Giovanni Maria Versace, Gianni per il mondo intero: un mito senza tempo. Oggi, 2 dicembre, il grande stilista di fama internazionale, avrebbe compiuto 75 anni. Sarebbe stato sicuramente un signore brizzolato ma elegante e fascinoso, che non avrebbe minimamente dimostrato la sua età. Anzi, la sua vitalità e il suo guizzo creativo avrebbero avuto la meglio sull’inesorabile trascorrere degli anni. La sua intensa vita, costellata da straordinari successi, si è interrotta tragicamente il 15 luglio 1997.

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Casa Casuarina a Miami Beach ( Foto Wikipedia – Arnaud 25 – CCBY-SA 3.0)

Versace è stato ucciso all’ingresso di Casa Casuarina, la sua villa di Miami Beach, dove abitava col suo compagno. La notizia dell’assassinio si è diffusa come il vento e il mondo intero è sprofondato nello sgomento. Ma, immediatamente è cresciuta nella mente e nel cuore di tutti la consapevolezza che il segno lasciato da Versace sarebbe stato indelebile. La morte ha consacrato il mito che è e rimane senza tempo.

Gianni Versace, mito senza tempo

Definire la poliedrica personalità di Versace non è facile. Il creativo italiano, dal successo planetario, non può essere rappresentato come un semplice stilista. Gianni Versace non era soltanto uno che disegnava vestiti ma è stato un artista che ha influenzato generi e tendenze e non solo nel modo di vestirsi. Dall’haute couture al  prêt-à-porter, dagli accessori al trucco, all’arredamento ai profumi e tanto altro ancora. Si scrive Versace e si legge stile di vita, gusto per il classico ed il lusso. Un classico che si rifà alla Magna Grecia e quindi alle origini reggine dello stilista nato a Reggio Calabria.

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Un elegante store Versace (Commons Wikimedia – herry lawford CCBY 2.0)

Amico dei vip come Lady Diana, Elton John, Eric Clapton, Kate Moss, Madonna, e tanti altri ancora. Figura di primo piano del jet set degli anni Ottanta e Novanta, Gianni Versace ha segnato un’epoca. Le più importanti modelle di quel periodo hanno sfilato per lui sulle passerelle di tutto il mondo: dalla favolosa Naomi Campbell alla teutonica Claudia Shiffer, all’eterea Carla Bruni, alla statuaria Cindy Crawford. L’elenco è infinito perché, davvero, le più importanti top model di quegli anni hanno fatto a gara per poter essere nel cast della maison Versace.

Dalla sartoria materna alle passerelle della moda internazionale

Lo stilista nasce in riva allo Stretto e fin da bambino ha a che fare con ago e filo, osservando la maestria della madre che aveva un negozio di abbigliamento e produceva anche una sua linea sartoriale. Un inizio improntato alla pura artigianalità, una gavetta che gli insegna tutto e gli dà i rudimenti del mestiere. Nel 1972, dallo Stretto Gianni vola a Milano dove collabora per la realizzazione della collezione Florentine Flowers. I guru della moda capiscono subito che il suo estro e la sua creatività sono fuori dal comune: ne colgono l’originalità, l’eclettismo, la capacità di miscelare sapientemente materiali e contaminazioni culturali tra le più diverse.

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La sede milanese dell’Atelier Versace (Commons Wikimedia – Own work CCBY-SA 4.0)

Rimane a Milano dove col fratello Santo nel 1976 fonda l’azienda che porta il suo nome. Nel 1978 presenta la prima collezione al Palazzo della Permanente. Il successo è eclatante: Versace è consacrato tra le più grandi firme della moda mondiale. Negli anni costruisce un impero, affiancato dal fratello Santo e dalla sorella Donatella che dopo la sua morte hanno portato avanti l’attività della maison. Oggi il marchio Versace è ancora uno dei più quotati brand del fashion style con store il tutto il mondo. Il mito è consegnato alla storia.

Gianni Versace, il mito senza tempo ultima modifica: 2021-12-02T12:30:00+01:00 da Maria Scaramuzzino

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