Il caffè è una delle bevande simbolo di Napoli, grazie alla tostatura, alla tradizionale “cuccumella” e al suo inconfondibile profumo. Nel capoluogo partenopeo il caffè non è quasi mai una bevanda da consumare al volo. È soprattutto convivialità, socialità e, spesso, anche solidarietà. Una tradizione legata al caffè, nata a Napoli e diffusasi nel corso dei decenni in tutta Italia e nel resto del mondo, è quella del “caffè sospeso”. Si tratta di un’usanza solidale la cui origine è avvolta da diverse leggende. Il caffè sospeso è una pratica tanto famosa da aver ispirato anche un film, diretto dai registi Fulvio Iannucci e Roly Santos e girato tra Italia, Stati Uniti e Argentina, un romanzo del grande autore napoletano Luciano De Crescenzo, finendo per essere citato anche in un articolo del New York Times nel 2014.

Come funziona il caffè sospeso

Luciano De Crescenzo, nel suo “Il caffè sospeso”, descrive così questa abitudine tutta partenopea: «Quando un napoletano è felice per qualche ragione, invece di pagare un solo caffè, quello che berrebbe lui, ne paga due, uno per sé e uno per il cliente che viene dopo. È come offrire un caffè al resto del mondo». Non si conosce bene l’origine del caffè sospeso. Alcuni pensano che questa usanza deriverebbe dalle discussioni scaturite al bar tra gli amici al momento di pagare il caffè per il gruppo. Spesso infatti questi finivano per pagare un caffè non ordinato. Quindi, invece di chiedere il rimborso, questo caffè già pagato rimaneva “in sospeso” per il cliente successivo. Altri pensano invece che sia nata durante la Seconda Guerra Mondiale, come gesto solidale, per chi non poteva permettersi nemmeno un caffè in quei tempi difficili.

Il caffè sospeso è un atto di generosità, soprattutto per nei confronti dei più bisognosi. Questa pratica ma non si è però fermata alla sola tazzina di caffè offerta. Su questa scia sono infatti nate diverse iniziative, come il recente “Caffè sospeso per la ricerca” della Torrefazione Esse di Bologna, dedicato al progetto “Pink is good” della Fondazione Umberto Veronesi, contro i tumori femminili. Negli ultimi anni diversi ristoranti e aziende di food delivery hanno creato il “Piatto sospeso”, per donare un pasto ai più poveri. Infine, sempre più frequenti sono anche iniziative come la “poesia sospesa” o il “libro sospeso”, che consentono di condividere la cultura con degli sconosciuti. Napoli ha lanciato una meravigliosa tradizione che negli anni si è diffusa nel mondo, con varie declinazioni, senza perdere mai di vista l’obiettivo principale: la solidarietà. Questa è certamente una pratica (tra le tante altre) di cui i napoletani possono andare fieri.

Caffè sospeso: una magica tradizione napoletana di solidarietà ultima modifica: 2021-11-23T17:01:45+01:00 da Antonello Ciccarello

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