Oggi, 13 dicembre, si festeggia Santa Lucia, protettrice della vista e degli occhi. Una santa molto amata in Italia, non solo a Siracusa (Sicilia), città che le diede i natali. La sua festa, in realtà, inizia fin dalla notte che la precede, che per molto tempo si è creduto fosse la più lunga dell’anno poiché, secondo il calendario antecedente alla riforma gregoriana, coincideva con il solstizio d’inverno. La santa visse nel IV secolo e fu perseguitata a lungo dall’imperatore Diocleziano, che la sottopose a numerose torture per costringerla a convertirsi ai riti pagani. Lucia non rinnegò mai il Cristianesimo e per questo fu condannata a morte. Il suo martirio avvenne il 13 dicembre del 304 d. C.
Da Siracusa a Verona, una grande devozione
A Siracusa, le celebrazioni in onore di Santa Lucia durano fino al 20 dicembre. Bella e partecipata è la processione della sua imponente statua, che dalla cattedrale si snoda lungo le vie della città. Una caratteristica di questa festa sono i dolcetti a base di pane modellati a forma di occhi, che vengono consumati durante un folcloristico banchetto.
La festa è anche molto sentita in Lombardia, in particolare nelle province di Brescia, Mantova e Cremona, dove è attesa soprattutto dai bambini. In questo giorno si organizzano processioni con le fiaccole, che celebrano la luce portata dalla santa in quello che un tempo era considerato il giorno più corto dell’anno. Anche in Veneto esiste la tradizione di Santa Lucia, perché le sue reliquie furono traslate prima a Costantinopoli poi a Venezia. Inoltre, a Verona, come a Bergamo, c’è un quartiere che porta il suo nome, oltre che una fiera annuale dell’artigianato e di prodotti enogastronomici. Anche a Bologna e a Scorrano (Lecce) si svolgono due fiere dedicate alla santa.
Le letterine dei bambini
La festa di Santa Lucia è molto attesa dai bambini, soprattutto in Lombardia. Molti di loro scrivono una letterina alla santa, chiedendo dei doni, proprio come avviene con Babbo Natale o la Befana. Una leggenda narra che Lucia, in groppa a un asinello, passi casa per casa a distribuire i doni. Per questa ragione, la sera del 12 dicembre, da tradizione, si preparano dei biscotti e del latte, insieme al vin santo, da lasciare alla santa, e del fieno per il suo asinello. I bambini vanno a letto presto. Al mattino, chi è stato bravo troverà i doni chiesti; chi non lo è stato troverà solo del carbone.
La sua storia
Spesso, Santa Lucia viene rappresentata cieca, per simboleggiare le torture subite durante il martirio. Secondo un’altra versione, invece, fu un uomo innamorato di lei che le chiese in dono i suoi occhi. La sua storia è molto affascinante. Lucia nacque in una nobile famiglia siracusana. Ancora molto giovane, fu promessa in sposa a un uomo molto ricco. La ragazza, che era molto credente, manifestò delle capacità di guarigione e ne ebbe consapevolezza dopo un pellegrinaggio al sepolcro di sant’Agata a Catania. Decise pertanto di non sposarsi, ma di dedicare la sua vita a Dio e donare i suoi beni ai poveri. Purtroppo, l’uomo al quale era stata promessa in moglie, per vendetta, la denunciò in quanto cristiana ed ella fu condannata al martirio da Diocleziano.
La cuccìa di Santa Lucia
Una delle tradizioni siciliane più antiche, legate a Santa Lucia, è la cuccìa, un dolce che fu preparato per la prima volta nel 1600 dopo un evento particolare. Ci fu una carestia e la popolazione pregò la santa perché li aiutasse. Il 13 dicembre arrivò in porto una nave carica di grano che fu prontamente cucinato con l’aggiunta di olio e sale. Secondo un’altra versione, invece, al grano furono aggiunti latte, frutta secca, ricotta, miele. A quel dolce fu dato il nome di cuccìa e ancora oggi si prepara il 13 dicembre, in segno di ringraziamento e devozione.
(Foto: Deputazione Cappella di Santa Lucia Siracusa; Santa Lucia; Travel Sicily, Pagine Facebook)