La musica è un propulsore inestimabile per chi ricerca nel suono l’incipit per dar vita ad un fatto artistico. C’è chi attraverso la musica coglie gli elementi necessari per operare una composizione. Esiste chi attraverso l’ascolto trova fonte d’ispirazione per la stesura di una poesia o di un racconto. Vi è inoltre chi invece dalla musica tenta di estrapolarne fuori quanto possibile. Persino quel fraseggio che possa essere interpretato attraverso un segno, un colore, uno sfondo. Ed è proprio questo il tentativo di Luca Ciuffoletti: estrapolare dal linguaggio musicale i caratteri dell’arte visiva.
Luca Ciuffoletti e la sua Musica Visiva
Luca Ciuffoletti è un compositore che ha scelto di inseguire il sogno di riprodurre opere pittoriche concettuali relazionate alla musica. Un obiettivo costatogli la rinuncia effettiva dell’attività concertistica. Da un paio d’anni, Luca si è ritirato nei pressi di Tokyo, avendo rinnegato le contraddizioni che può riservare una vita vissuta sopra i palcoscenici. Qui si occupa di poesia e riflette sul rapporto vigente fra caratteristiche logico-scientifiche ed elementi istintivi dell’arte visiva. L’anacoretismo pare gli risulti ausiliare nella ricerca di estrapolare dai suoi approfondimenti artistici, elementi ancora ignoti della musica, che l’esecuzione concertistica mai potrà riuscire ad esprimere pienamente.
La riflessione sulla questione artistica, certamente gli sovviene dalle sue radici familiari, essendo i genitori entrambe impegnati nell’universo dell’arte rappresentativa. Nessuno dei due si occupava professionalmente di musica, ma l’attenzione generale sul tema creativo determinava inequivocabilmente un profondo dibattito sull’arte all’interno del nucleo familiare. Da ciò certamente deriverà la sensibilità tematica di Luca Ciuffoletti.
Musica ed immagini
Nonostante la virtuosa carriera cameristica, la quale gli ha permesso si entrare a far parte del panorama della musica classica mondiale, attraverso una serie di concerti espletanti tra Italia e Giappone, Luca decide di compiere un passo divergente, ma decisivo. Dare alla musica un carattere pittorico, visivo, estrapolando da esso elementi eludibili all’orecchio.
Pare sia proprio Bach il primo grande compositore sul quale ha sperimentato la sua nuova tecnica espressiva. La prassi dell’esecuzione pittorica avviene simultaneamente all’ascolto del brano oggetto di trasposizione. La partitura, le dinamiche in esso comprese e le caratteristiche armoniche e ritmiche subiscono una vera e propria mutazione nella texture musicale. L’intensità della pennellata, la densità degli aspetti cromatici, non sono mai frutto di libero arbitrio; ma sono determinati dalle dinamiche e dall’intensità sonora del brano.
Il tentativo ricercato in ogni suo opera è l’alienazione alla logica paradigmatica e schematica; per sposare una dottrina dell’istinto e dell’impulsività disinibita. Le prime rappresentazioni si prestano ad una complessità, completamente concentrata sulla sublimazione della regola scientifica musicale. Le successive sposano invece un criterio di astrattismo, che semplifica il contenuto del segno dell’opera stessa.
Le opere di Luca Ciuffoletti sono state esposte presso Roppongi Hills, sempre Tokio, in occasione di un evento artistico organizzato sul luogo. Ma anche l’Italia ospiterà ad Aprile, sino alla fine Luglio, le opere di Luca presso varie località; Cremona (21-30 aprile), Bologna (1-10 maggio), Guardamiglio (12-14 maggio), Roma (19-21 maggio) Napoli (22-29 maggio) , Rende )1-15 giugno), Sesto Fiorentino (18 giugno-9 luglio) e Venezia (11-20 luglio), organizzate principalmente da Anlai.