Possiamo ormai parlare, purtroppo, di pandemia da Covid-19. Il Coronavirus si sta espandendo a macchia d’olio su tutta la Terra, con casi in 114 diversi paesi del globo. Ormai tutti, si spera, siano consapevoli della serietà di quest’emergenza. Di seguito un video dell’epidemiologo a capo dipartimento di epidemiologia di una facoltà di medicina dell’università Western Ontario, Saverio Stranges. Ci confessa che, fin da subito, si è sentito coinvolto in prima persona, in quanto italiano. E che adesso che la situazione si è aggravata, si sente fisicamente in Canada ma mentalmente e professionalmente in Italia, a fianco di amici, parenti e colleghi.

Dal rischio individuale a quello collettivo

Il dott. Saverio Stranges è convinto che ne usciremo. Ma per far si che ciò accada, e nel più breve tempo possibile, occorre che ognuno di noi sia più che mai serio e responsabile. Che ognuno di noi riveda il proprio stile di vita e le proprie abitudini. Ma, soprattutto, che ognuno di noi smetta di pensare in termini di rischio individuale e cominci a ragionare in termini di rischio sociale e collettivo. “Ne usciremo – ribadisce – ma solo se tutti gli individui si uniscano nella lotta per il contenimento di questa pandemia da Covid-19”. Ma non nega che la più grande sfida che l’Italia sta affrontando, la stessa a cui andranno incontro anche gli altri Paesi in cui si sta diffondendo il virus, è il collasso dei sistemi sanitari.

pandemia da covid-19: saverio stranges

“Molti ancora ragionano in termini di rischio individuale, “cosa succede a me?”. Ecco, affinché l’emergenza rientri, dobbiamo pensare in termini di rischio collettivo: “cosa può succedere alla comunità, se noi incrementiamo il numero di contagiati, dei quali una certa percentuale, anche bassa, avrà bisogno di terapie intensive?”. L’epidemiologo campano, emigrato in Canada, ci ricorda ancora una volta, semmai ce ne fosse bisogno, che nei reparti di terapia intensiva, in Italia e altrove, non ci sono solo i malati da Covid-19 ma anche tante persone affette da patologie croniche che necessitano di cure costanti. Dunque agiamo ora. “Questa è una sfida che richiede uno sforzo individuale da parte di ogni singola persona in quanto parte integrante di una comunità. E tutti dobbiamo attenerci alle istruzioni delle autorità. Il problema non è italiano, è globale”.

La pandemia da Covid-19: una speranza per una società migliore

“Il nostro Paese sta attuando uno dei più grandi interventi alla sanità pubblica degli ultimi decenni. Isolare 60 milioni di persone è un qualcosa che in un paese occidentale non è mai stato fatto, almeno non nel mio arco di vita.” L’Italia, dunque, essendo stato il primo paese occidentale colpito da questa pandemia da Covid-19, potrebbe diventare un modello per tutti gli altri Stati del mondo. Questo problema, infatti, sta crescendo nel Nord America e può crescere anche in altri paesi. E l’unica cosa da fare per placare l’avanzata del Coronavirus è mantenere la calma ed essere estremamente responsabili. Ci ha colti impreparati. “Molti hanno paragonato questo a uno stato di guerra, e per certi versi lo è. Magari la nostra generazione non ha vissuto prima d’ora un’emergenza del genere. A parte, forse, il terremoto degli inizi degli anni ’80 che chi come me è del sud Italia ricorderà.

pandemia da covid-19

Spero che quell’occasione ci abbia dato la resilienza per resistere a questa pandemia.” L’esperto di epidemiologia è convinto che supereremo anche questa, come abbiamo fatto anche in passato con altre pandemie. Tuttavia, bisognerà ancora essere pazienti perché ci vorranno delle settimana o, forse anche dei mesi. Ma tutto andrà bene! “Prendiamo, questa, come un’opportunità per rivedere i nostri valori di vita, le nostre priorità, anche certe false idolatrie. Spero che questo momento storico possa generare una società migliore, più umana e solidale, in cui la sanità pubblica, il bene comune, vengano messi come priorità anche dal punto di vista dei finanziamenti.”

È pandemia Covid-19. Video dell’epidemiologo Saverio Stranges ultima modifica: 2020-03-12T18:00:00+01:00 da Serena Villella

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