Il covid continua a tenerci sotto scacco. Da questa settimana anche l’Italia è entrata in un nuovo lockdown. Stavolta lo chiamano leggero. Fatto sta che in tanti, dopo mesi di speranza, sono ripiombati in un profondo stato di malessere. Le sorti economiche di tante famiglie italiane sono appese a un filo. Le nuove misure adottate riusciranno a placare gli animi di tanta gente disperata? A pagare un caro prezzo sociale sono anche i bambini costretti nuovamente all’isolamento. Noi di italiani.it ne abbiamo parlato con il dott. Luigi Sorrentino, psicologo e psicoterapeuta che si occupa di attacchi di panico, ansia, depressione, fobie e problemi relazionali. Ci è sembrato importante avere il parere di un esperto che potesse chiarirci dei dubbi in un momento così difficile per le famiglie italiane.

La solitudine dei bambini  

Nell’Italia dei figli unici, questa nuova quarantena pesa eccome sui più piccoli costretti nuovamente tra le mura domestiche e ad affidarsi a un dispositivo digitale per vedere maestre e compagni. Giornate intere passate tra video-lezioni, video-chat con gli amichetti e poi infine per distrarsi? Un gioco, un film, un cartone ma sempre connessi a Internet. La mia bambina di dieci anni ha partecipato perfino la festa di Halloween sul telefonino: tutti gli amichetti mascherati collegati su meet. E mentre i genitori sono preoccupati per il futuro economico, questi bambini iper-connessi e soli rischiano di riportare danni psicologici.

Bambini
Lo psicologo Luigi Sorrentino

Quali conseguenze sui bambini?

Sorrentino. Stati di isolamento prolungato possono provocare – nei bambini come anche negli adulti – stati d’ansia, irritabilità e difficoltà nell’addormentarsi. Non dobbiamo dimenticare che i bambini hanno bisogno del contatto con i propri coetanei, di correre, cadere e farsi male. Di aiutare fisicamente un amico in difficoltà. L’isolamento gli preclude queste opportunità fondamentali soprattutto per la crescita emotiva, ma anche per la costruzione di valori, significati e di una reale percezione del mondo attraverso l’esperienza diretta.

Genitori preoccupati: ecco le statistiche

A conferma di quanto dichiara il dott. Sorrentino, possiamo citare i dati di una recente indagine condotta dalla Società Italiana delle Cure Primarie Pediatriche (SICuPP) in collaborazione con l’Università di Milano-Bicocca su un campione di 3.000 famiglie. La ricerca riguarda bambini da 1 a 10 anni. L ‘81% dei genitori con figli fino a 5 anni ha notato una maggior irritabilità e un aumento dei capricci dei più piccoli. Difficoltà ad addormentarsi per il 37,4% mentre il 40% si risveglia nella notte.

Maria Montessori - colori a cera in un contenitore

Aumenta la svogliatezza (54,6%) mentre preoccupa tanto il tempo passato davanti alla tv (66,6%) e l’uso massiccio delle tecnologie digitali. Positivo che l’83% dei bambini da 6 a 10 anni abbia dimostrato grande capacità di accettare le limitazioni, dimostrando resilienza. Si contrappone però un dato che fa riflettere: il 72,4% dei più grandicelli ha difficoltà ad addormentarsi. Ciò che si rileva e poi il tempo trascorso con le tecnologie: da 4 a 6 ore al giorno come media. Davvero tante. A inquietare sono soprattutto le future relazioni sociali dei bambini.

Quali consigli per le famiglie?

Sorrentino. Far utilizzare ai bambini dei giochi passivi che possono sembrare stupidi ma che permettono in realtà di elaborare molta fantasia. Appunto perché il giocattolo è passivo. Se negli anni ’80 invece di prendere una vecchia macchina da scrivere, avessi preso uno smartphone, fortuna che non esistevano, sicuramente non avrei mai scritto all’età di 7 anni dei simpaticissimi e appassionati racconti in quegli infiniti pomeriggi del secolo scorso.

Lei non giocava ai videogames?

Sorrentino. Ovviamente sì. Anche io giocavo ai videogames. Ma la frustrazione di dover aspettare diversi minuti per caricare il gioco col vecchio Commodore 64, faceva sì che dopo un po’ andassi giù a giocare con gli altri bambini. Nell’antica Grecia, ci ricorda il professor Umberto Galimberti (filoso e antropologo di fama mondiale, ndr) la tecnica e la velocità, non dovevano mai essere fuori misura. Prometeo, che rappresentava la tecnica, aveva le ali legate.

Bambini

I giochi attivi, infatti, anche se aiutano in diverse abilità cognitive e intuitive hanno comunque una fantasia già elaborata, quella del programmatore. Non permettono, quindi, al bambino di sviluppare tutto il restante spettro di abilità e intelligenze. La pigrizia o il sovrappeso in molti adulti e bambini, per esempio, fa prendere scelte che, se fossero stati meno allenati all’inerzia, non avrebbero mai preso. Col lockdown è pertanto più facile esacerbare questi comportamenti tossici.

Come devono, quindi, comportarsi i genitori?

Sorrentino. Oggi le famiglie sono più preparate rispetto al primo lockdown e sanno che non dovrebbero favorire comportamenti fobici o ansiosi in casa. Ricordiamo, infatti, che sono proprio loro che fungono da modello sociale. Non esiste società senza modelli familiari. I bambini guardano come ci comportiamo. Aver paura è sano e normale. Se vedono che siamo invece terrorizzati impareranno quello. I piccini apprendono più dai nostri gesti che dalle parole, quindi da come ci comportiamo. Attenzione, pertanto, ad avere atteggiamenti ansiogeni e allarmanti. Bisogna cercare, per quanto possibile, di infondere tranquillità e sicurezza.

Covid, bambini e solitudine. Il parere dello psicologo Sorrentino ultima modifica: 2020-11-12T11:00:00+01:00 da Raffaella Natale

Commenti