Opere d’arte danneggiate, sfregiate, a volte addirittura distrutte dall’odio e dall’ignoranza o prese di mira da giovani che cercano di attirare l’attenzione ed esprimere le proprie idee in un modo assolutamente esecrabile. Assistiamo, sempre più frequentemente, alla deturpazione di opere patrimonio inestimabile del nostro Belpaese, che invece meriterebbero d’essere salvaguardate e rispettate. Ultimo, in ordine cronologico, è l’atto vandalico ai danni del Corridoio vasariano di Firenze, imbrattato nella notte da ignoti. Su 7 pilastri del celebre monumento, all’alba di stamane è apparsa la sigla DKS 1860. Come se non bastasse, nella serata di ieri, un incendio, sulla cui natura stanno indagando i militari dell’Arma, ha completamente distrutto il “Drago di Vaia”, la maestosa scultura in legno realizzata da Marco Martalar sull’Alpe Cimbra.

atto vandalico al corridoio vasariano


Lo sdegno del sindaco Nardella

Il gravissimo atto vandalico ai danni del Corridoio vasariano di Firenze è stato reso noto stamattina dal sindaco della città, Dario Nardella. Il primo cittadino, in un post pubblicato su Facebook, ha espresso il suo sdegno per l’accaduto, informando che è stata subito avviata “un’indagine con la polizia municipale” e che, per scongiurare simili reati saranno usati “telecamere e strumenti disponibili per individuare questi individui spregevoli per punirli adeguatamente”. Il Corridoio vasariano è un percorso sopraelevato che collega Palazzo Vecchio con Palazzo Pitti, passando per gli Uffizi e sopra il Ponte Vecchio, realizzato nel 1565 su progetto dell’architetto Giorgio Vasari.

Ponte Vecchio


Sangiuliano: “A breve, il ddl eco-vandali sarà legge”

L’atto vandalico è stato duramente condannato anche dal direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt, che ha dichiarato: “I carabinieri sono al lavoro ad analizzare le videoregistrazioni e a seguire i vari indizi collegati”. Schmidt ha poi sottolineato: “Chiaramente non si tratta del ghiribizzo di un ubriaco ma di un atto premeditato, e ricordo che per casi di questo genere negli Stati Uniti è previsto il carcere fino a cinque anni. Basta con le punizioni simboliche e con attenuanti fantasiose! Qui ci vuole il pugno duro della legge!”. Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha espresso dure parole nei confronti dei colpevoli del folle gesto: “Il Corridoio Vasariano di Firenze è un luogo simbolo del nostro patrimonio. I responsabili dell’atto vanno immediatamente individuati e sanzionati. D’ora in poi tolleranza zero. A breve il ddl “eco-vandali” varato dal governo sarà legge: chi danneggia paga di tasca propria”.

Atto vandalico a Firenze, l’ultimo di una lunga serie

Quello che è accaduto a Firenze è – come sappiamo – solo l’ultimo di una lunga serie di atti vandali ai danni del nostro patrimonio artistico. Come non ricordare lo sfregio in Galleria Vittorio Emanuele a Milano, avvenuto lo scorso 7 agosto a opera di tre writers? O gli attacchi a quadri e sculture da parte di sedicenti attivisti per il clima e la difesa dell’ambiente? Tutto ciò è inammissibile. Chi si macchia di tali reati merita una punizione esemplare.

atto vandalico, facciata della Galleria a Milano


Un incendio (doloso?) distrugge l’imponente Drago di Vaia

Anche quello avvenuto in Trentino Alto Adige potrebbe rivelarsi un atto vandalico. Il Drago di Vaia dello scultore Marco Martalar è andato interamente distrutto nell’incendio divampato ieri sera in località Magrè di Lavarone (Trento). Inutile l’intervento immediato dei vigli del Fuoco volontari della zona. Quando sono sopraggiunti sul posto, la scultura di legno era già avvolta dalle fiamme. L’opera d’arte, un maestoso drago alto circa sei metri e lungo sette, era stata realizzata da Martalar sull’Alpe Cimbra utilizzando il legno di risulta della tempesta Vaia del 2018.

Drago di Vaia

Gli inquirenti non escludono la pista dolosa. Sui social media il sindaco di Lavarone, Isacco Corradi, ha scritto: “Mi auguro davvero non sia di origine dolosa. Era un’opera di grande appeal che ha rigenerato l’area con un messaggio importante sul fronte ambientale. Il progetto ‘Lavarone green land’ non si ferma perché è molto ampio e sapremo ripartire, già dalle prossime ore valuteremo i prossimi passi. Resta il danno per tutto il Trentino”.

Foto: Michelangelo Buonarroti; Comune di Milano; Marco Albino Ferrari (Pagine Facebook)

Atto vandalico a Firenze: imbrattato il Corridoio vasariano. Ennesimo sfregio all’arte ultima modifica: 2023-08-23T18:59:07+02:00 da Antonietta Malito

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