Ricerca sul plasma iperimmune, la Commissione europea stanzia 7 milioni di euro destinati ai servizi trasfusionali italiani. Si tratta di strutture sanitarie che hanno raccolto, raccolgono o pianificano di raccogliere plasma da convalescente Covid-19. Lo rende noto il Centro nazionale sangue (Cns). I fondi sono stati ottenuti nell’ambito del programma Esi (Emergency Support Instrument), nato per aiutare gli Stati membri ad affrontare la pandemia e sono destinati a progetti dei servizi trasfusionali di 14 regioni italiane.
Intanto la pandemia registra sempre numeri importanti. I nuovi casi positivi di oggi sono 16.310 (ieri 16.146), mentre i nuovi decessi sono 475 (ieri 477). I tamponi effettuati nelle ultime 24 ore sono 260.704 (ieri 273.506); i ricoverati in terapia intensiva sono 2.520, due in meno di ieri. I dimessi guariti sono 16.186 (ieri 18.979) mentre complessivamente i casi positivi sono 557.717, 351 in meno rispetto a ieri.
Plasma iperimmune
Lo scorso agosto, spiega il Cns, la struttura regionale di coordinamento trasfusionale (Src) della Regione Lombardia si è candidata capofila dei servizi trasfusionali. Questi ultimi hanno espresso interesse di accesso al finanziamento e predisposto le proposte, come da bando europeo.
In totale sono 14 le Regioni e provincie autonome che hanno fatto richiesta. L’approvazione dei progetti permetterà di accedere al 100 per cento dei fondi richiesti, circa 7,1 milioni di euro, su 36 milioni di euro messi a disposizione dalla Commissione per il totale dei progetti.
La ricerca continua
“In attesa di evidenze scientifiche certe sull’efficacia del plasma iperimmune contro Covid-19 – sottolinea Vincenzo De Angelis, direttore del Centro nazionale sangue – è fondamentale continuare nella ricerca su questa terapia.
Il rafforzamento della capacità delle strutture trasfusionali sarà in ogni caso utilissimo anche per aumentare in assoluto la raccolta di plasma, che è l’unica fonte di farmaci spesso salvavita, e avvicinarci ulteriormente all’autosufficienza in questo settore”.