Negli anfratti più bui e reconditi della nostra penisola si celano storie capaci di brillare di una luce propria, come quella del suggestivo teatro di Andromeda. Nato dall’idea di un pastore visionario dal nome di Lorenzo Reina, il teatro sorge sulle alture di Santo Stefano Quisquina, un piccolo paesino della provincia di Agrigento. Da qui lo spettatore non può far altro che godere di una vista mozzafiato, dove i monti Sicani corrono fino ad appiattirsi nel mare davanti all’isola di Pantelleria.

il teatro di Andromeda visto dall'alto
Vista del teatro di Andromeda

Il teatro di Andromeda, è una perla di bellezza. Sul teatro permane un alone mitologico tramandato in eredità da quella cultura greca che colonizzò l’isola. Come la bellissima e timida Andromeda, figlia della superba Cassiopea, anche il teatro nasconde la propria magnificenza agli occhi dei molti. È necessario salire un’irta salita per raggiungerlo, ma quello che troverete lassù ricompenserà ogni vostra fatica.

Il teatro di Andromeda negli occhi sognanti di un pastore

Lorenzo Reina ha una grande dote. Quella di insegnare qualcosa attraverso la semplicità, una caratteristica che ha segnato tutta la sua esistenza. Classe 1960. È figlio di un pastore siciliano, e nel solco della tradizione di famiglia, fin da piccolo si è dedicato alla pastorizia.
Proprio per portare avanti l’attività paterna, è costretto a rinunciare agli studi ben presto. La curiosità, però non sta solo dietro ai banchi di scuola. Così il giovane Lorenzo iniziò a rubare i libri della sorella per saziare la sua fame di cultura.

La porta del teatro di Andromeda
la porta del teatro di Andromeda

Nonostante tutto, la voglia di sapere non scivola solo sulle pagine di un libro, ma la fantasia che quelle parole accendono, cerca un’applicazione pratica nella realtà. Così, sempre da autodidatta, il pastore sognante iniziò a lavorare dapprima il legno, e poi la pietra. Sulle alture di Località Rocca, frazione di Santo Stefano Quisquina, portava negli anni ’70 a pascolare il suo gregge. Come pervaso da una sensazione di estasi, rimaneva lassù fino all’imbrunire, come se volesse godere dello spettacolo del tramonto. Lorenzo si convinse che lì c’era qualcosa di magico, e immaginò di trasformare le sue pecore in pietre che una dopo l’altra avrebbero dato forma al suo teatro.

Un palcoscenico a cielo aperto

Il teatro di Andromeda si compone di ben 108 pietre che si dispongono intorno al palco centrale. Osservandolo dall’alto inoltre, è possibile notare come l’installazione di Lorenzo Reina riproduca fedelmente la costellazione di Andromeda.

scultura del teatro di Andromeda
Una delle sculture presenti intorno al teatro di Andromeda

Un muro di cinta ruota intorno a tutto lo spazio per aprirsi su un portale, all’interno del quale si incastonerà il sole al tramonto. Il solstizio d’estate visto dal Teatro di Andromeda è uno spettacolo unico ed indimenticabile. Gli spettatori in silenzio osservano l’orizzonte aspettando che cali il sole del giorno più lungo dell’anno. Quella che si crea è un’atmosfera magica. Tutto sembra sospeso, e la tanto attesa notte porterà le stelle del Teatro di Andromeda a confondersi con quelle del cielo. Ad accorgersi dell’unicità del teatro non sono stati però solamente i suoi visitatori: l’anno scorso il progetto è stato anche protagonista durante la Biennale di Venezia. Così i sogni di un pastore della provincia agrigentina hanno conquistato la realtà.

Il teatro di Andromeda: un palcoscenico tra le stelle e il mare ultima modifica: 2019-07-05T09:00:11+02:00 da Fabio Implicito

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