L’Italia, una straordinaria meraviglia. Tornano questo fine settimana, sabato 15 e domenica 16 maggio, le Giornate FAI di Primavera. Per riproporre anche quest’anno, siamo all’appuntamento numero 29, le grandi bellezze del nostro Paese. Fin dalla loro prima edizione, nel 1993, le Giornate FAI di Primavera rappresentano il più grande evento dedicato al patrimonio culturale che celebra arte, storia e natura della nostra penisola. E c’è davvero ogni anno l’imbarazzo della scelta per mettere insieme i siti più pregevoli da visitare e da promuovere, oltre che da valorizzare. Saranno accessibili 600 luoghi in 300 città e 19 regioni, visitabili eccezionalmente per questa occasione. Opportunità imperdibile per accedere a siti di grande valore artistico e naturale aperti al pubblico anche quest’anno, nonostante le limitazioni e le difficoltà imposte dalla pandemia.

Fai di Primavera - Chiesa di santa Maria della Rocca
Chiesa di santa Maria della Rocca (ph credit: pizzodisevo, CC BY-SA 2.0)

“Un’incontenibile voglia d’Italia”, così il Fai, Fondo Ambiente Italiano, spiega le motivazioni che hanno portato, nonostante le difficoltà, all’organizzazione di questo fine settimana speciale. “Un’inesauribile fiducia nel nostro Paese”. Riparte dunque quest’anno (dopo la pausa forzata del 2020) la maratona che porterà gli italiani alla scoperta di ville e parchi storici, residenze reali e giardini, castelli e monumenti. Siti a volte poco conosciuti e che grazie al FAI hanno l’opportunità di svelare i loro spazi sorprendenti. Luoghi noti e meno noti, aree archeologiche, musei talvolta poco conosciuti e in alcuni casi insoliti. Ma anche spazi all’aperto come gli orti botanici, tanti percorsi naturalistici e itinerari alla scoperta di caratteristici borghi. Dove si tutelano la tradizione e la storia, dove si conservano opere d’arte e monumenti, palazzi di importante valore storico e artistico. Un grande e inesauribile universo italiano.

Appuntamento il 15 e il 16 maggio con 600 aperture in 300 città

Andiamo a caccia di luoghi assolutamente da non perdere, tra i più interessanti, curiosi, insoliti proposti dalle Giornate di Primavera. A Reggello, in provincia di Firenze, visita al castello di Sammezzano, da anni chiuso al pubblico. Un trionfo dell’architettura eclettica di stile orientalista. A Roma il FAI propone Villa Il Vascello che dal 1985 è sede del Grande Oriente d’Italia, la più antica istituzione massonica del Paese. Ma che è anche stata progettata, curiosa particolarità, nel Seicento dal primo architetto donna, Plautilla Bricci. A Bologna si può andare alla scoperta del cinquecentesco Palazzo Caprara, attuale sede della Prefettura. Qui sarà possibile visitare anche la Camera di Napoleone che lo acquistò per la nipote Josephine deLeuchtenberg, principessa di Bologna e poi regina di Svezia.

Fai di Primavera - Parco archeologico Pausilypon
Parco archeologico Pausilypon (ph credit: Armando Mancini, CC BY-SA 2.0)

Tappa a Mapello, in provincia di Bergamo, per vedere la settecentesca Villa Gromo. Solitamente non accessibile perché proprietà privata, questo fine settimana mette in mostra i suoi sontuosi affreschi e il parco. Ventimila metri quadrati di alberi secolari. Imperdibile, a Napoli, il Parco Archeologico del Pausilypon. Sul promontorio affacciato sul mare si conservano i resti monumentali della villa romana di Vedio Pollione, poi di Augusto. Venendo a tempi decisamente più recenti, visita a Taranto alla Concattedrale Gran Madre di Dio. Progettata da Gio Ponti, e stata realizzata tra il 1964 e il 1970 nel quartiere Borgo Nuovo. A Milano, possibilità di accesso al Museo Teatrale Alla Scala, al Palco Reale e al Ridotto Toscanini.

Alla scoperta dell’antico roseto sul Colle del Persolino, dove vivono le rose più antiche

Fra i percorsi nella natura e gli itinerari all’aperto, ricordiamo la Acigreenway ad Acireale. Una pista ciclopedonale realizzata su un tratto del tracciato dismesso della vecchia ferrovia. A Latronico, in provincia di Potenza, si va alla scoperta delle cascate termali. Mentre ad Offida, sulle colline del Piceno, imperdibile la visita alla chiesa romanica di Santa Maria della Rocca. E se vogliamo mettere insieme ambiente e prodotti del territorio, a Santa Maria del Cedro, in provincia di Caserta, da vedere il Parco archeologico di Laos e il Museo del cedro. Qui si racconta la storia di questo frutto, con tante citazioni letterarie e inevitabili riferimenti alle tradizioni ebraiche. E come non segnalare l’antico Roseto sul Colle del Persolino, a pochi chilometri da Faenza. Cinquecento piante di rose divise in cento varietà diverse, alcune delle quali molto antiche. Fra queste la rosa mundi, risalente probabilmente addirittura al XII secolo.

Sammezzano sala degli amori
Castello di Sammezzano Sala degli amori (ph credit: Sailko, CC BY-SA 3.0)

Per visitare queste e altre delle 600 mete proposte, bisognerà prenotarsi (sul sito www.giornatefai.it) e versare una contributo minima di tre euro. Servirà a supportare le Giornate FAI di Primavera. Un piccolo miracolo italiano dopo che l’appuntamento dello scorso anno era saltato a causa della pandemia. Anche questo è un modo, sottolinea il FAI ,”per ridare ai cittadini speranza e fiducia nel futuro riavvicinandoli, dopo una lunga lontananza forzata, ai beni storici, artistici e naturalistici del nostro Paese”. All’insegna di #ItaliaMiPiaci, una delle parole d’ordine del Fai.

Le Giornate FAI di Primavera. Da sud a nord dell’Italia una straordinaria meraviglia ultima modifica: 2021-05-15T15:30:00+02:00 da Cristina Campolonghi

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