L’Italia ha un patrimonio di musei a cielo aperto non a tutti conosciuto. Parchi, giardini, architetture particolarissime che meritano di essere visitati almeno una volta nella vita. Seminati lungo tutto il territorio, da nord a sud. La rivista GreenMe offre una mappa preziosa per scovarli e godere della loro inedita bellezza. Sono scenari ispiratori per artisti e scrittori e luoghi di puro piacere per chi ama stare all’aria aperta e fare pieno di energia positiva.
Alla scoperta di queste location d’incanto partiamo da nord, dalla Valle D’Aosta, dove torviamo il Borgo medievale di Etroubles. Ospita opere di artisti di fama, come il pittore e scultore Salvatore Sebaste, gli scultori ferraresi Alberto Gambale e Sergio Zanni, lo scultore francese Albert Féraud, l’artista svizzero Hans Erni. E poi naturalmente i locali, i valdostani Giulio Schiavon e Siro Viérin cele loro suggestive sculture in legno.
Rimanendo a nord ma spostandoci a est, in Borgo Valsugana, provincia di Trento, incontriamo Arte Sella. Lungo la strada del Monte Armentera, ecco un’esposizione a cielo aperto di opere realizzate servendosi solo degli elementi montani naturali. Un’ambiente maestoso dove la natura è insieme museo e opera d’arte.
Scendendo in Emilia, zona Modena, ci si può immergere, volendo, nella storia. Del mare, oltre che della montagna. Visitando appunto la meraviglia del Parco archeologico e museo all’aperto della Terramara di Montale. Un sito archeologico risalente all’Età del Bronzo dov’è ricostruito un intero villaggio terramaricolo.
Spostandoci un po’ a sudovest, ci inoltriamo in Toscana. Ricchissima ovviamente di patrimoni mainstream, nasconde anche lei luoghi meno conosciuti ma ugualmente magici. A Siena ad esempio, dov’è possibile visitare Il Parco Sculture del Chianti. Ospita per tutto l’anno una mostra permanente di installazioni e sculture d’arte contemporanea. Nata nel 2004 per volontà dei coniugi Giadrossi, appassionati d’arte che hanno personalmente selezionato artisti da tutti e cinque i continenti. Opere sono state realizzate con materiali compositi, eclettici, per consegnare al visitatore un’atmosfera che sia poliedrica e di respiro internazionale. Nel parco è stato creato anche un anfiteatro: in programma per luglio e agosto concerti e presentazioni di libri.
Certamente meritevole di visita, sempre in Toscana, è Il Giardino dei Tarocchi a Capalbio, dov’è possibile ammirare enormi sculture ispirate ai Tarocchi con mosaici e giochi d’acqua. Un parco di due ettari curioso e affascinante, un’atmosfera onirica uscita dalla mente dall’artista franco-statunitense Niki de Saint Phalle.
Ancora in Toscana ci si può dirigere a Ghizzano, vicino Pisa, che ospita l’happening Tre progetti per Ghizzano. Installazioni tra vicoli, chiese e giardini, che vestono il paese di un’atmosfera coloratissima. Con il contribuito degli artisti internazionali Alicja Kwade, David Tremlett e Patrick Tuttofuoco.
Un po’ più a sud, in Lazio, giungiamo a Viterbo. E non possiamo lasciarci sfuggire il Parco dei Mostri di Bomarzo. Altro luogo di sogno e turbamento, ricco di simbologie arcane, statue gigantesche e veri e propri mostri che seducono per carica evocativa e originalità.
Stessa latitudine ma attraversando il Tirreno giungiamo ad Ulassai, provincia di Nuoro, per visitare il Museo a cielo aperto Maria Lai, chiamato così in onore dell’artista italiana che l’ha ideato nel 1981. Le sue opere punteggiano e amplificano la suggestione già grandissima del panorama sardo.
Tornando in continente e più a Sud, dedicato a chi vuole provare emozioni decisamente inedite c’è il RB Ride di Cartsen Holler. Si trova a San Severino Lucano, vicino Potenza. Trasportata sul Pollino dopo essere stata esibita alla Biennale d’Arte di Venezia del 2007, l’istallazione è descritta come giostra dodici navicelle che gira in cerchio piegandosi verso il suolo. Si tratta in effetti della giostra più lenta del mondo. Quando la rotazione delle sue navicelle rallenta, induce un senso di straniamento (quasi inquietudine) che spinge lo spettatore a rivolgersi alla natura circostante con una umore nuovo. Lo scopo dichiarato è fare recuperare il valore del tempo, della contemplazione.
E terminiamo in Sicilia, in provincia di Agrigento. Dove troviamo il Farm Cultural Park di Favara. Una residenza artistica fondata nel 2010 da Andrea Bartoli e dalla moglie Florinda Saieva. Si trova all’interno del Cortile Bentivegna, a sua volta diviso in sette giardini che ospitano ciascuno un padiglione. Mostre pittoriche e installazioni contemporanee che vorrebbero rendere Favara la seconda attrazione turistica della provincia di dopo la Valle dei Templi. Buon viaggio a tutti perciò, a pieni polmoni, e senza mascherina.