Terza volta del Mose, e per la terza volta Piazza San Marco all’asciutto nonostante l’alta marea. Questo mese di ottobre è stato il banco di prova per il Mose, il sistema di paratoie mobili per difendere Venezia dall’acqua alta. Dopo cinque test di movimentazione (il primo lo scorso 10 luglio, in condizioni meteo molto favorevoli), tre volte – per ora – in questo mese le 78 paratoie mobili, che quando sono alzate isolano completamente la laguna di Venezia dal mare Adriatico, si sono sollevate per difendere la città in una situazione considerata di emergenza. Così oggi, con una previsione di marea tra 125 e 130 centimetri. Ma anche il 3 e il 15 ottobre, con previsioni rispettivamente superiori ai 130 e ai 135 centimetri.
I tecnici non avevano dubbi – dicono al Consorzio Venezia Nuova – tutto è andato secondo le previsioni. Il 3 ottobre scorso, giorno della prima emergenza, il Mose ha consentito di mantenere in laguna un livello di marea intorno ai 70 centimetri, mentre in mare il livello è arrivato alla soglia di 128 centimetri. Per avere un’idea di cosa significa questo, non c’era acqua neppure in Piazza San Marco, una delle zone più basse della città.
In un’ora sollevate tutte le 78 paratoie del Mose
Ieri mattina la previsione era di 135 centimetri. Il Mose è stato azionato a partire dalle 7.07 e alle 8.10 le paratoie, già tutte sollevate, chiudevano le tre bocche di porto del Lido, di Malamocco e di Chioggia. Questo intervento ha fermato un’alta marea che, in mare, ha raggiunto punte di 140 centimetri.
A Venezia il livello dell’acqua si è mantenuto sui 60-65 centimetri. Quindi, tutta la città all’asciutto. Anche questa volta, come già il 3 ottobre, i masegni che formano il lastricato di Piazza San Marco erano bagnati solo dalla pioggia. A Chioggia, causa il forte vento di bora, in città si sono raggiunti gli 80-85 centimetri. Intorno alle 13.15 le paratoie ieri si sono riabbassate. Prima alla bocca di porto di Chioggia, successivamente a quelle di Malamocco e del Lido.
L’opera pronta definitivamente il prossimo anno
Dietro a tutti questi numeri e livelli di marea c’è il Mose, il Modulo Sperimentale Elettromeccanico i cui lavori sono cominciati una quarantina di anni fa e che, fra polemiche mai sopite e inchieste giudiziarie, dovrebbe essere pronto definitivamente entro la fine del 2021. Mancano ancora alcuni compressori, non sono del tutto completati una serie di dettagli legati all’impiantistica, deve essere definitivamente organizzato e definito il personale delle squadre addette ai movimenti di questa opera di ingegneria unica e così sofisticata.
Per ogni operazione di sollevamento delle paratoie servono un centinaio di persone con mansioni diverse, distribuite fra la control room, la sala compressori, le gallerie di collegamento… Più una trentina di addetti nella sede del Consorzio Venezia Nuova dove si analizzano le previsioni e si elaborano dati. Le previsioni, appunto. Proprio sulla base delle previsioni, con sei ore di anticipo sul picco di marea, si decide per il sollevamento e si allertano le squadre. In questa fase transitoria, che prevede il funzionamento del Mose solo in caso di emergenza, il picco è stato fissato a un metro e trenta. Quando il Mose sarà definitivamente completato, il picco dovrebbe essere abbassato a un metro e dieci. Non mancano le polemiche, ma non sarebbe il Mose se non ci fossero polemiche.
I detrattori sollevano in particolare la questione dei costi legati ad ogni sollevamento delle paratoie, circa 300 mila euro ogni volta. Ma, rispondono al Consorzio Venezia Nuova, questi costi rientrano nei circa 100 milioni di euro l’anno già previsti per la manutenzione. Quindi, sostengono, non dovrebbero rappresentare un problema. E infatti anche questa mattina, a fronte di una previsione di marea intorno ai 130 centimetri, le paratoie si sono alzate di nuovo. Di là il mare, di qua la laguna. Comunque la si pensi, due giorni consecutivi con un picco di marea a questi livelli, senza il Mose e quindi con l’acqua alta in città, per Venezia sarebbero stati due giorni molto pesanti da tanti punti di vista, compreso quello economico.