Il film televisivo “Folle d’amore-Alda Merini” rappresenta un’opera coinvolgente prodotta da Rai Fiction e il Servizio Pubblico in collaborazione con Jean Vigo Italia, con il supporto di Film Commission Torino Piemonte. Questa coproduzione, trasmessa giovedì 14 marzo su Rai 1 in prima serata, narra la vita straordinaria di Alda Merini. Interpretata magistralmente da Laura Morante e affiancata da un cast di talentuosi attori quali Federico Cesari, Rosa Diletta Rossi, Giorgio Marchesi, Sofia D’Elia e Mariano Rigillo. Alla regia troviamo Roberto Faenza, autore anche della sceneggiatura insieme a Lea Tafuri, con la preziosa consulenza di Arnoldo Mosca Mondadori, Ambrogio Borsani e il professor Paolo Milone.
Folle d’amore, la trama del film tv su Rai 1
Il film per la televisione italiano del 2024, diretto da Roberto Faenza e liberamente ispirato al libro “Perché ti ho perduto” di Vincenza Alfano, narra la vita della poetessa Alda Merini. Nel cuore pulsante di Milano, lungo i suggestivi Navigli, si apre un appartamento accogliente, con la porta sempre spalancata, attrattivo per una variegata schiera di personalità: intellettuali, artisti, giornalisti e semplici curiosi.
Questo luogo magico è la dimora di Alda Merini. Un viaggio nel passato ci porta al secondo dopoguerra: Alda è una giovane adolescente dotata di una sensibilità acuta e del talento per la scrittura poetica. Nonostante la mancanza di sostegno familiare, Alda persiste nella sua passione per la poesia, che la porta a ottenere riconoscimenti nel mondo letterario. Tra amori travolgenti e conflitti familiari, Alda trova la forza di risollevarsi anche nei momenti più bui.
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La sua vita prende una svolta drammatica quando, dopo una grave crisi nervosa, viene ricoverata in un manicomio per un decennio. La sua guarigione arriva grazie al sostegno del dottor Enzo Gabrici, che la incoraggia a riprendere la sua attività poetica. Alda, attraverso la potenza delle parole, riesce a trasformare il dolore in arte, emergendo come una figura iconica della cultura italiana.
Rimasta vedova e affrontando nuove sfide, Alda torna a Milano, dove continua a lasciare un’impronta indelebile nel panorama letterario contemporaneo, consolidando il suo status come una delle voci più influenti e amate del suo tempo.
Alcune curiosità
Le riprese del film sono avvenute per sei settimane, da ottobre a novembre 2022.
Nonostante le vicende si svolgano principalmente a Milano, la città è stata fedelmente riprodotta a Torino. La Chiesa dello Spirito Santo, per esempio, è stata utilizzata al posto della Chiesa di Santa Maria delle Grazie al Naviglio, dove Alda Merini sposò Ettore Carniti nel 1954.
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Particolarmente degna di nota è stata la ricostruzione dell’ospedale psichiatrico Paolo Pini di Milano, dove Alda trascorse gran parte del periodo dal 1961 al 1972, interamente riprodotta presso la Certosa reale di Collegno.
Durante la visione del film, è importante prestare attenzione alle infermiere che interagiscono con Alda durante il periodo di reclusione in manicomio. Tra queste, vi è proprio Vincenza Alfano. Con questo cameo, l’autrice di “Perché ti ho perduto” abbraccia Alda Merini nelle sue due dimensioni. Sia come la donna che l’ha ispirata nella scrittura, sia come personaggio. È un gesto significativo. Un gesto attraverso il quale si passa il testimone a un film che si propone di far riscoprire Alda Merini in modo autentico e privo di stereotipi.