Dal nostro blog itRosario

“L’argentino è un italiano che parla lo spagnolo”. Avete mai sentito questa frase? Dicono venga attribuita al noto scrittore argentino Jorge Luis Borges. L’Italia e l’Argentina. Due nazioni divise dall’oceano, eppure tanto vicine. Oggi voglio parlarvi della sensazione che tantissimi italiani provano di sentirsi come a casa quando visitano il mio Paese.

bandiera italia e argentina

L’Argentina attraverso gli occhi degli italiani

A parlare del Paese dove sono nata saranno alcuni di questi italiani che per caso o per fortuna hanno avuto la possibilità di conoscere la mia terra. Italiani che anch’io ho conosciuto, alcuni di persona e altri attraverso uno schermo, e che rispecchiano la simpatia, la generosità e l’amabilità che noi argentini percepiamo riguardo alla società italiana quando visitiamo la nostra cara Italia.

“L’Argentina: una bella chiacchierata davanti ad un falò, con in mano un buon mate e come sottofondo ‘Por una cabeza’, di Carlos Gardel”

A pronunciare questa frase è Francesco Arancioni, fotografo romano che ho avuto la possibilità di conoscere qualche anno fa mentre si trovava a Buenos Aires per presentare la sua mostra fotografica “Arancioni nel mondo”. “L’Argentina per me ha fatto scattare un colpo di fulmine appena l’ho vista. Il mio primo contatto è stato con Buenos Aires. Ed é stato amore a prima vista”. Sicuramente ogni regione e città è diversa dall’altra. Difficile generalizzare, però il fil rouge che unisce tutto è l’umanità e la semplicità di molti gesti delle persone e la tranquillità di molti luoghi. Mi sono sentito ovunque molto a mio agio”.

L’Argentina - Cordoba
La città di Córdoba. Photo Credit: Angelo Bettini

Cosa ti piace di più dell’Argentina?

“Forse è che ritrovo l’umanità che qui in Italia (almeno nelle grandi città) si è persa. Difficile dire cosa accomuna i due Paesi. Credo sia intrinseco negli argentini il loro “essere italiani”. Forse ci accomuna il modo di parlare e gesticolare. In Italia c’è una città che più di altre è simile a Buenos Aires, ed è Napoli. C’è una vitalità ed un’energia che trovo molto simile, una vitalità artistica e musicale molto forte. Non credo sia un caso che Maradona si sia trovato bene lì”.

“L’Argentina è il Paese del cuore”

Dal 2017, quando fece la sua prima tournée, il pianista sardo Giulio Biddau ha potuto frequentare regolarmente l’Argentina. “Da allora sono tornato ogni anno. Anche nel 2020 era prevista una tournée, ma purtroppo abbiamo dovuto rinviare per la pandemia”. Giulio definisce l’Argentina come un Paese bellissimo, “con una natura grandiosa e delle persone meravigliose, disponibili e generose. In Argentina mi sento un po’ a casa”. Anche lui condivide il pensiero di Francesco: “la prima volta che sono arrivato a Buenos Aires mi pareva di essere sbarcato a Napoli. Orari, usanze, anche modi di fare molto simili”.

Un pezzo di Europa in America Latina

Ecco come definisce l’Argentina lo scenografo e regista Enzo de Camillis, che ha potuto allestire qualche hanno fa una mostra fotografica con 120 scatti del Centro Sperimentale di Cinematografia su Pier Paolo Pasolini presso il Centro Culturale Borges. “Visitare questa terra significa compiere mille viaggi in uno e avere l’impressione di attraversare Paesi diversi spostandosi da nord a sud e da est a ovest. È il Paese della carne più deliziosa che ci sia (viene addirittura definita come la più gustosa al mondo). Soprattutto se accompagnata da un buon bicchiere di vino dei vigneti di Mendoza: è il paradiso che si siede a tavola con te”.

L'Argentina - Garganta del Diablo
La Garganta del Diablo, Misiones. Photo Credit: María Chiara Forni

La pasión futbolera

“L’Argentina è il Paese di Maradona, pertanto qui il calcio è praticamente una religione. Guardare una partita in Argentina è un’esperienza unica, soprattutto se si tratta di uno dei derby più agguerriti al mondo: la partita fra due squadre mitiche, il Boca Juniors e il River Plate, in uno degli stadi più peculiari del pianeta, la Bombonera”, sostiene Enzo.

“Sentirsi a casa”

A confermarlo è lo scrittore e giornalista Giorgio Ballario. “Non è una risposta retorica o di comodo, è proprio la sensazione che ho provato entrambe le volte in cui ci sono stato. Ho girato abbastanza per il mondo, ma non mi è mai capitato di trovare tanta familiarità in un Paese straniero. Ho trovato molte somiglianze, proprio nello stile di vita: dal modo di vestire al cibo, dalle abitudini alle passioni e anche nella cultura e nel tempo libero. Persino nella lingua: ci sono moltissime parole di derivazione italiana”.

L’Italia rovesciata

“Una sensazione che ho spesso provato è quella di trovarmi in una specie di Italia parallela ferma nel tempo a trenta o quarant’anni fa”, sostiene Giorgio. Ma lo dice come complimento, perché gli ricorda l’Italia che ha conosciuto quando era ragazzino: “meno globalizzata, meno frenetica, meno consumistica, più vivibile e più umana”. Giorgio aderisce al pensiero di Enzo: “è senz’altro il Paese più europeo dell’America latina. Ed è anche una specie di Italia rovesciata sistemata là alla fine del mondo, come dice Papa Francesco”.

argentina - veduta di Ciudad di giorno
Photo Credit: Amira Giudice

Saremo forse lontani dalla nostra cara Italia, ma vi assicuro che grazie a tanti italiani che nei secoli scorsi sono venuti proprio qua, “alla fine del mondo”, per cercare una vita migliore, oggi noi abbiamo la cultura italiana a portata di mano e più viva che mai. Siamo fieri dei nostri antenati italiani e portiamo l’italianità come uno stendardo nel nostro sangue argentino.

Argentina e Italia, chi pensa che siano lontane si sbaglia! ultima modifica: 2020-07-13T17:00:00+02:00 da Julieta B. Mollo

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