World pasta day 2022, 24ma edizione per la giornata dedicata al cibo più famoso del mondo che è uno dei prodotti d’eccellenza del made in Italy. L’evento, organizzato da Unione italiana food e Ipo – International pasta organization, mira a promuovere un alimento buono, sano, nutriente, accessibile e sostenibile. Un caposaldo della Dieta Mediterranea, riconosciuto come Patrimonio culturale immateriale dell’umanità dall’UNESCO. 

Pasta, fortissimamente pasta

In questa Giornata mondiale della pasta e della Dieta Mediterranea si vuole sensibilizzare l’opinione pubblica sulla sana alimentazione che implica un nuovo stile di vita e un’attenta salvaguardia ambientale.  A tal proposito, la pasta è un vero e proprio linguaggio, un modo di essere, che si è diffuso nei secoli passando di tavola in tavola, di Paese in Paese. Il connubio tra la pasta e l’Italia è ormai scontato, universalmente riconosciuto. L’Italia è il Paese che non solo ne consuma di più, ma che ne produce e ne esporta di più. Infatti, dalle Alpi alle isole, la pasta è una pietanza che mette d’accordo veramente tutti.

chef che cucina pasta

La storia millenaria dei grani antichi

Secondo i dati diffusi da Coldiretti, in Italia si producono 3,6 milioni di tonnellate di pasta, circa un quarto della produzione mondiale. Ciò significa che per produrre l’alimento più globalizzato al mondo, insieme alla pizza, sono attive circa 200mila aziende agricole. La filiera comprende 360 imprese e circa 7.500 addetti per un valore complessivo di 5 miliardi di euro. In tempi di crisi come quelli di viviamo e in un’epoca in cui la transizione ecologica è un passaggio obbligato per la salvezza del pianeta, si parla anche di produzione sostenibile. Di coltivazioni che privilegiano i grani antichi della terra italica; tra questi il Senatore Cappelli, la Timilia e il Saragolla. Il primo prende il nome dal senatore Raffaele Cappelli, tra i più importanti protagonisti della riforma agraria dei primi del Novecento.

La pasta Rummo prenderà solo grano italiano
Un campo di grano pronto per la mietitura

Il grano Cappelli, detto anche ‘carne die poveri’, è adatto a terreni poveri e argillosi, la sua coltura non ha bisogno di diserbanti. La Timilia è particolarmente vocata alla coltivazione biologica. Tra le sue proprietà si rileva l’alto valore proteico, la bassa quantità di glutine, il basso indice glicemico e la presenza di diverse vitamine del gruppo B. Il grano Saragolla, arrivato nell’Italia centrale nel 400 d.C., è ancora coltivato in Abruzzo, e in alcune zone del Sannio e della Basilicata. Caratterizzato dall’alto fusto è naturalmente resistente ai parassiti: ideale per la coltivazione biologica.

(Foto archivio italiani.it)

Giornata mondiale della pasta, tra grani antichi e globalizzazione ultima modifica: 2022-10-25T18:01:33+02:00 da Redazione

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