Il culto della Madonna del Rosario ha avuto una rapida diffusione nell’immediato della sua istituzione. A partire dal XVI secolo si arricchisce il patrimonio statuario della parrocchia con la presenza dell’immagine della Madonna del Rosario. Larga parte delle icone è costituito dai così detti ‘manichini da vestire’, vale a dire quella tipologia statuaria che prevede una sorta di telaio, generalmente in legno, con le sole estremità visibili, mentre il vestiario è frutto della devozione popolare.

La Madonna del Rosario, la nascita del culto e la sua diffusione

Con l’apparizione di Maria a San Domenico, avvenuta nel 1208, si stabilisce il canone cristiano che ne determina la nascita. Per ricordare la battaglia di Lepanto del 1571, in cui la Lega Santa sconfisse l’Impero ottomano, papa Pio V istituì la festa della ‘Madonna della Vittoria’, identificativo che ben presto venne affiancato dalla versione più popolare della ‘Madonna del Rosario’. La Chiesa con le sue diverse comunità, accolse fin da subito il nuovo culto e in tantissime parrocchie iniziarono a comparire immagini della Vergine del Rosario. Special modo nel Meridione d’Italia, in larga parte si diffuse la tipologia scultorea delle così dette ‘Madonne da Vestire’. Ciò che apparentemente poteva sembrare una scelta futile, in realtà si rivelò il cardine nel manifestare la propria devozione. Quella di ‘vestire le statue’ è di certo una consuetudine già attiva ben prima del XVI secolo; tuttavia, è nel corso di quest’ultimo che subisce una riscoperta che tenterà a maturare fino a tutto il 1700.

Madonna del Rosario - Gaeta

I volti della ‘Madonna Vestita’ nella tradizione italiana

Di questa tipologia si conserva una ricca tradizione nella penisola italiana e particolarmente interessanti sono la produzione pugliese e quella campana. Le statue reliquiario o la scultura lignea che aveva caratterizzato i secoli precedenti, lascia ora spazio alle ‘Madonne da Vestire’. La definizione è in parte troppo pretenziosa, in quanto già in passato questa tipologia veniva adoperata ma in modo meno marcato. E mentre coinvolgeva, indistintamente, la raffigurazione di scene presepiali, dei Santi e immagini della Vergine, a partire dal XVI secolo interessa maggiormente la figura di Maria e del Bambin Gesù che regge in braccio. Nel caso della Madonna Addolorata non avremo la presenza del bambinello ma di un ricco corredo che può comprendere la corona o un pugnale, spesso d’argento. In tutti i casi, e nel nostro in particolare, grande spazio è riservato al vestiario. Ed è proprio il vestiario che anima il significato dei ‘Manichini vestiti’, ne sancisce l’epoca e il grado di interpretazione. I volti, di per sé, non sarebbero identificativi.

Madonna del Rosario - Madonna Addolorata di Castellaneta

La vestizione, il corredo e la devozione

Dal momento in cui è presente l’immagine della Madonna del Rosario in chiesa, per i fedeli della comunità, oltre al filo conduttore che li lega direttamente alla pratica del culto, nasce l’esigenza di dimostrare in modo percettivo la propria benevolenza. È forse così che la vestizione diventa un vero e proprio rito. La figura statica della Madonna da vestire, conserva le sembianze volute dai devoti. Il corredo che ne compone il vestiario può raggiungere sfarzi rilevanti. Si prendono le misure del vestito, si da spazio ad ogni particolare e minuzia e si realizza un vero e proprio piccolo tesoro. Ori e argenti possono campeggiare sui tessuti sotto forma di decorazioni che si appellano all’arte di grandi maestri. Il mantello, in genere blu e tra le mani immancabilmente la corona del rosario. Parimenti vien fatto per il Bambin Gesù; quest’ultimo, considerate le misure ridotte, spesso non è costruito su un piccolo telaio ma realizzato per intero e dipinto, prima di essere vestito ed incoronato.

Madonna del Rosario, la tipologia iconografica nella rappresentazione tra XVI e XIX secolo ultima modifica: 2018-10-05T09:00:16+02:00 da Giuseppe Conte

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