Fiumara d’Arte, un museo a cielo aperto. Nel Messinese, da Castel di Tusa a Mistretta, c’è una linea su cui spostarsi dal passato al presente attraverso opere contemporanee. Il progetto del parco di sculture di Antonio Presti ripercorre idealmente proprio il tracciato del fiume Tusa. L’intento è valorizzare il territorio attraverso l’arte contemporanea. Un percorso che alterna tratti sulla costa fino alle montagne.

Fiumara d’arte, un percorso tra opere contemporanee

Dalle vestigia di un antico insediamento del V secolo si scorge “Piramide -38°parallelo”. Per poi incontrare installazioni che riportano memorie antiche ma reinterpretate con gli occhi dei contemporanei, come il “Labirinto di Arianna“. Il nostro viaggio nel tempo parte dall’Atelier sul Mare di Presti, dove campeggia “Il cavallo eretico”, per poi passare da Halaesa (Alesa) Arconidea, lungo la strada per Tusa. “È come se fosse una piccola Pompei – racconta la guida turistica Marina Di Gristina -. Una zona archeologica sconosciuta ai più. Un centro abitato nell’antichità e non più utilizzato. Qui gli edifici moderni non si sovrappongono alla città antica”.

Fiumara d'Arte Piramide 38°parallelo
Fiumara d’Arte – Piramide 38° parallelo. Foto di Marina Di Gristina

Questo luogo racchiude testimonianze importanti di epoca romana nell’ambito di alcune civiltà meno indagate come quelle sicule e sicane. Nel 403 A.C. Arconides, che arrivava da Herbita, fonda Halaesa su questa collina, a due chilometri dalla costa. Una delle ipotesi più accreditate sulla nascita dell’insediamento è che Arconides trasferisce qui alcuni degli sfollati che avevano invaso la sua città scappando dalle zone a sud, insanguinate dalla guerra tra Dionisio I e i Cartaginesi. Diventerà poi una città importante in epoca romana fino a scomparire poi del tutto.

Gli scavi cominciati nel 1946 e proseguiti, a varie riprese, sino ai nostri giorni, hanno portato alla luce reperti e interessanti custoditi nell’antiquarium realizzato all’interno di un’antica masseria, che insiste sui ruderi di un antico complesso benedettino costruito in età normanna. “Con l’arrivo degli arabi – ripercorre Di Gristina – dalla collina il centro abitato si sposterà più in alto, fino a realizzare le fondamenta di quella che sarà la città di Tusa. Ancora oggi però quella zona è molto amata dagli abitanti di Tusa devoti alla Madonna. Lì è stata costruita la chiesa di Santa Maria delle Palate” .

Fiumara d'Arte Il labirinto di Arianna
Il labirinto di Arianna. Foto di Marina Di Gristina

Da “Piramide -38° parallelo” alla “Stanza di barca d’oro”

Quando si arriva in aperta campagna nella zona di Alesa c’è un panorama mozzafiato. “Da lì si scorge ‘Piramide – 38° parallelo‘ – aggiunge la guida – realizzata nel 2010 a Motta D’Affermo. Verso Tusa invece troviamo la prima opera di Fiumara d’Arte assegnata da Presti a Pietro Consagra, ‘La materia poteva non esserci’, che vede la luce nel 1986”.  Più avanti lungo il percorso della fiumara si arriva a Castel di Lucio, dove è stato realizzato il disegno murale “Arethusa”, sulla facciata di una caserma dei carabinieri. Su un paesaggio collinare si può ammirare ancora l’opera “Una curva gettata alle spalle del tempo” di Paolo Schiavocampo. Fino ad arrivare al Labirinto di Arianna di Italo Lanfredini. Il percorso tra le montagne arriva fino all’interno, a Mistretta, dove è celata la “Stanza di barca d’oro”. L’opera concettuale di Hidetoshi Nagasawa una volta realizzata, è stata nascosta alla vista da una porta per 100 anni.

Un percorso quindi che stupisce gli occhi e stimola la mente. Un viaggio attraverso un territorio che si scopre piano piano. Che racchiude ancora dentro di sé i suoi tanti tesori.

Fiumara d’arte, museo all’aperto da Castel di Tusa a Mistretta ultima modifica: 2021-07-16T12:30:00+02:00 da Stefania Brusca

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