Nel 2009 Brunico è stata insignita come la città medio-piccola d’Italia con la migliore qualità della vita. Ed effettivamente questo piccolo centro nel cuore della Val Pusteria, in Trentino Alto Adige, non rappresenta solo un polo turistico estivo e invernale di grande attrazione, ma anche un centro culturale ed economico a misura dei suoi circa 15 mila abitanti e anche dei tanti giovani, almeno 5 mila, che nel periodo scolastico convergono qui da tutta la valle. Posta a 835 metri di altitudine, è dominata dal suo imponente castello che ne testimonia le origini antiche. E dal vicino monte, definito “di casa”, Plan de Corones. Un “panettone” alto 2275 metri, in inverno rappresenta il primo comprensorio sciistico dell’Alto Adige con i suoi 119 chilometri di piste. D’estate è meta di tante escursioni e passeggiate per chi ama andare a piedi ma anche per gli appassionati del mountain bike. Con il denominatore comune degli splendidi paesaggi che si ammirano da queste montagne. Il Plan de Corones è posto sullo spartiacque tra la Val Pusteria e la Val di Marebbe, sullo sfondo le vette delle Dolomiti.

La storia di Brunico, nata sull’antica via di comunicazione che collegava Monaco di Baviera a Venezia

Interessante la storia di Brunico, cittadina medievale che nasce su una via di comunicazione molto importante già all’epoca, perché collegava Monaco di Baviera con Venezia. Non è un caso che a Brunico si trovasse una Dogana, e che le attività commerciali, artigianali ma anche di ospitalità fossero fin dall’inizio molto fiorenti, proprio perché legate a questo snodo viario. Si parla per la prima volta di Brunico in alcuni documenti del 1256, ed il suo nome probabilmente deriva dal principe-vescovo della vicina Bressanone, Bruno della casata sveva von Bullenstätten und Kirchberg, che fece erigere un castello a presidio dei suoi possedimenti nella Val Pusteria centrale in prossimità di una chiesa e di un piccolo insediamento abitativo. Il primo nucleo di Brunico.

via di Brunico con case
(ph credit: IDM Südtirol-Alto Adige/Hannes Niederkofler)

Una serie di case allineate a formare un’unica via all’interno delle mura fanno da cornice alla pittoresca Via Centrale che, con il suo impianto medievale, è ancora molto simile a com’era nel XV secolo. Si accede al centro cittadino da quattro porte decorate con affreschi. La porta orientale conduce alla “città alta“ che è dominata dal Palazzo Sternbach. È circondata dalle mura del castello. Anche questo molto antico, del XIII secolo. Domina la città dall’alto di un colle. Dal luglio 2011 ospita il quinto Museo della montagna di Reinhold Messner – MMM Ripa e i popoli della montagna. Il sesto, MMM Corones, si trova in vetta al Plan di Corones. Progettato da Zaha Hadid, è un viaggio nel mondo della montagna.

Sul Plan de Corones, dove è arrivato anche il Giro d’Italia

Non solo i musei di Messner ma anche quello civico di Brunico che, oltre ad una collezione storica di pregiate testimonianze soprattutto di arte sacra, ospita ogni anno esposizioni temporanee. Del mondo museale di Brunico fa parte anche una curiosità: il Museo degli elemetti dei vigili del fuoco nella vicina Gais. Sono oltre settecento e provengono da tutto il mondo! Ma siccome da queste parti la natura è la vera regina, non si può non ricordare che, se Plan de Corones d’inverno è un paradiso per gli sciatori, d’estate diventa il tempio del ciclismo. Sulla montagna e nei suoi dintorni si snoda infatti una straordinaria rete di percorsi, fra piste ciclabili e tragitti per mountain bike, di ben 1163 km. Itinerari nei verdi fondovalle con tratti in riva ai torrenti, toccando tipici agglomerati di masi o centri storici, intorno a Brunico e nelle valli di Anterselva e Casies. Negli altopiani soleggiati di Chienes, Terento, Falzes. E anche nei percorsi più ardui dei passi Furcia, Erbe, Stalle, e in vetta alla montagna. Non a caso negli anni scorsi la tappa principale del Giro d’Italia ha avuto il suo palcoscenico proprio qui, con una durissima cronoscalata da San Vigilio di Marebbe.

castello di Brunico
(ph credit: IDM Südtirol-Alto Adige/Harald Wisthaler)

A Brunico per godere della natura, per respirare storia, per godere di straordinari paesaggi, per perdersi in camminate dove il verde sembra non finire mai. E anche per assaggiare tante specialità gastronomiche, nate da una cucina povera che ha saputo utilizzare sapientemente i pochi prodotti che crescevano a fondovalle. Tre cucine – italiana, tedesca e ladina – convivono da queste parti da lunghissimo tempo. L’una accanto all’altra, arricchendosi e influenzandosi l’una con l’altra.

(credit foto in evidenza: IDM Südtirol-Alto Adige/Harald Wisthaler)

Il borgo medievale di Brunico, nel cuore della Val Pusteria ultima modifica: 2021-07-18T09:00:00+02:00 da Cristina Campolonghi

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