Non capita spesso di vedere una mostra firmata da cinque curatori. E ancora più raramente capita che in quella medesima mostra la stessa opera sia presente più volte, seppur allestita in sale e con contestualizzazioni diverse. Idea geniale e molto originale proposta quest’anno a Venezia dalla Pinault Collection di Palazzo Grassi-Punta della Dogana per raccontare l’arte del grande fotografo francese Henri Cartier-Bresson. Un inedito racconto a tema, se per tema vogliamo intendere non tanto l’oggetto del racconto quanto la particolare visione dell’opera di questo artista da parte di altrettanti importanti artisti.

Henri Cartier-Bresson - foto in bianco e nero di suore su una gradinata

Ecco la mostra Henri Cartier-Bresson. Le Grand Jeu, un grande gioco che ha per protagonista Cartier-Bresson e la sua arte. Girano intorno alla sua straordinaria produzione lo stesso collezionista Francois Pinault insieme alla fotografa Annie Leibovitz, allo scrittore Javier Cercas, al regista cinematografico Wim Wenders e alla conservatrice Sylvie Aubenas. Questi cinque curatori d’eccezione, secondo le regole del gioco, sono stati invitati a selezionare una cinquantina di immagini dell’artista. E tale selezione è stata circoscritta agli scatti che lo stesso Henri Cartier-Bresson aveva scelto per la sua Master Collection. Ecco perché in questa mostra l’artista francese è protagonista ma in un certo senso anche selezionatore.

Cinque curatori d’eccezione per la mostra dedicata a Henri Cartier-Bresson

La Master Collection era stata realizzata nel 1973 da Cartier-Bresson su invito di due amici collezionisti, Dominique e John de Menil. Fu lo stesso fotografo a scegliere, tra le proprie stampe a contatto, le 385 immagini che considerava migliori.

Henri Cartier-Bresson - tante fotografie in bianco e nero su pannello
Master Collection

Di questo prezioso nucleo dell’opera di Cartier-Bresson esistono solo sei esemplari, custoditi rispettivamente presso il Victoria and Albert Museum di Londra, la University of Fine Arts di Osaka, la Bibliothèque nationale de France, la Menil Foundation di Houston, ma anche presso la Pinault Collection e naturalmente presso la Fondation Henri Cartier-Bresson. La mostra “Henri Cartier-Bresson. Le Grand Jeu” è co-organizzata con due di queste istituzioni, la Bibliothèque nationale de France e in collaborazione con la Fondation Henri Cartier-Bresson. Le immagini proposte dalla mostra scorrono quasi in un gioco di specchi, a cui si aggiunge un ulteriore elemento del gioco. Perché nessun co-curatore doveva essere a conoscenza delle scelte degli altri.

Henri Cartier-Bresson - persone di spalle

Ciascuno ha deciso liberamente la scenografia, i colori delle pareti, le cornici. In questa polifonia di contesti, alcuni scatti si ripropongono da un angolo all’altro di Palazzo Grassi. Un gioco di rimandi che svela tanti significati e tante interpretazioni, rivelandoci l’occhio diverso del collezionista, della fotografa, dello scrittore, del regista, della conservatrice. In un certo senso, ognuno dei curatori comunica la propria visione dell’opera di Cartier-Bresson ma anche la propria storia. Sensibilità diverse che propongono punti di vista diversi. Mostra straordinaria e particolare in un anno altrettanto (per ragioni completamente diverse) particolare. Inaugurata con grande ritardo e con tutte le limitazioni imposte da questi tempi difficili, resterà aperta fino al 20 marzo 2021.

Youssef Nabil e le foto del suo Egitto, a Punta della Dogana Untitled 2020

Non si può non dire degli scatti di Once Upon a Dream curata da Matthieu Humery e Jean-Jacques Aillagon (fino al 20 marzo 2021). Bella mostra monografica – ospitata al secondo piano di Palazzo Grassi – dedicata all’artista Youssef Nabil (Il Cairo, 1972) e al suo Egitto. Fotografie realizzate con la tecnica tradizionale egiziana largamente utilizzata per i ritratti fotografici di famiglia e per i manifesti dei film che popolavano le strade de Il Cairo.

Henri Cartier-Bresson - uomo sulla spiaggia
Youssef Nabil, I will go to Paradise, self portrait, Hyères 2008

La straordinaria sede di Punta della Dogana (seconda casa veneziana della Collezione Pinault) ospita quest’anno Untitled 2020, tre sguardi sull’arte di oggi. Una scelta di opere, di oltre 60 artisti, provenienti dalla Pinault Collection e da musei internazionali e collezioni private (fra cui anche la veneziana Ligabue) per un progetto espositivo inedito, ideato ad hoc per questi spazi. La mostra è curata da Caroline Bourgeois, Muna El Fituri e dall’artista Thomas Houseago che ha messo a disposizione dei visitatori la sua biblioteca nella sala del cubo di Tadao Ando. Sarà aperta fino al 13 dicembre 2020.

 opera in una stanza
Untitled 2020 a Punta della Dogana

Da ultimo un’anticipazione. La sede di Punta della Dogana, dal 21 marzo 2021 al 9 gennaio 2022, ospiterà una mostra dedicata a Bruce Nauman (1941, Indiana, USA), una delle figure più significative dell’arte contemporanea. Bruce Nauman. Contrapposto Studies presenterà a Punta della Dogana la produzione più recente dell’artista. In particolare la serie di opere video realizzate negli ultimi cinque anni.

Le tre mostre attualmente in corso saranno aperte venerdì, sabato, domenica e lunedì dalle 10 alle 19. Ultimo ingresso alle 18.

Ph credits: Fondation Henry Cartier Bresson/Magnum Photo – Palazzo Grassi, photography Marco Cappelletti – Courtesy of the Artist/Pinault Collection

Venezia: Le grand Jeu di Henri Cartier-Bresson ultima modifica: 2020-08-07T14:30:00+02:00 da Cristina Campolonghi

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