Cristina Trivulzio di Belgiojoso è la prima donna a essere effigiata di una statua a Milano. Un omaggio a una delle eroine del Risorgimento milanese, molto influente al tempo con la sua attività di giornalista e scrittrice e ora resa immortale con l’opera situata in piazza Belgioioso. La statua è stata svelata al pubblico con una cerimonia mercoledì 15 settembre.
Una statua storica
La statua dedicata a Cristina di Belgiojoso è un’opera storica, in quanto è la prima dedicata a una donna nella città di Milano. Delle 121 opere che sorgono nel capoluogo lombardo, nessuna infatti raffigurava una donna, almeno fino a poco tempo fa. Queste le parole del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, durante la cerimonia: “È incredibile che non ci fosse prima di oggi nessuna statua a Milano dedicata a una donna, la prossima sarà dedicata a Margherita Hack“.
La statua si trova in piazza Belgioioso, in pieno centro storico, ed è stata realizzata dallo scultore Giuseppe Bergomi, il quale si è avvalso dei documenti raccolti dalla Fondazione Brivio Sforza, che ha promosso il progetto col sostegno della Banca di Credito Cooperativo di Milano.
A margine della cerimonia anche il Vice Sindaco di Milano, Anna Scavuzzo, ha espresso il proprio pensiero sulla realizzazione della statua: “Questa giornata segna una grande svolta per la città, un riconoscimento simbolico alle donne che hanno dato un contributo importante alla crescita di Milano nella storia. Sarà certamente la prima di tante azioni future come questa e con cui Milano rende omaggio alle figure femminili che hanno promosso valori di generosità e intraprendenza, rendendo migliore la nostra città”.
Una statua storica. Un monumento che apre la strada a tutta un’altra serie di opere con cui Milano omaggerà le donne. Ovviamente personalità che hanno scritto la storia della città.
Chi era Cristina di Belgiojoso
Nata a Milano nel 1808, Cristina Trivulzio di Belgiojoso è stata una nobildonna che ha partecipato attivamente alle vicende del Risorgimento. Patriota, giornalista e scrittrice, fu editrice di diversi giornali rivoluzionari, che hanno dato una spinta agli ideali risorgimentali.
Non si sa molto circa la sua infanzia. Notizie più certe arrivano dagli anni del matrimonio, avvenuto quando Cristina aveva appena 16 anni, col principe Emilio Barbiano di Belgiojoso. Non fu un’unione felice. Il principe aveva la fama di irrefrenabile libertino, mentre Cristina iniziò presto a manifestare i segni di epilessia che l’avrebbero tormentata per tutta la vita. I due finirono per separarsi e Cristina, che intanto si era avvicinata agli ambienti della Carboneria, decise di dedicare la propria vita alla causa risorgimentale.
Con la propria lotta, la donna entrò nel mirino della polizia austriaca e dovette scappare in Francia e da lì proseguire la sua attività patriottica, scrivendo articoli e finanziando giornali. Fece ritorno poi a Milano, dove entrò ancora di più nei circoli risorgimentali, arrivando addirittura a organizzare a un esercito durante le famose “Cinque giornate di Milano”. Lasciò l’attività politica solo nel 1861, dopo la proclamazione dell’Unità d’Italia, per poi morire 10 anni dopo, all’età di 63 anni.
Fonte fotografie: Instagram @beppesala