Una cassata siciliana da record quella preparata a Castellammare del Golfo, borgo marinaro in provincia di Trapani di 270 kg. Scopriamo assieme tutti i dettagli di questa impresa.
La cassata siciliana
Insieme al cannolo, la cassata è tra i simboli indiscussi della Sicilia e capolavoro della sua pasticceria artigianale più raffinata. La sua celebrità, costruitasi in secoli di storia, ha oltrepassato i confini nazionali e si è affermata in tutto il mondo. Come per tante altre specialità siciliane tra cui la pasta, gli arancini, il gelato, la pasta di mandorle, il torrone, questo prodotto è fra i più apprezzati e riproposti.
La sua origine si fa risalire alla dominazione araba in Sicilia. Sappiamo infatti che moltissimi dei prodotti che oggi connotano l‘Isola più grande del Mediterraneo sono stati ispirati proprio dagli arabi.
La cassata siciliana dei record
Già nel 2017, la provincia di Trapani vantava un precedente record nella realizzazione della cassata siciliana. A riportare il successo fu la città di Mazara del Vallo in cui si realizzò una cassata siciliana di ben 1.319 kg. Oggi questo titolo è stato abbondantemente superato. A far ciò sono stati realizzato gli abili maestri pasticceri, in occasione della festa della patrona Maria Santissima del Soccorso, patrocinata dal Comune di Castellammare del Golfo e fortemente voluta dall’UMAT, l’Unione Maestranze Arte e Tavola.
Per realizzare questa prelibatezza ci sono voluti ben 14 pan di spagna, 130 kg di ricotta fresca, 70 kg di canditi e 10 kg di pasta di mandorle.
L’impresa ha visto la partecipazione e il coinvolgimento delle pasticcerie locali e ha visto una grande partecipazione di pubblico soprattutto di una larga fetta di turisti.
Il fine è stato benefico: Il ricavato dell’iniziativa, grazie alle offerte libere, servirà per restaurare il tetto della Chiesa Madre di Castellammare, un edificio dal grande valore artistico e architettonico, che custodisce l’effige della patrona della città.
La cassata più grande del mondo è stata felicemente degustata da oltre 1300 persone in una piazza festante e gremita.
Un dolce monumentale per salvare un bene artistico
Non è la prima volta che si realizzano iniziative del genere che uniscono arte e cibo: un connubio perfetto che permetterà di restaurare un edificio simbolo della città. Ad oggi i fondi per il restauro, raccolti anche grazie alla CEI e al contributo dei fedeli della Diocesi di Trapani, ammontano a 175 mila euro. I lavori cominceranno in autunno.
Come dice F. Caramagna:
“I dolci della Sicilia sono tra i più colorati e saporiti del mondo. L’occhio, che si sofferma sui colori e sulle forme fantasiose, vuole la sua parte allo stesso modo del gusto”.
Da oggi sono anche da record!
