approfondimento, la bellezza infinita di questa Isola.
Ci sono dei luoghi di Palermo, anche meno conosciuti, che occupano un posto particolare nel vostro cuore?
Sono tanti i luoghi affascianti di questa città. Come ad esempio il Molo sant’Erasmo dove andiamo a vedere l’alba, o Casa Professa, la riserva Capogallo, Villa Virginia, da togliere il fiato, che in pochi palermitani conoscono.
E il rapporto con i palermitani com’è?
L’estate scorsa appena arrivate abbiamo subito fatto molte amicizie. Questa è una città con una grande socialità. Nel tempo abbiamo scoperto che ci sono persone che magari hanno una mentalità un po’ rassegnata. Ma altre invece sono propositive e costruttive e lottano per ciò in cui credono.
Quale messaggio le Malìa Vibes vogliono lasciare a chi magari ha un progetto da realizzare, ma purtroppo fa fatica a portarlo avanti?
“Che ci vuole sempre tanta curiosità- dice Giulia – , tanto studio e guardare con occhi vergini tutto ciò che ci circonda”. “Viviamo nel paese più bello del mondo – le fa eco Marta – e più viaggio e più me ne rendo conto. Questa unicità va difesa e diffusa”.