Definire la Publiphono una semplice radio è riduttivo. È stata la “voce” indimenticabile delle estati romagnole. Da sempre. I suoi 150 altoparlanti diffondevano le news e le hit del momento a circa 15 km di spiaggia in una riviera colonizzata di estate in estate da milioni di bagnanti italiani e stranieri. E non solo. Aveva un compito quasi materno, un compito di pubblica utilità. Quando sulla spiaggia un bambino si smarriva – e succedeva e continua a succedere un numero incalcolabile di volte – la Publiphono trasmetteva i suoi messaggi pacati: “È stato smarrito un bimbo, indossa un costumino di colore rosso”. E lo ripeteva, lo ripeteva. Con la sua voce pastosa e rassicurante, la voce di una mamma che sappiamo che c’è, e il semplice fatto che c’è ci mette tranquilli.

Publiphono - spiaggia della riviera romagnola
riviera romagnola wikipedia

Dal 1974 al settembre 2019 la Publiphono ha ‘dato la caccia’ e riportato tra le braccia delle rispettive mamme qualcosa come 130.000 bambini smarriti, grazie anche all’intervento coordinato degli “Angeli della spiaggia”. Ma naturalmente i suoi altoparlanti passavano anche dell’altro. Consigli, ad esempio, o annunci pubblicitari mirati. Alcuni utili a dirottare i turisti stranieri a cenare nelle trattorie made in Romagna, nelle balere, o ovunque potesse servire a tenere rosea l’economia ruggente della riviera. E ancora annunci di eventi, spettacoli in spiaggia e sui colli, di tutto un po’, finanche le “ultime ore”, cronaca in sintesi della giornata a misura di bagnante.

locandina della Publiphono
www.publiphonorimini.it

Con l’arrivo di ogni estate gli altoparlanti della Publiphono venivano montati lungo i pali delle cabine dei bagnini. 150 scale, 150 collegamenti elettrici. Fino a oggi. Perché in questa estate 2020, data la mancanza di introiti pubblicitari dovuta al lockdown, i suoi microfoni resteranno spenti per la prima volta. La decisione è stata annunciata in questi giorni dal presidente Ugo De Donato, figlio di uno degli storici fondatori del servizio. La Publiphono infatti è nata dalla collaborazione di tre menti creative: quella del sergente Renato De Donato, quella di Glauco Cosmi e quella – nientemeno – dell’allora 21enne Sergio Zavoli. Era il 1944. Quando nel 1947 la Publiphono cominciò a trasmettere i suoi altoparlanti erano soltanto dieci.

Con l’arrivo dei magnifici ’70, la Publiphono divenne una vera e propria “radio libera” e ai suoi microfoni si sono alternati dj storici della riviera: Gilberto Gattei su tutti, un mito di quei coloratissimi giorni. Ma già allora la Publiphono faceva da chioccia: il servizio smarrimenti iniziava alle 8 del mattino e durava fino alle 19, e in casi eccezionali si protraeva ben oltre le 20.

Publiphono - un bagnino vestito di rosso che guarda il mare

Una delle voci storiche che per decine di anni ha annunciato il ritrovamento dei bambini smarriti è certamente quella di Liliana. Ricordata con affetto da tutti i residenti come “la mamma della Riviera Romagnola”, ha assistito a tutti i ritrovamenti e li conserva a memoria ancora oggi, tutti quanti con emozione.

Il presidente Ugo De Donato ci ha tenuto a precisare che quella di quest’estate non è detto sia una chiusura definitiva. Piuttosto una sospensione del servizio e dei programmi. Dall’estate 2021, si confida che i megafoni possano tornare accesi e restituire a turisti e residenti quell’indimenticabile tocco di Romagna che le sue frequenze spargevano tra grida di bimbi, cocchibelli, e odore di crema abbronzante.

Ritrovò 130.000 bimbi smarriti. Addio Publiphono, icona di un’Italia Amarcord ultima modifica: 2020-06-12T09:00:00+02:00 da Mariangela Cutrone

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