Il prossimo Dpcm del governo andrà in vigore dal 6 marzo al 6 aprile prossimi. Intanto, per quanto riguarda i contagi, la variante inglese condiziona l’epidemia, quindi le misure restrittive non possono essere allentate. Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, parlando al Senato. ” La variante inglese è presente nel 17,8 per cento dei casi e sarà presto prevalente – ha dichiarato Speranza – la sua maggiore diffusione rende indispensabile alzare il livello di guardia. Ma, fortunatamente, non compromette l’efficacia dei vaccini. Le altre due varianti sono più insidiose per la ridotta efficacia dei vaccini. La loro diffusione è minore ma è necessario isolare i focolai”.

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Il ministro della Salute Roberto Speranza

Intanto, secondo i dati diffusi dal ministero della Salute, oggi si registrano 16.424 nuovi casi positivi (ieri 13.314). I nuovi decessi sono 318 (ieri 356); i dimessi guariti di oggi sono 14.599 (ieri 12.898) mentre complessivamente i casi positivi sono 389.433, 1.485 in più rispetto a ieri. I tamponi effettuati sono 340.247, in terapia intensiva vi sono 2.157 pazienti mentre in isolamento domiciliare rimangono 369.059 persone contagiate dal virus.

Prossimo Dpcm in vigore dal 6 marzo al 6 aprile

Il ministro ha aggiunto: Il prossimo Dpcm varrà dal 6 marzo al 6 aprile e la bussola sarà la salvaguardia del diritto alla salute. E’ decisiva la consegna puntuale delle dosi e l’Italia non si rassegna alla riduzione di queste. Con i vertici Ue – ha evidenziato ancora Speranza – stiamo esercitando il massimo di pressione verso le aziende. Ciò, affinchè si trovino soluzioni necessarie per aumentare la produzione dei vaccini”

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 Le varianti, dunque, spingono la diffusione del Covid. Oltre il 30 per cento delle infezioni in Italia è dovuto a quella inglese e a metà marzo sarà predominante in tutto il Paese. Così si sono espressi gli esperti di Iss e Cts col premier Mario Draghi. Addirittura, in diverse zone si prospetta una temuta terza ondata di contagi. Allarme alto, in particolare, nella provincia di Brescia, che diventa così zona “arancione rafforzata”, al pari di 14 comuni dell’Emilia Romagna. E, ancora, le zone rosse aumentano in diversi territori.

Quella inglese è la variante prevalente

La variante inglese del virus Sars-CoV-2 potrebbe avere una maggiore trasmissibilità rispetto alle altre perché questa ‘versione’ del virus rimane per più tempo nell’organismo. In questo modo fa sì che un paziente sia infettivo più a lungo. Lo suggerisce uno studio preliminare, ancora non pubblicato, dell’Università di Harvard, condotto sui giocatori Nba.

L’Università di Harvard

Secondo questo studio, l’attuale quarantena di 10 giorni non sarebbe quindi più sufficiente per limitare il virus. L’analisi è stata condotta su 65 giocatori Nba positivi al virus che venivano testati ogni giorno durante il periodo di ‘bolla’ della scorsa estate in occasione dei playoff.

Covid, il prossimo Dpcm in vigore dal 6 marzo ai primi di aprile ultima modifica: 2021-02-24T18:23:13+01:00 da Redazione

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