Sono Paola Stranges, mi trovo all’Istituto italiano di Cultura per intervistare il Presidente di una società, di una sartoria, che ha portato il made in Italy in cima al mondo. Il Presidente di E. Marinella, il Dottor Maurizio Marinella.


Buona sera Maurizio, vuoi parlarci del marchio storico E. Mariella, del passato, del presente e del futuro di questo marchio?

Il marchio nasce nel 1914, quindi 105 anni di storia. Mio nonno è un genio, poi mio padre Luigi, adesso ci sono io e c’è anche una quarta generazione, mio figlio. Quindi 105 anni. Il sogno di mio nonno fu quello di inventare un piccolo angolo di Inghilterra a Napoli. A quei tempi l’uomo elegante si vestiva all’inglese e la donna elegante si vestiva alla francese. Mio nonno andò in Inghilterra ed iniziò ad importare marchi che poi sono diventati molto importanti. Parliamo degli impermeabili di Aquascutum, dei profumi di Floris, degli ombrelli di Bridge, dei cappelli di Lock e tantissimi altri marchi. A fianco a questi grandi nomi, noi creammo due laboratori, uno di camicie e uno di cravatte.

E. Marinella - il Dottor Maurizio Marinella sul palco insieme a Paola Stranges parla della sua attività
Il Dottor Maurizio Marinella sul palco insieme a Paola Stranges

A quei tempi Napoli aveva, ma forse continua ad avere, una grande tradizione artigianale e sartoriale. Tutto veniva fatto su misura. I tessuti dovevano essere inglesi ma la manifattura doveva essere rigorosamente napoletana. C’era quindi sempre questo ping pong fra Napoli e Londra per la moda maschile. Subito dopo l’apertura, iniziammo a riscuotere un grandissimo successo, anche perché il negozio si trovava e si trova ancora, di fronte alla villa comunale che si chiamava Villa Royal. Era il punto d’incontro delle famiglie nobili napoletane che la mattina venivano a passeggiare a cavallo e poi si fermavano a comprare qualche oggetto. Matilde Serao, che scriveva sul Mattino, paragonò il nostro negozio ad una “farmacia di paese“.

E. Marinella - immagine in verticale del Dottor Maurizio Marinella
Il Dottor Maurizio Marinella

Il negozio era un po’ il punto d’incontro dove si riuniva il maresciallo dei carabinieri, il sindaco, il farmacista, e si stabilivano po’ le sorti del paese.
La prima guerra mondiale portò grandi difficoltà. Ancora di più ne portò la seconda guerra mondiale quando il governo italiano, mise delle sanzioni per cui, non si potevano più importare articoli dall’Inghilterra. Il motto del governo italiano era “Produrre italiano consumare italiano“.
Mio nonno rimase quattro anni con il negozio completamente vuoto. La mattina scendeva alle nove e chiudeva all’una e trenta, riapriva alle quattro e chiudeva alle otto di sera con un negozio vuoto, scusandosi con i clienti. Diceva “la situazione cambierà ma per adesso io sto qua, non riesco ad avere gli articoli dall’Inghilterra”.

E. Marinella - Maurizio Marinella con il Dott Massimo Sarti
Il Dott. Maurizio Marinella con il Dott Massimo Sarti, direttore dell’istituto italiano di Cultura La Valletta

Poi siamo cresciuti, i due laboratori andavano molto bene. Siamo arrivati ad un certo punto che avevamo nei due laboratori circa 70 persone. Poi con la cravatta siamo arrivati al collo di alcuni personaggi importanti che ci hanno fatto da testimonial. Dalla famiglia Kennedy in poi tutti i presidenti americani, ma anche tutti i presidenti della Repubblica. In particolar modo desidero nominare il Presidente Cossiga che iniziò a regalare un cofanetto di 6 nostre cravatte ogni volta che andava a trovare un capo di stato. Il Presidente Leone, e poi Napolitano che è stato per noi un ambasciatore importante. Ma anche Gorbaciov, Putin, insomma siamo diventati un po’ un punto di riferimento con le nostre cravatte. Questo perché la cravatta E. Marinella trasmette e continuerà a trasmettere “artigianato“.

E. Marinella - Paola Stranges e Maurizio Marinella ascoltano l'intervento di Mario Sammartino Ambasciatore d'Italia a Malta
Intervento del Dott. Mario Sammartino, Ambasciatore d’Italia a Malta

Noi continuiamo a fare le cose come le faceva mio nonno, come le faceva mio padre cercando di conservare la stessa qualità, la stessa cura dei dettagli. Questo ci ha dato una grande notorietà e una grande e bellissima immagine nel mondo.

Hai menzionato più di una volta la meravigliosa città di Napoli. Quanto è importante Napoli per la famiglia Marinella?

Napoli è importante per Marinella e Marinella è importante per Napoli. Vi racconto un aneddoto che mi fa sorridere. Circa 13 anni fa, una società di comunicazione, quella di Klaus Gavi, fece una serie di interviste in sei città italiane e anche a Napoli. Erano dieci domande, una di queste domande era “quando ti parliamo di Napoli qual è la prima persona che ti viene in mente?” Dunque, al primo posto è arrivato Maradona perchè Maradona è stato per noi, i successi, ci siamo sentiti importanti, con lui abbiamo vinto un campionato.

E. Marinella - Maurizio Marinella con Simona Mantovano
Il Dott. Maurizio Marinella con Simona Mantovano

Al secondo posto Totò, al terzo posto Marinella, al quarto posto San Gennaro, al quinto posto Bassolino. Per me, essere arrivato anche prima di San Gennaro è stato un motivo di orgoglio. Adesso mi stanno chiedendo un po’ il miracolo ma sul miracolo mi devo organizzare.

Dalle tue parole risulta evidente che c’è tanta passione anche per la tradizione. Marinella nasce e rimane a Napoli, questo significa un forte legame con le proprie radici.

Per noi è molto importante il legame con il territorio. Quando mio nonno morì mio padre mi disse “Maurizio cerchiamo di dimostrare alle persone che si possono fare delle cose importanti partendo da Napoli ma principalmente restando a Napoli. Napoli è la mia forza vitale. La passione è quello che mi spinge sempre di più a continuare con questo lavoro sempre con la stessa emozione. Noi apriamo alle sei e mezza di mattina tutti i giorni dell’anno. Noi facciamo sei e mezza la mattina fino alle otto di sera, quindi senza una forte passione, senza un fortissimo stimolo, restare in piedi tante ore al giorno sarebbe veramente molto impegnativo. Io lo faccio sempre con la voglia di dimostrare una bella Napoli, la mia famiglia e di trasmettere a mio figlio forse un bel biglietto da visita.

Qual è il segreto di E. Marinella? Come si fa la cravatta E. Marinella?

Il segreto di E. Marinella è un tessuto, che realizziamo ancora in Inghilterra come da antica tradizione. Ogni due mesi vado in Inghilterra e stampo, disegno, migliaia di fantasie. Queste sete, vengono ancora stampate a mano come si faceva un tempo. Adesso con queste nuove tecnologie, quasi tutte le sete che si trovano in commercio sono realizzate in digitale. Noi no, noi stampiamo ancora a mano, i colori sono sicuramente più caldi e hanno delle intensità di colore completamente diverso.

cravatta E Marinella con stemma della bandiera italiana

Le cravatte vengono fatte su misura. Ogni cravatta nasce come un oggetto unico. Più lunga, più larga, stretta, leggera, pesante. Noi riusciamo a proporre ai clienti sei pesi diversi, dalla più leggera alla più pesante, alle pesantissime. Abbiamo fatto le cravatte, per esempio, per Magic Johnson giocatore di pallacanestro. Era un gigante, quando è entrato in negozio ha fatto la scelta delle cravatte con la testa in mezzo al lampadario perché era il posto più alto, lui ci entrava perfettamente come un casco di un parrucchiere, abbiamo utilizzato il tessuto di tre cravatte per fare una cravatta per lui.

E. Marinella - brochure blu con scritta color argento

Alla fine ogni cravatta è un oggetto unico. Da ogni disegno realizziamo solamente quattro cravatte. La grande disponibilità, la grande voglia di trasmettere una cosa bella, il colore, un po’ quella genialità napoletana che è un condimento sempre molto apprezzato nel mondo. Io mi sento orgoglioso perché forse, con questo straordinario oggetto di seta forse un po’ unico, sempre aggiornato, sempre diverso, in un mondo dove tutto sta impazzendo, forse noi, con questo straordinario pezzo di seta abbiamo messo d’accordo destra e sinistra, nord e sud. Tutti si sono uniti sotto questa emozione di indossare una cravatta.

La cravatta noi l’abbiamo sempre trasmessa non come una costrizione. Anche io, quando posso, specialmente d’estate, me la tolgo molto volentieri. Mio nonno mi diceva “Maurizio se tu indossi sempre lo stesso vestito grigio e cambi ogni giorno una cravatta lo stesso vestito grigio sembrerà un vestito diverso”. L’uomo non ha tante possibilità di mettere delle cose, una camicia, una cravatta, un orologio, queste sono le cose che rendono elegante un uomo. La cravatta si deve indossare con il piacere di metterla ma, principalmente vogliamo che la nostra cravatta rappresenti anche un segno di rispetto, quando si va a teatro, quando si va a un concerto, quando si va a un matrimonio. Io devo dire che soffro molto a vedere, in alcuni teatri importanti d’Italia, alcune persone ancora con il jeans strappato. Sono situazioni che devono essere apprezzate e rispettate.

Come ci sente ad essere un ambasciatore del made in Italy nel mondo?

Io sono molto orgoglioso perché sono e rimango una persona molto semplice. Mi piace, sono contento di aver ricevuto un testimone importante da mio nonno prima e da mio padre dopo. Sono felice di quello che ho fatto ma principalmente, la mia passione, la mia emozione è, lo ripeto e lo sottolineo, trasmettere una bella Napoli, una Napoli che lavora, che si impegna, che produce qualità.

E. Marinella - Paola Stranges insieme a Maurizio Marinella
Il Dott. Maurizio Marinella con Paola Stranges

Una Napoli che si sveglia tutti i giorni alle 5 per accogliere i propri clienti. Alle 6 di mattina, offriamo il caffè e le sfogliatelle. Il senso dell’accoglienza che è anche un altro principio che prima era caratteristico di tutti noi italiani e che forse in questo momento stiamo un po’ perdendo e noi non lo vogliamo perdere. Noi apriamo alle 6 di mattina, è il momento più bello che viviamo con i nostri clienti.

In conclusione volevo chiederti cortesemente un saluto per tutti i followers e gli amici di italiani.it

Faccio un saluto veramente con grande emozione a tutti gli italiani che vivono in tutte le parti del mondo. Continuiamo a trasmettere una bella Italia. C’è un “brand Italia” fuori dall’Italia che è spaventoso. Noi che stiamo in Italia, forse non ce ne rendiamo neanche conto. Io ce l’ho fatta partendo dal profondo Sud, da Napoli dove tutto era un po’ difficile anzi forse ai confini della realtà. Io ce l’ho fatta andando avanti con una forza incredibile sempre, per cui vi stimolo e vi auguro di continuare a trasmettere anche voi una straordinaria Italia.

E. Marinella video-intervista al Presidente del marchio storico ultima modifica: 2019-11-24T11:00:45+01:00 da Paola Stranges

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