La Madonnina di Ferruzzi è uno dei dipinti religiosi più noti al mondo, ma non se ne conosce l’ubicazione. Esistono tantissime copie, realizzate su qualsiasi tipo di dimensione e di supporto. Tela, carta, metallo, ceramica. Addirittura come piccola scultura. La Madonnina appare persino sui francobolli di alcuni stati: Germania, Brasile, Panama, Dubai. È conosciuta con diversi nomi: Madonna del Riposo, Madonna delle Vie, Zingarella. Sembra che l’artista che la dipinse, Roberto Ferruzzi (1853-1934), non volesse dipingere proprio una madonna. Solo una giovanetta che teneva amorevolmente in braccio il fratellino di pochi mesi e si occupava di lui come se fosse la vera madre. L’incontro avvenne a Luvigliano sui Colli Euganei, dove il pittore veneziano, d’origine sebenicense, soggiornava nei mesi estivi. Quella scena lo colpì e chiese alla ragazza, Angelina Cian, di posare per il dipinto.

Verità e suggestioni sulla Madonnina

Sul dipinto e sulle sue vicende coesistono e si confondono notizie vere e storie inventate. A quell’amore “fraterno”, colto da Ferruzzi con sincerità tale da sublimare in più alte sfere, si aggiunge successivamente una narrativa irresistibile. Racconti plausibili e insieme contraddittori ne aumentano la notorietà. Ma cos’è reale e cosa invece è frutto di fantasia in questa vicenda? Abbiamo cercato di sciogliere alcuni dubbi con una nostra ricerca: qui ne accenniamo. Altri crediamo rimarranno per sempre legati al dipinto. Ma la domanda più importante, alla quale nessuno finora è riuscito a rispondere, è sempre la stessa. Dov’è oggi la Madonnina originale? È veramente colata a picco insieme alla nave che la trasportava nelle Americhe? Oppure esiste ancora da qualche parte e si deve solamente insistere nella ricerca? Ma andiamo per gradi, iniziando il racconto dalla sua apparizione.

La Madonnina del Ferruzzi appare alla Biennale di Venezia

Nel 1897 si tiene a Venezia la seconda Esposizione Internazionale d’Arte. È qui che appare per la prima volta il dipinto. Nel catalogo leggiamo che Ferruzzi presenta due lavori: il pastello Verso la luce e il dipinto a olio Madonnina. Il titolo originale non sembra dunque Maternità “poi divenuto Madonnina a furor di popolo”, come riferiscono alcune fonti. Ma proprio Madonnina.

La Madonnina del Ferruzzi

Il dipinto non ottiene il consenso della critica, ma recensioni prevalentemente sfavorevoli. L’Italico (Primo Levi), ad esempio, che cura il migliore commento critico della rassegna secondo una giuria, non lo cita nemmeno. Per Ugo Ojetti la Madonnina è “leziosa e freddolosa”. Non stupisce quindi di non trovare il dipinto fra quelli premiati, come solitamente si sostiene. Quel che è certo è che il pubblico dell’esposizione apprezzava l’opera.

Vittorio Alinari acquista la Madonnina del Ferruzzi

La fortuna del dipinto inizia con la vendita a Vittorio Alinari, qualche settimana dopo l’inaugurazione della Biennale. Il fotografo fiorentino avrebbe versato 30.000 lire, una somma sufficiente a comprare un modesto edificio. Sul prezzo, tuttavia, non esistono conferme. Di certo Alinari si assicura subito i diritti d’autore legati all’immagine del dipinto. La Madonnina comincia così ad apparire in libri e riviste, e ottiene grande visibilità.

Gli eventi successivi alla vendita

Sugli eventi successivi esistono versioni contrastanti. Secondo alcuni, Alinari avrebbe venduto il quadro a terzi per il prezzo record di 80.000 lire. Sarebbero poi seguiti altri passaggi, finché un compratore, un diplomatico, allo scoppio della Grande Guerra, avrebbe deciso di portare l’opera in America. La nave sarebbe stata silurata durante la traversata dell’Atlantico e il dipinto sarebbe affondato con essa. Altri concordano su tutto, ad eccezione dello sfortunato trasporto, che andrebbe collocato durante la Seconda Guerra Mondiale. Altri ancora ritengono che la Madonnina sia oggi in Pennsilvania. E non manca nemmeno chi la ritiene tuttora nel vecchio continente. Molte ipotesi, quindi, ma nessuna certezza.

Come era il dipinto originale della Madonnina?

Alle incertezze sopra accennate ne va aggiunta un’altra, di non poco conto. Che aspetto aveva il dipinto originale? Gli archivi della Fondazione Alinari, che non possiedono notizie purtroppo sui passaggi di proprietà, in questo caso aiutano, ma non sciolgono tutti i dubbi. Esistono infatti due versioni del dipinto: una “verticale”, maggiormente nota, e una “orizzontale”, nella quale si vede parte di un paesaggio collinare. Entrambe appaiono in vecchie impressioni fotografiche.

Quale era quella presentata alla Biennale? Recentemente, con l’aiuto di una trasmisione televisiva, è stato rinvenuto un bozzetto su carta della versione verticale, che sembra autentico. L’ipotesi che Alinari avesse ritoccato il negativo, e reso “verticale” l’immagine, sarebbe quindi da riconsiderare. Per alcuni proprio questa versione sarebbe la prima, mentre quella “orizzontale” andrebbe collocata in un secondo momento. Una pubblicazione del 1903 che mostra il dipinto della Biennale, da noi rinvenuta, sembrerebbe confermare questa ipotesi.

Alla ricerca della Madonnina perduta

Recentemente ci si è attivati con ogni mezzo per ritrovare la Madonnina. A promuovere la ricerca è stata in primo luogo l’Associazione culturale “Roberto Ferruzzi” di Luvigliano di Torreglia. Il paese dove il pittore aveva acquistato un piccolo rustico per trascorrervi i mesi estivi e dove è stato sepolto. Pure gli eredi hanno dato un contributo importante alla ricerca. La vicenda ha poi ottenuto visibilità nazionale grazie alla trasmissione televisiva Chi l’ha visto di Rai 3. E si è trovato il bozzetto che abbiamo ricordato sopra. Ma ancora nessuna notizia sul dipinto. Chi ritiene di avere notizie o informazioni utili sull’opera, o crede di saper dove sia la Madonnina originale, contatti noi o l’Associazione “Roberto Ferruzzi”. Qui la speranza di ritrovarla rimane sempre viva.

La Madonnina di Ferruzzi è sul fondo dell’Oceano? ultima modifica: 2021-03-01T19:00:00+01:00 da Paolo Franceschetti

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