Lo sapevate che nel cuore del Salento c’è una località con un parco termale che risale al secondo secolo a.C.? In provincia di Lecce si trova Santa Cesarea, conosciuto anche con l’appellativo di Terme, proprio perché la sua economia e il suo turismo si basano proprio su questa che è un’attrazione per molti. La località, infatti, presenta sorgenti termali di acque sulfureo-salso-bromoiodiche. Hanno una temperatura di 30 gradi e le sue acque sgorgano dalle grotte Gattulla, Solfurea, Fetida e Solfatara. Poi per salvaguardare la costa orientale del Salento che è ricca di beni architettonici e di importanti specie animali e vegetali è stata inserita nell’ottobre del 2006 nel Parco Costa Otranto – Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase.
Santa Cesarea, un borgo sulla costa sud-orientale del Salento
Chi ha visitato questo luogo lo considera ricco di magia: dal lungomare alle antiche ville liberty. Il centro storico presenta anche la Chiesa Madre del Sacro Cuore, antichissima e risalente al Trecento. Nella parte più bassa dell’abitato si trova lo stabilimento termale, attivo fin dalla metà dell’Ottocento, quando furono evidenti le proprietà curative delle sorgenti acque sulfuree. Suggestiva è la scogliera rocciosa, a picco sul mare, ricca di faraglioni e grotte preistoriche.
La storia e la leggenda delle acque termali di Santa Cesarea
Risale al Quattrocento la leggenda o tradizione sulle acque di Santa Cesarea: si racconta che una giovane vergine era fuggita dal padre che voleva farle violenza. Trovò rifugio in una delle grotte dove oggi sgorgano le acque delle Terme. Lì vi restò per tutta la vita e secondo la tradizione cristiana, le acque divennero sulfuree perché il padre vi annegò. Ma vi è un’altra leggenda sulla proprietà di queste acque: l’uccisione da parte di Ercole dei Leuterni, giganti. Dai loro corpi si emanarono quelle sostanze che resero sulfuree le acque.
Da queste leggende alla storia recente della città: che ben presto divenne una realtà importante del panorama turistico proprio per il suo stabilimento e i centri benessere. I bagni e i fanghi termali risultano particolarmente indicati per le patologie artroreumatiche, dermatologiche, delle vie respiratorie, postumi di traumi, nonché per le cure estetiche e antistress. Anche il Sunday Times ha posto Santa Cesarea tra le località italiane da visitare.
Non solo terme, cosa poter visitare nella città
C’è molto da visitare a Santa Cesarea. Dalla chiesa Madre del Sacro Cuore, sorta nel XIV secolo sul luogo dove secondo la tradizione morì la Vergine Cesaria. E poi Villa Sticchi, una delle più importanti espressioni dello stile moresco, genere diffuso nell’Ottocento in alcune località balneari del Salento. L’edificio venne edificato per volontà di Giovanni Pasca, primo concessionario dello sfruttamento termale di Santa Cesarea. E ancora Villa Raffaella, che risale alla seconda metà dell’Ottocento come residenza estiva della baronessa Raffaella della famiglia Lubelli. Il suggestivo palazzo Tamborino situato a picco sulla scogliera.